CACT Centro d'Arte Contemporanea Ticino
Corpus. 5 sale, 5 opere a carattere installativo. La rivisitazione storica di un personaggio-simbolo epico e pagano come Dioniso sembra essere fondamentale per quella generazione ormai esaurita nel miraggio di una societa' del benessere.
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CORPUS è la prima mostra personale che l’artista Pier Giorgio De Pinto (Italia-Svizzera_1968) presenta in Svizzera nelle sale del CACT Centro d’Arte Contemporanea Ticino a partire dal prossimo 5 giugno. Già presente in QUEER/SCHRÄG (2009) e SENTIMENTO E DISSACRAZIONE (2009-2010), di cui verrà edita prossimamente una pubblicazione, De Pinto – come lo si evince dal titolo evocatore dell’esposizione – ricostituisce uno spaccato, un ‘corpo’ della sua produzione; così come il ‘corpo’ diviene per lui anche elemento tematico, e di cui egli si occupa da anni.
5 sale, 5 opere a carattere installativo.
KYRIE ELEISON (2001-2005) è l’incipit dell’esposizione e raccoglie parti di un progetto che l’artista ha sviluppato dal 2001, ispirandosi alle cere anatomiche custodite presso il Museo della Specola di Firenze, ed in seguito al testo (titolato Corpus, appunto) del filosofo francese Jean-Luc Nancy (1940). Già nel mio testo IL CORPO DEL REATO. LA RECLUSIONE avevo ricordato il bellissimo scritto di Lionello Puppi, LO SPLENDORE DEI SUPPLIZI, dove l’autore parla fondamentalmente del concetto scenico della morte dello spirito, attraverso il supplizio e la mortificazione del corpo, della carne, che lo contiene. La mercificazione… fino alla sua marcificazione… del corpo è sicuramente uno dei temi dell’uomo, il quale lascia di sé traccia del suo errare. Un dilemma eterno che l’uomo non riesce a risolvere fino alla sua morte, nel suo tentativo di ribadire e far prevalere il suo essere sentimentale, la sua individualità e la sua capacità di essere eterogeneo.
SACER (2005) è una delle opere fondamentali di De Pinto, di cui si ripropone qui una serie di 5 scatti di grande formato su tela montanti su telaio. DIONYSUS’ DARKROOM – questo il sottotitolo delle opere in mostra – rilegge la figura mitologica di Dioniso, personaggio dissacrante e agente di disturbo. ''L’artista rimette veracemente in discussione i parametri culturali di una società fortemente democratica e culturalmente monoteista, più attenta a porre sull’espressione della sessualità e del sentimento filtri d’ombra morali all’interno di una cultura prevalentemente giudaico-cristiana e (auto)colpevolista. La rivisitazione storica di una personalità, di un personaggio-simbolo epico e pagano come questo sembra essere fondamentale e necessaria per quella generazione che si è ormai esaurita nel miraggio di una società del ‘progresso’ e del benessere. Dioniso e Bacco, entrambi facce di una stessa medaglia, riportano l’uomo verso le sue pulsazioni carnali più o meno coscienti, trascinandolo entro la perdita della razionalità e del viaggio esperienziale emotivo ed emozionale. Se Dioniso rappresenta l’eroe caotico, istintivo e provocatorio, egli seduce anche l’uomo a togliere uno dopo l’altro i veli che celano le verità talora oscure dell’anima per intraprendere un viaggio epico e sconosciuto nel caos dell’irrazionale e delle passioni.'' (Mario Casanova, da 'Sentimento e Dissacrazione', CACT Edizioni)
Con pertinenza a questo tema, verranno presentate in prima mondiale nuove installazioni, quali IT’S ALL ABOUT LOVE (2009), installazione video (video e 6 fotografie), di cui abbiamo già avuto modo di parlare, opera che si avvale della partecipazione, come attore, dell’artista italo-inglese Franko B e della colonna sonora del gruppo inglese The InvisAbles. Opera anomala nella produzione di De Pinto, proprio per la disarmante semplicità tecnica del tournage, esso affronta e sviluppa senza veli i temi del sentimento e dell’amore nella società contemporanea.
SICILIAN YELL FOR AYAAN HIRSI ALI (2009) è un video espresso in forma installativa, che si avvale (e su di essa è costruito) della colonna sonora del compositore italiano Giovanni Dal Monte (Italia_1967), che ne è pure attore assieme a Cinzia Ravaglia e Davide Schiano. Omaggio a Ayaan Hirsi Ali, personaggio femminile positivamente controverso, l’opera affronta i temi della donna di religione mussulmana nel proprio contesto culturale, così come nel processo di integrazione in Europa, suo paese d’adozione.
