Cinemi. Un progetto ispirato a visioni cinematografiche, che nasce dall'immaginario e dalle tecniche del suo tempo: il fumetto giapponese, la linea astratta, la macchia di colore pop, il digitale, il mouse usato come pennello.
a cura di Marco A. Bazzocchi
L'ARIETE artecontemporanea presenta GIOVANNI BELLAVIA Cinèmi, a cura di Marco A. Bazzocchi, un progetto ispirato a visioni cinematografiche.
L’operazione estetica di Giovanni Bellavia nasce dall’immaginario e dalle tecniche del suo tempo: il fumetto giapponese, la linea astratta, la macchia di colore “pop”, il digitale, il mouse usato come pennello per dipingere. Nelle sue opere il gioco ironico con gli stereotipi della società consumistica si scontra con la tensione lirica dell’immagine surreale e fantastica. In questo progetto (ideato insieme a Marco A. Bazzocchi) di volta in volta Bellavia ha indagato lo spirito di alcuni film e ne ha estratto un “cinèma” su cui ha lavorato, spostando il valore dei fotogrammi originari verso significati congeniali alla sua poetica.
Ne è nato CINèMI, utilizzando il termine con cui Pasolini voleva definire l’unità minima di significato tipica di un film. Ogni cinèma di questa esposizione dunque corrisponde a una visione capitale della storia del cinema: l’Annie Girardot di Rocco e i suoi fratelli, la Sandra Milo di 8 e1/2, la Bergman di Europa 51, la Sandrelli di Io la conoscevo bene, la Loren della Ciociara ecc. ecc. Bellavia ne ha ricavato delle stringhe di significato fondate sulla ripetizione, la simmetria, la modularità, il rispecchiamento. Il progetto è dunque questo: un’operazione finemente intellettuale che riattiva valori visivi in pezzetti minimi di pellicola, attraverso un gioco di simmetrie e di equilibri formali che fanno di ogni cinèma un’opera a sé. Bellavia ha ridato vita a frammenti di cinema e di memoria.
In collaborazione con Cineteca Bologna.
Giovanni Bellavia, nato a Moncalieri (To) nel 1974, vive e lavora a Bologna. E' laureato in Filosofia all'Università di Sassari e all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Utilizza prodotti, tecniche e dinamiche della comunicazione di massa - pubblicità, fotografie, cinema e videoclip - e li rielabora esteticamente, talvolta attraverso l'ironia e la provocazione. Passa dalla pittura digitale al disegno su materiali naturali, dalla videoarte alla performance e all'happening, non rinunciando a nessuna tecnica o strumento funzionale al suo progetto artistico. Lavora in autonomia o con il collettivo The Dummies, di cui e' co-fondatore e direttore artistico.
Opening Martedi 8 giugno 2010 Ore 18
L'Ariete artecontemporanea
Via D'Azeglio 42 Bologna
Orario feriali 15.30-19.30
ingresso libero