Teresa Comberiati
Mauro Daviddi
Sara Gargano
Massimo Lauriola
Marla Lombardo
MeRyLeM
Ornella Nisci
Andrea Paduano
Livia Patta
Pigotta 08
Valentina Ragazzino
Rita Santanatoglia
Elisabetta Tommasoni
Sonia Mazzoli
Io Autoscatto. Collettiva di fotografia. L'autoscatto sta al fotografo come l'autoritratto sta al pittore. In entrambi i casi l'artista desidera stabilire un contatto ''visivo'' con lo spettatore.
In questa occasione Sonia Mazzoli responsabile della galleria GARD, conferma il suo l'interesse per la fotografia, forma d'arte complessa, con nuove molteplici tecnologie di stampa, proponendo la terza edizione dell'esposizione - MIO.. Piacere di conoscer MI..IO autoscatto, esposizione dedicata all'Autoscatto inteso come Autoritratto presentando una nuova serie di autoscatti studiati, interpretati e d eseguiti dagli artisti esponenti, questa volta in un'altro spazio espositivo, Vista Arte e Comunicazione, un centro dedicato all’arte ed alla comunicazione che nasce dall’esperienza di alcuni giornalisti da sempre impegnati nell’organizzazione di eventi d’arte e cultura. Una project gallery che si rivolge ai giovani talenti esordienti ma accoglie anche esperienze confermate all’ombra della splendida cornice del Colosseo.
L’autoscatto sta al fotografo come l’autoritratto sta al pittore. In entrambi i casi l’artista desidera stabilire un contatto “visivo” con lo spettatore, un guardarlo negli occhi, creare un rapporto quasi diretto tra il Se e l’Altro attraverso la sua opera in maniera maggiormente esponenziale di quanto avviene con altri tipi di opere d’arte. Ma, a differenza dell’autoritratto, l’autoscatto presuppone un’immediatezza nel racconto, giacché il fotografo deve decidere l’inquadratura prima del clic, pensarla, progettarla, immaginarla, crearla nella sua testa e poi agire senza più indecisioni, perché c’è un momento in cui da oggetto del pensiero artistico si fa soggetto dell’opera e questa trasmutazione deve essere immediata, una cosa di pochi secondi, frazioni di pensiero già composto.
Artisti Esponenti:
Teresa Comberiati: La fotografia per lei è la sua fonte primordiale, il suo mondo nascosto, tutto ciò che il cuore sente ma la bocca non dice. Il suo motto è: ”Se c'è passione c'è tecnica” e trovata la passione inizia a trovare la sua tecnica attraverso vari corsi di fotografia. Predilige il bianco e nero su autoritratti, e i colori verde e blu, protagonisti delle sue foto che ritraggono il mare e gli ampi colli calabresi. Ogni scatto lo dedica a colui che non ha mai conosciuto, ma ha imparato a conoscere fin da bambina attraverso le foto, suo nonno; e alla persona che le ha fatto conoscere uno dei bei lati che la vita può avere, Cesare.
Mauro Daviddi: per questo fotografo l’opera in mostra è ''Rappresentazione della nascita di un essere a nuova luce. Il vedere la realtà attraverso nuovi occhi. Autoscatto ispirato al film Matrix e all'illuminazione della filosofia buddista. Lo scatto fa parte di una serie di autoritratti sullo studio della luce e delle ombre''
Sara Gargano del suo lavoro ci dice: “L’Autoscatto è per me un modo estremamente intimo per scandagliare il mio animo e i miei pensieri: è un dialogo con me stessa, alla ricerca di un mondo onirico e di tutto ciò che è inquietudine, mistero e decadenza… come se, attraverso ogni scatto, si aprisse una porta segreta verso un mondo distorto e senza regole, in un completo disprezzo per la realtà.”
