Alberto Burri
Lucio Fontana
Giovanni Bellini
Canaletto
Caravaggio
Vincenzo Foppa
Lorenzo Lotto
Bernardino Luini
Raffaello Raffaello
Jacopo Robusti detto il Tintoretto
Pieter Paul Rubens
Giovanni Battista Tiepolo
Paolo Veronese
Sandrina Bandera
Bruno Cora'
Un confronto fra i capolavori delle collezioni storiche della Pinacoteca e i dipinti di Alberto Burri e Lucio Fontana. Le sale propongono al pubblico un vis a vis fra le opere dei due artisti e le opere braidensi di Lotto, Caravaggio, Raffaello, Bellini, Veronese, Luini, Tintoretto, Foppa, Crivelli, Rubens, Tiepolo, Canaletto... All'allestimento permanente del museo e' affiancato, l'inserimento di alcune opere dei due maestri del XX secolo - tutte di proprieta' della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri di Citta' di Castello e della Fondazione Lucio Fontana di Milano - in un vivace e ricco dialogo di confronti, avvicinamenti, opposizioni e contrasti. A cura di Sandrina Bandera e Bruno Cora'.
a cura di Sandrina Bandera e Bruno Corà
La Pinacoteca di Brera propone per la prima volta un confronto fra i capolavori delle
sue collezioni storiche e i dipinti di due grandi del Novecento, Alberto Burri e Lucio
Fontana. Una mostra nuova - curata da Sandrina Bandera e Bruno Corà – con la
collaborazione del Corriere della Sera, che permette alle opere dei due straordinari artisti di
entrare oggi prepotentemente in Pinacoteca, non per completarne le collezioni, ma per proporre
una nuova fruizione dei suoi dipinti più noti, dagli esiti inaspettati.
All’allestimento permanente del museo è affiancato, quasi imposto,
l’inserimento di alcune opere dei due maestri del XX secolo – tutte di proprietà della
Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri di Città di Castello e della Fondazione
Lucio Fontana di Milano - in un vivace e ricco dialogo di confronti, avvicinamenti, opposizioni
e contrasti che, seppure non modificando fisicamente l’itinerario, trasforma e arricchisce
sostanzialmente di contenuti visivi e spunti di riflessione uno dei principali musei pubblici italiani.
Una mostra che dialoga col museo, non lo sostituisce.
Tutte le sale della Pinacoteca – tranne quelle dedicate al Novecento – propongono al
pubblico il vis à vis, a volte violento e brutale, a volte immediato e istintivo, a volte
solo associativo, fra le opere dei due maestri e le opere braidensi di Lotto,
Caravaggio, Raffaello, Bellini, Veronese, Luini, Tintoretto, Foppa, Crivelli, Rubens,
Tiepolo, Canaletto... Tante le possibili interpretazioni offerte da un solo primo confronto visivo,
che lasciano aperte innumerevoli associazioni, assonanze, opposizioni e connessioni. Tante le
letture effettuabili dal solo sguardo, a chiunque esso appartenga, con qualunque prospettiva ...
Particolarmente felici appaiono gli accostamenti presentati nella sala di
Raffaello e Piero della Francesca, in cui i due capolavori del Rinascimento dialogano
puntualmente con la matericità, la struttura formale, la composizione e soprattutto il colore dei
maestri del Novecento (Lucio Fontana, Concetto spaziale, 1950; Alberto Burri, Cretto, 1974 e Sacco
e Rosso SP2, 1958). A volte il raffronto assimila l’opera moderna a un dettaglio figurativo
dell’antica, come avviene nella forma centinata del Bianco Nero Cellotex di Burri, che emerge quasi
ritagliato dal fondo nero della fuga prospettica del Ritrovamento del corpo di san Marco di
Tintoretto; altre è il solo ritmo, la pausa, la regolarità, il cadenzato ripetersi di statici
accoppiamenti, in equilibrata e simmetrica distribuzione spaziale, ad avvicinare Paolo Veronese
(Cena in casa di Simone) e i ripetuti tagli del Concetto spaziale. Attese del 1964 di Fontana.
Tutto si combina figurativamente, con una coincidenza inaspettata, nel vis à
vis fra l’Annunciazione di Francesco Francia e il Concetto spaziale. Attese del 1959 di
Fontana: il blu del cielo, il giallo del sole, il bianco delle nubi, persino lo “s-tagliarsi” delle ali della
colomba; tutto si raffronta matericamente, con una rarità inimitabile,
nell’avvicinamento fra la Cena in Emmaus di Caravaggio e il Nero SC 3 di Burri:
l’assoluta totalità cromatica, il fondo-ombra nerissimo, la materia fibrosa, sfilacciata e ricucita,
l’umiltà e la miseria brutalmente esibita.
Suggestivo appare anche l’allestimento, o ri-allestimento, nella sala dedicata alla
pittura del XVII secolo, della grandiosa e pionieristica installazione del neon, ideato
da Fontana nel 1951 per la IX Triennale di Milano, che proietta suggestive fluorescenze
sulle opere dell’allestimento permanente.
Riferimenti multicromatici e polimorfi – stoffa, olio, segatura, pietra pomice e tela –
del Gobbo bianco di Burri si compendiano nella passeggiata di Fiumana di Giuseppe
Pellizza da Volpedo, che conclude questo inedito percorso attraverso la Pinacoteca, fatto di
opposizioni apparenti/reali sorprendenti assonanze, fra tradizione e sua rottura, fra
rappresentazioni classiche e pure forme assolute, fra tecniche pittoriche accreditate e loro
componenti costitutive.
Si ringraziano in particolare gli enti prestatori, la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione
Burri di Città di Castello e la Fondazione Lucio Fontana di Milano.
Si ringraziano inoltre la Fondazione Puglisi Cosentino di Catania che ha favorito la
realizzazione della mostra e il Comitato Nazionale per le celebrazioni del Bicentenario della
Pinacoteca di Brera per il generoso intervento.
Il catalogo, curato da Marina Gargiulo, è edito da Skira.
Prenotazioni
per singoli e gruppi tel. 02.92800361
solo per singoli
http://www.pinacotecabrera.net
Attività didattica a cura dei Servizi educativi
della Pinacoteca di Brera
tel. 02.72263219 - 262
http://www.brera.beniculturali.it/Servizi educativi
Informazioni
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Ufficio Mostre ed eventi
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Ufficio Comunicazione grafica e web
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Ufficio Stampa Skira:
Lucia Crespi, tel. 02 89415532 - 02 89401645
lucia@luciacrespi.it
Preview per la stampa 16 giugno 2010, ore 11.30
Pinacoteca di Brera
via Brera, 28 - Milano
Orari: 8.30 -19.15 da martedì a domenica
(la biglietteria chiude 45 minuti prima)
chiuso lunedì
Biglietti: Intero euro 11. Ridotto euro 8,50 (minori e over 65 gratuito)