Una mostra curata dagli studenti del primo anno del Biennio di Arti Visive e Studi Curatoriali Naba, che nasce all'interno del workshop con Jens Hoffman. L'evento prende il titolo dalla raccolta che Italo Calvino fece delle diverse fiabe delle regioni d'Italia da lui ritrovate e tenta di restituire una lettura contemporanea di questo materiale.
Italian Folktales è una mostra curata dagli studenti del primo anno del Biennio di Arti Visive e Studi Curatoriali NABA, che nasce all'interno del workshop con Jens Hoffman.
Curatore indipendente dal 1997, attuale direttore del Wattis Institute for Contemporary Arts di San Francisco e futuro co-direttore della prossima Biennale di Istanbul, Hoffmann è stato invitato da Marco Scotini a tenere un workshop all'interno del corso di Curatela.
Rappresentare la Realtà nella quale siamo immersi è da sempre un punto cardine nella pragmatica della comunicazione umana.
L’uomo s’interroga costantemente sui modi possibili di restituire ciò che lo circonda, attraverso una forma che non sia mai totalmente aderente a ciò che già gli si pone sotto lo sguardo quotidianamente: cerca possibilità altre che possano edulcorare, riposizionare e riflettere il Mondo, così com’è percepito.
La favola e la fiaba richiamano una di queste possibilità, attraverso le quali l’Uomo può raccontare l’apparato sociale ed emotivo della sua vita quotidiana.
Durante le attività domestiche quotidiane o intorno a un focolare queste diventavano lo strumento per creare nuovi mondi possibili per adulti e bambini, dove l’indicibile e i non-detti diventavano forma chiaramente percebile, attraverso l’allegoria e i rimandi al Reale, che veniva soggiogato in queste dimensioni dalla forza del Sogno.
Attraverso un’antropologia della fiaba e della favola, che per definizione si riallacciano alla tradizione popolare e quindi ai significati più veri delle comunità precedenti alla nostra, ritroviamo la Realtà più intima dell’essere umano.
E l’assetto morale ed etico delle società in cui sono nate. Tramandandosi nel tempo fino ad arrivare tra le mani dei giovani artisti ed aspiranti curatori del Biennio di Arti Visive e Studi Curatoriali di Naba.
L’evento, che prende il titolo dalla raccolta che Italo Calvino fece delle diverse fiabe delle regioni d’Italia da lui ritrovate, restituisce una lettura contemporanea di questo materiale attraverso una nuova modalità di rappresentare il Reale: l’immagine e lo spazio.
I lavori restituiscono l’interpretazione di questi testi nelle forme attuali delle arti visive caricandosi di nuove possibilità di comunicazione e godimento, interrogandoci su quali siano le nuove direttive morali ed etiche che possiamo trarre dalle fiabe che hanno connotato il nostro passato prossimo.
Rileggere la memoria del passato, attraverso i racconti fantastici delle società precedenti, ci permette di aprire dei canali molteplici in una nuova forma di rappresentazione, attraverso i quali il senso del Reale e le declinazioni dei rapporti tra gli individui e le cose possono essere raccontati.
Il termine “Realtà” spesso è contrapposto nel linguaggio comune a ciò che è fittizio o appartiene alla sfera del Sogno e dell’Immaginazione; ma a volte sono proprio quest’ultime che ci permettono di raccontare ciò che davvero siamo e ciò di cui davvero si compone uno dei possibili Mondi nel quale siamo immersi.
E di cui siamo tutti responsabili.
Ufficio stampa NABA
Francesca Zocchi
ufficiostampa@naba.it
Tel. 02 97372.1
Inaugurazione: 14 luglio ore 17
NabaSite
via Darwin, 20 - Milano
apertura su appuntamento (tramite mail)