A chiusura del percorso espositivo, troviamo nell’ultima sala il video inedito FREE FROM THE MEN OF GOD (2010). Anch’esso ispirato da un brano musicale dallo stesso compositore Giovanni Dal Monte, gli uomini di Dio rappresentano per De Pinto i praticanti o i seguaci delle diverse religioni, intese come istituzioni di potere sorrette da dogmi e spesso svuotate di spiritualità e di umanesimo; particolarità, queste, riconducibili all’uomo e alla sua ricerca di sopravvivenza sulla morte dell’anima.
Mario Casanova_2010
Inaugurazione 5 giugno
Centro d'Arte Contemporanea Ticino - CACT
Via Tamaro 3 - Bellinzona
ven-sab-dom 14-18 (o su appuntamento)
Ingresso libero
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CORPUS is the first personal exhibition to be presented by the artist Pier Giorgio De Pinto (Italy-Switzerland_1968) in Switzerland, in the venue of the CACT Centre of Contemporary Art in Canton Ticino, opening on 5 June. After already featuring in QUEER/SCHRÄG (2009) and INTIMACY AND DESECRATION (2009-2010), which is soon to be the subject of a forthcoming publication, De Pinto – as the exhibition’s evocative title suggests – forges a cross-section, a ‘body’ of his production; just as for him the ‘body’ itself is a thematic element, one with which he has been working for years.
5 rooms, 5 installation works.
KYRIE ELEISON (2001-2005) is the introduction to the exhibition, bringing together parts of a project that the artist has been developing since 2001, drawing his inspiration from the anatomical waxes held by the La Specola museum in Florence, and later from the essay (appropriately enough entitled Corpus) by the French philosopher Jean-Luc Nancy (1940). In my essay The Body of Evidence. Imprisonment, I mentioned Lionello Puppi’s beautiful piece Lo splendore dei Supplizi, in which he discussed the fundaments of the scenic concept of the death of the spirit, through the torture and mortification of the body, of the flesh, that contains it. The commercialisation of the body… to the extent of its very putrefaction… is unquestionably a burning issue for man, who leaves a trace of his meanderings of place and reason. It’s an eternal dilemma that man never manages to solve until his death, as he attempts to reiterate his sentimental essence, his individuality and his ability to be heterogeneous, causing them to prevail.
SACER (2005) one of De Pinto’s fundamental works, is represented here by a series of five large-format shots on canvas mounted on a frame. DIONYSUS’ DARKROOM – that’s the subtitle chosen for the works on show – reinterprets the mythological figure of Dionysus, a sacrilegious character and agent of upheaval. […] “The artist veritably questions the cultural parameters of a vigorously democratic, culturally monotheistic society that is at greater pains to subject the expression of sexuality and sentiment to filters of moral dubiousness within a prevalently Judeo-Christian and (self-) guilt-ridden culture. The historical reappraisal of a personality, of an epic, pagan symbol of a character like this one appears to be both fundamental and necessary for the generation that is exhausted by the mirage of a society of ‘progress’ and of affluence. Dionysus and Bacchus, the two sides of one and the same coin, take man back to his more or less conscious carnal pulsations, dragging him into the loss of rationalism and of the emotive and emotional journey of experience. If Dionysus represents the chaotic, instinctive, provocative hero, he also seduces/induces man to remove one after another of the veils that conceal the soul’s sometimes obscure truths, so as to venture on an epic, unknown journey into the chaos of the irrational and of passions.” […] (Mario Casanova, from Intimacy and Desecration, CACT Edizioni)
With regard to this theme, the forthcoming event will present the world première of several new installations: IT’S ALL ABOUT LOVE (2009), a video installation (a video and 6 photographs), which I have already mentioned before, a work that features the Anglo-Italian artist Franko B in the guise of actor, with a soundtrack by the British band The InvisAbles. Something of an anomaly in De Pinto’s output, because of the disarming technical simplicity used in shooting, this piece tackles the themes of sentiment and love in contemporary society and develops them without any pretences.
SICILIAN YELL FOR AYAAN HIRSI ALI (2009) is a video expressed in the form of an installation that uses (and is built on) a soundtrack by the Italian composer Giovanni Dal Monte (Italy_1967), who also acts in it, together with Cinzia Ravaglia and Davide Schiano. A tribute to the positively controversial female character of Ayaan Hirsi Ali, the work gets to grips with the issues of a woman who espouses the Moslem religion in her own cultural context, as well as in the process of integration in Europe, the land where she has chosen to live.
Closing the visit to the exhibition is the last room, containing the previously unpublished video FREE FROM THE MEN OF GOD (2010). Once again inspired by a piece of music composed by Giovanni Dal Monte, De Pinto conceives of the men of God as those who practise or subscribe to different religions, in the sense of institutions of power supported by dogmas and often drained of all spirituality and humanism; the artist treats these as details that can be traced back to man and his quest for his soul to survive his physical death.
Mario Casanova_2010 [translation Pete Kercher]
Opening 5 june
Centro d'Arte Contemporanea Ticino - CACT
Via Tamaro 3 - Bellinzona
fri, sat, sun 14-18
Free admission