D.C. - dicci!: Saranno veramente cosi' le cose di cuore? L'artista affronta in questa collezione di opere la tematica dell'amore nelle sue diverse sfaccettature.
a cura di Fabrizio Gilardi
Le cose semplici sono spesso le più interessanti, soprattutto quando sanno lasciare intravedere la complessità che sottende, senza che ciò intacchi la conquistata essenzialità. Dragana Jovanovic affronta in questa collezione di opere, la tematica dell’amore, e si tratta molto semplicemente delle gioie, dei tormenti, delle sfaccettature che coesistono con l’amore di coppia e non di altre e più empiree e onnicomprensive tipologie d’amore.
Si parla di tormenti di cuore in modo semplice ma in cui ben si vede l’abilità tecnica e la variegata creatività di questa giovane artista già diplomata al liceo artistico e laureata all’accademia di belle arti nella nativa Vojvodina, regione autonoma della Serbia, e ora nuovamente impegnata in studi artistici all’accademia di Milano. Il linguaggio passa attraverso figure disegnate a matita in cui la forma di schizzo rafforza la possibilità di esprimere molteplici contenuti e di suscitare diverse sensazioni, palloncini e cuoricini aggiunti a collage e squarci di colore ad acquarello. Questo utilizzo di tecniche eterogenee ci parla del desiderio dell’artista di creare un’immagine del procedere in parallelo di desideri e mondi infantili che si possono ravvisare ad esempio nei palloncini resi con il collage, assieme a visioni più razionali, come la razionalità insita e necessaria al disegno figurativo. Più in generale, la Jovanovic ci pone di fronte alla coesistenza tra pulsioni interiori e immagini di vita maggiormente legate al mondo quotidiano.
E’ da sottolineare una certa ironia che traspare e che mantiene lontani da pesantezza e banalità sempre in agguato quando si parla d’amori.
Ad aumentare il senso di semplicità e immediatezza vediamo in mostra il piccolo quaderno sui cui fogli l’artista ha creato la parte manuale delle opere. Ogni composizione così formata è stata poi fotografata da Dragana Jovanovic e stampata su un pannello plastificato.
Le opere lasciano anche uno spazio di dubbio, di indeterminazione, l’artista sembra volerci dire : “OK, io dico che è così, però so bene che forse potrebbe anche non essere così e che forse un giorno anch’io stessa mi accorgerò che non è proprio così” e qui si potrebbe concludere, ma solo tenendo presente che ci si avvicina maggiormente ai contenuti della mostra, se si immagina piuttosto un percorso senza un vero capolinea, un pò come accade in una linea tranviaria circolare, dove vi è un continuo ciclo di arrivi, soste e ripartenze, proprio come spesso avviene nelle cose d’amore.
Testo di Fabrizio Gilardi (curatore della mostra)
L’organizzazione della mostra è di ‘Action art’ realtà sorta nel settembre 2009, che si propone l’obiettivo di sostenere giovani artisti emergenti, alla ricerca di visibilità sul mercato, ma privi della rappresentanza di una galleria o di un curatore. L’iniziativa nasce da una serie di appassionati del settore ed è guidata da Fabrizio Gilardi, operatore culturale e artista egli stesso.
Dragana Jovanovic è nata a Novi Sad (Serbia) nel 1984, diplomata al liceo artistico e laureata all’accademia di belle arti a Novi Sad, ha esposto in diverse mostre collettive a Novi Sad e Belgrado. Dall’autunno del 2009 vive a Milano e segue alcuni corsi presso l’accademia di belle arti di Brera.
Inaugurazione 9 giugno dalle 19.30
B art gallery
via Casale, 6 (Alzaia Naviglio Grande, 54) - Milano
Ingresso libero