Arcangelo, Luca Caccioni, Marco Gastini, Franco Guerzoni, Mirco Marchelli, Paolo Serra sono gli artisti protagonisti di questa collettiva che identifica nella ricerca e nella sperimentazione dei materiali e dei linguaggi i cardini sui quali far risaltare differenti espressivita'.
La mostra, allestita nei due spazi espositivi di Pietrasanta (Piazza Duomo 22, Via Garibaldi 16), presenta una selezione di opere di sei artisti ognuno con un background personalissimo ed originale. Arcangelo, Luca Caccioni, Marco Gastini, Franco Guerzoni, Mirco Marchelli, Paolo Serra sono gli artisti protagonisti di questa collettiva che identifica nella ricerca e nella sperimentazione dei materiali e dei linguaggi i cardini sui quali far risaltare differenti espressività.
Luca Caccioni presenta opere sospese, enigmatiche; immagini, solo evocate, impresse su carte a creare dispersioni, aloni, residui e tracce di olio e colore. Opere dove il segno, nella sua gestualità controllata, rivela un aspetto fluttuante e instabile. L’artista utilizza materiali inconsueti come i grandi fondali di scena di Opera Lirica, quali paiono voler sussurrare la memoria, le voci, i suoni dei fasti e dei drammi di cui erano contorno.
Il tocco misurato, minimale di Franco Guerzoni fonde il colore, concepito in modo assoluto, al gesto dello scavare, dell’affondare e svelare solchi e linee addomesticati sotto una coltre di prezioso pigmento. Il suo lavoro, attraverso sovrapposizioni di gesso e pigmenti, procede in equilibrio tra il piacere della rovina e il fascino del restauro, realizzando, sulla superficie dell’opera una sorta di bassorilievo che, conferisce movimento all’immagine. La preziosità delle polveri e la ricerca nella tecnica fanno dell’artista uno dei più interessanti nel panorama contemporaneo.
“Lo spazio” come luogo d’azione della pittura, caratterizza da sempre la poetica di Marco Gastini come la sperimentazione e l’uso di materiali diversi ed eterogenei. La sapienza di Gastini consiste nel far sì che l’opera si dipani nello spazio inducendo al dialogo il volume architettonico con il colore. La sua, è una pittura mirante a dare corpo ed immagine ad una spazialità che continuamente si rinnova, nutrendosi della forza generativa di diversi materiali quali legni, pietre, pergamena, ferro, che diventano contenitori di energia, coinvolgimento, grado di immersione, attrazione e repulsione.
Difficili da definire le opere di Mirco Marchelli, sono oggetti, quasi sculture, nei quali la pittura completa una storia; sono assemblaggi di tele usate, vecchie bandiere, carte, legni, resti, che l’artista riporta in vita, rendendoli testimoni del tempo passato e della sua personalissima visione della storia. Sin dall’inizio della sua attività Marchelli concentra il suo lavoro sulla poetica della memoria, sul recupero di vecchi oggetti dimenticati, materiali umili che partecipano alla creazione di opere a strati che si alternano e sovrappongono in maniera insolita e affascinante.
L’arte di Arcangelo si precisa per la sua completa originalità e per il forte legame con le suggestioni derivanti dalla sua terra d’origine: il Sannio. Terra aspra e dura, crocevia di culture e di storie, torna in tutti i suoi lavori dove innovazioni del linguaggio pittorico si mescolano a nuove suggestioni visive.
Mescolare e confondere tutti gli elementi di una ideale mediterraneità, questo è l’elemento specifico della sua arte, con l’intento di rintracciare, attingendo all’intimo patrimonio archetipico della sua infanzia, le radici comuni delle culture del sud. Persino le sue incursioni in culture lontane -- dall’Africa dei Dogon, all’Oriente immaginario dei suoi Tappeti persiani -altro non sono che tentativi di riappropriarsi di una matrice culturale che prescinde dalle differenze tra nazioni e civiltà e che può quindi trovare punti in comune col suo Sannio.
Quello di Paolo Serra è un percorso tutto suo in cui la ricerca sulla luce, lo spazio e la forma, genera una pittura di assoluta meditazione. Egli accoglie nella propria iconografia l’atmosfera della filosofia Zen, capace di conciliare progetto e casualità, geometria ed indeterminazione, forma e materia. Opere astratte, dove l’artista affida molte delle sue esigenze espressive alle vibrazioni cromatiche, alla grande profondità di queste superfici apparentemente piatte e quasi monocrome. La preparazione dei fondi, alla quale Serra dedica lunghissimo tempo, è quasi sempre impreziosita da una foglia d’oro o d’argento che si intravede discretamente anche dopo aver passato una grande quantità di pennellate di lacche e di colori intensi e vibranti.
Inaugurazione 3 luglio
Due sedi
Piazza Duomo, 22 e Via Garibaldi 16 - Pietrasanta (LU)
Tutti i giorni 11.00-13.00 18.00-00.30
Ingresso libero