Palazzo Costanzi
Trieste
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Di alcuni artisti a Trieste
dal 8/8/2002 al 8/9/2002

Segnalato da

Samantha Punis




 
calendario eventi  :: 




8/8/2002

Di alcuni artisti a Trieste

Palazzo Costanzi, Trieste

Rassegna di arte contemporanea curata da Marianna Accerboni


comunicato stampa

Rassegna di arte contemporanea curata da Marianna Accerboni

S'inaugura venerdì 9 agosto alle ore 18.30 a Trieste negli spazi del centralissimo Palazzo Costanzi la rassegna intitolata 'Di alcuni artisti a Trieste'. Organizzata, promossa e sostenuta dal Comune di Trieste e curata dall'architetto Marianna Accerboni, la mostra presenta una quarantina di opere tra pitture, sculture, fotografie ed installazioni realizzate da 25 artisti attivi oggi a Trieste e in regione e provenienti per la maggior parte dal capoluogo giuliano ma anche da altre città italiane e straniere.

L'esposizione, che sarà accompagnata da un sottofondo musicale comprendente alcune composizioni di Igor Stravinskij, propone una sintesi delle molteplici espressioni e tendenze presenti nel linguaggio dell'arte contemporanea. I pezzi esposti saranno riuniti in un allestimento - firmato da Accerboni, così come la linea grafica della mostra - che suggerisce, attraverso un gioco cromatico e di silhouette dipinte sulle pareti della sala, l'inserimento delle opere all'interno di cornici ideali e di campiture tinteggiate in sintonia con i colori guida delle opere stesse.

Di notevole attrazione, in quanto del tutto nuovo ed in linea con le espressioni dell'avanguardia artistica contemporanea, è il grande manifesto di luce - ideato per l'occasione dalla scenografa e light designer Marianna Accerboni che da anni lavora in Italia e all'estero sul tema della luce ? il quale verrà proiettato sulla facciata del Municipio il giorno prima dell'inaugurazione per annunciare l'evento.

Tra le molteplici tendenze presenti a Palazzo Costanzi vanno segnalate per la modernità del linguaggio le esperienze di Lydia Predominato, Ferruccio But e Valentina D'Osualdo.

La Predominato espone due opere che ne testimoniano la valenza nel campo della fiber art, di cui è una delle principali rappresentanti in Italia e all'estero. Attraverso 'Panno' e 'Il libro degli intrecci' l'artista di origine triestina, attiva a Roma e in Friuli-Venezia Giulia, approda ad una reinterpretazione rarefatta e raffinata della struttura del tessuto, riproposto rispettivamente quale archetipo e memoria o quale originale ricerca nel campo della grafica tessile, tesa all'ideazione di un nuovo linguaggio segnico.

Il triestino But e la cormonese D'Osualdo, appassionati di fotografia ed uniti nella vita e nell'arte, hanno seguito percorsi creativi diversi per approdare infine ad un'esperienza comune che coinvolge il concetto di percezione, delibato mediante ed oltre la fotografia. Così in 'Lingue di famiglia' e 'Tra queste mura' gli autori propongono due intense ma al tempo stesso essenziali sequenze fotografiche realizzate su supporto di acridite, in cui si esplica, sul filo di un gioco razionale delle parti e di un'ironia velata di sottile lirismo, la loro ricerca di tendenza concettuale.

All'astrattismo s'ispirano invece le opere degli artisti di origine calabrese Marcello Grosso, oggi attivo nel Goriziano, e Roberto Sardo, naturalizzato triestino: il primo coniuga alla sensibilità pittorica e materica quella per la terza dimensione, il secondo agisce con la libertà dell'action painting. All'espressionismo di tendenza astratta guardano la pittrice d'origine friulana Ines Lippolis, formatasi alla scuola di Nino Perizi e di Walter Falzari, che affronta con accentuata 'vis' materica il tema del corpo umano e del paesaggio; e la friulana Alpina Della Martina, autrice di soffuse, divagate e luminose atmosfere realizzate prevalentemente ad acquarello.

Più vicini al dato iconografico appaiono i triestini Walter Chendi, autore di un valido, a volte ironico, lessico iperrealista, e Cristina Lombardo, scultrice di drammatiche, raffinate, sottilmente inquietanti figure femminili. Allontanatasi dal linguaggio tradizionale della pittura intesa in senso naturalistico, la triestina Carolina Franza propone due importanti icone in cui lo stile originale di tale arte religiosa, diffusa a Bisanzio, nell'Impero d'Oriente e in Russia, viene reinterpretato in modo piuttosto sobrio e personale. Legato all'ispirazione fantastica è il racconto per immagini della pittrice triestina Brigida Nussdorfer, che rivisita la realtà con delicato intento naive. La fotografia, nella sua accezione classica, è proposta dallo spirito eclettico della triestina Liliana Bamboschek, fotografa e pittrice attiva anche nel campo della musica, della scrittura, della poesia e del teatro.

Originaria di Buenos Aires, ma operante oggi a Trieste è Isabel Carafi, che ci riporta attraverso 'Incontro con Malena' alla fascinosa malia del Tango interpretata mediante una pittura d'inclinazione espressionista, alla quale s'ispirano anche i silenti personaggi della triestina Astrid Pesarino. Tale tendenza è presente anche nelle brillanti opere dedicate al paesaggio dalla friulana Ardea Cescutti, dalle triestine Antonietta Revere e Mariagrazia Dellosto, mentre più legate al lessico postimpressionista appaiono l'artista casertana Liliana Spirito, autrice di luminose composizioni, e le dense atmosfere della triestina Livia Bussi Moradei.

Il dato naturalistico, assunto con semplicità ed accuratezza, è infine protagonista dei paesaggi dei pittori triestini Giovanni Ulivello e Stelio Zori e delle nature morte dell'artista di origine istriana Maria Creglia. Il gruppo triestino 'Studio 25', creato nel 1985 da Annamaria Vittes, chiude la rassegna con una 'città ideale' della stessa autrice, con un equilibrato paesaggio di Pino Miss e con una sintetica tecnica mista di Paolo Rosin.

Info: Marianna Accerboni
Tel./fax 040/307321
e-mail: marianna.accerboni@libero.it

Inaugurazione: venerdì 9 agosto alle ore 18.30

Palazzo Costanzi - Trieste

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