Federico Rui Arte Contemporanea (vecchia sede)
Milano
via Appiani, 1 (c/o Spazio Crocevia)
392 4928569
WEB
Enrico Savi
dal 15/6/2010 al 9/7/2010
mart-ven 15-19, sab su appuntamento

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Federico Rui Arte Contemporanea



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Enrico Savi



 
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15/6/2010

Enrico Savi

Federico Rui Arte Contemporanea (vecchia sede), Milano

Le fotografie in mostra sono realizzate con una macchina di plastica completamente manuale, con cui Savi, direttamente in fase di scatto, raggiunge degli effetti di sovrimpressione di piu' immagini sul fotogramma, plasmando la realta' apparente, alla ricerca delle molteplici prospettive e angolazioni del medesimo soggetto.


comunicato stampa

Mercoledì 16 giugno si inaugura la personale di Enrico Savi dal titolo “Imaginaria” presso Federico Rui Arte Contemporanea, via Appiani 1. Dopo le recenti esposizioni al Castello Visconteo di Legnano e al Politecnico di Milano (polo regionale di Lecco) – Spazio “Campus Point” (2009), nonché presso la Chiesa di Santa Caterina ad Arezzo, il giovane artista milanese, classe 1976, presenta un ventina di scatti realizzati negli ultimi anni. Le fotografie sono realizzate con una macchina di plastica (Holga) completamente manuale, con cui Savi, direttamente in fase di scatto, raggiunge degli effetti di sovrimpressione di più immagini sul fotogramma, plasmando la realtà apparente, quasi “sfondando” la bidimensionalità dell’opera riportata su carta fotografica, alla ricerca delle molteplici prospettive e angolazioni del medesimo soggetto.

Scrive Italo Zannier (il “padre” della critica fotografica italiana) in catalogo: “La curiosità (spesso un’esigenza!) del fotografo-autore induce a scegliere, a privilegiare la tecnologia più adatta, nella ricerca di un mediatore della realtà; quindi la scelta dell’apparecchio, dell’obiettivo, dell’emulsione fotosensibile, del supporto dell’immagine..., che possono concedere di fissare in modo soggettivo la cosiddetta realtà, e quella in immagine sarà l’unica «reale» realtà, mentre la realtà-vera, quale intende la banal-fotografia, rimane una pura convenzione, in effetti un’ipocrisia.

Anche i «difetti» di un apparecchio, anzi proprio questi - se si conoscono e si comprendono nel loro potenziale espressivo - consentono di registrare e trasmettere immagini nuove, oltre la normale massificazione, dalla quale fuggire. Ed è lì che alcuni, come Enrico Savi, cercano di esprimere il loro mondo, la personale visione concettuale, che può sembrare magica, se confrontata con la banalità quotidiana del medium fotografico; che per retorica si propone nello slogan generico, un’invettiva per la fotografia, intesa come stupidamente «vera», che afferma metaforicamente: «ha fotografato la situazione».”

E così puntualizza Flavio Albanese, architetto e già direttore della rivista di architettura Domus: “In questo, le immagini di Savi sono più fedeli di quanto sembri all’etimo originario di «de-costruzione»: non solo «allontanarsi da -» la costruzione, ma soprattutto: «a partire da -» la costruzione, comunicando, con un atto di pensiero bidimensionale fissato su pellicola, lo scarto tra quello che è già presente nella visione e quello che può ancora essere presentato”; ovvero – nell’ottima sintesi di Laura Luppi – creando “un gioco di velamento e s-velamento della realtà, un ponte tra «ciò che è» e «ciò che è stato» in continua evoluzione tra «essere» e «apparire»”.

Catalogo con testi di Italo Zannier, Flavio Albanese, Laura Luppi

Inaugurazione mercoledì 16 giugno ore 18.30-21

Federico Rui Arte Contemporanea
Spazio Crocevia, via Appiani 1, Milano
orari: da martedì a venerdi dalle 15.00 alle 19.00; sabato su appuntamento
ingresso libero

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