Massimo Lauriola: Nasce a Roma il 14 Marzo 1976. Inizia ad esercitare la professione nel settore della Fotografia per Privati (matrimoni, comunioni, cresime, danza e servizi personali), per passare successivamente allo Still Life (moda e pubblicità) , al Reportage documentale (in Italia e all’Estero), alla Fotografia d’Autore per Arredamento, utilizzando attrezzature dal 35 mm al Medio formato ed in digitale.Le sue foto hanno partecipato a varie Mostre nella Capitale.
Per Marla Lombardo la fotografia diventa strumento di conoscenza interiore, di esplorazione e ridefinizione di identità, per predisporre lo spirito a lasciar cadere lo sguardo sulle cose non per possederle, ma per trasfigurarle, cogliendone la bellezza più profonda. “La mia arte è come un viaggio all’interno della mia mente – sottolinea l’artista - per mettere a nudo la mia coscienza, che nella sua incrollabile determinatezza presenzia alla propria celebrazione senza esistere, al di là della propria storia, al di là della propria immagine riflessa, catturata e consumata”.
MeRyLeM: Dall’inizio del 2009, come conseguenza di un periodo di crisi personale, si avvicina al percorso dell’autoritratto, riversando nella fotografia i propri sogni e le proprie inquietudini. Predilige la fotografia in bianco e nero, e in quella a colori il rosso, violento e morbido allo stesso tempo, è il colore predominante. La sua fotografia pone l’attenzione sul dettaglio e ogni elemento compositivo risponde ad una chiave di lettura concettuale, in modo tale che l’immagine non sia fine a sé stessa, ma si renda testimone di un racconto onirico e surreale.
Ornella Nisci: Nasce a Napoli nel 1983, cresce ammirando le grandi reflex del padre, che da bambina non riusciva nemmeno a tenere tra le mani. Da allora le sue mani non sono cresciute molto infatti a volte fa ancora fatica a tenere la sua macchina, ovviamente una reflex tra le mani... Ha lavorato nel sociale, fino al momento in cui decide di trasferirsi a Roma per seguire un corso professionale di fotografia. Da quel corso impara, che più di ogni regola tecnica, nella fotografia ci vuole curiosità.
Andrea Paduano: Da bambino curioso già sperimentava prima con la sua macchina fotografica e poi con la videocamera. Nel 1999 inizia un percorso autodidatta che lo porta in breve a lavorare come web designer e grafico. Nel 2005 Si trasferisce a Roma dove inizia a lavorare nel settore delle animazioni 3D. Le camere virtuali degli ambienti computerizzati non gli fanno sentire la mancanza della macchina fotografica che riprenderà solo successivamente. Artista digitale di ispirazione surrealista, si esprime miscelando alla tecnica fotografica quella degli effetti visuali. Sempre attratto dalle forme illusorie e da quelle metaforiche, gioca con i modi di dire, con le parole e i significati nascosti dentro di esse.
Livia Patta : Dal padre, eredita la passione per la pellicola fotografica, la camera oscura e le macchine vintage. Dal 2008 lavora principalmente su foto di architettura d'interni e reportage. La fotografia per Livia è il mezzo per appropriarsi del mondo esterno e (ri)crearne uno nuovo, una nuova realtà ricordata, sognata, filtrata dall'emozione, più ricca e colorata del reale. ''Voglio guardare meglio la realtà e l'unico sguardo con cui riesco a farlo è quello della macchina fotografica. Mi sembra di vivere più a lungo le cose se passano nella macchina, e di viverle più in profondità.” Gli scatti in mostra datano dal 1999 al 2006, anni che vedono la produzione di autoritratti confluiti nella serie Masquerade, un gioco di mascheramento/svelamento nel tentativo di liberarsi dalle illusioni dell'ego.
Pigotta 08 : Szymko Malgorzata in arte Pigotta08 nasce nel 1971 in Polonia. La passione per la fotografia l'accompagna sin dall'adolescenza, ma una vera passione nasce da un'incontro fortuito con un fotografo italiano. La sua sensualità, le sue emozioni sono il suo linguaggio. Attraverso questa tecnica interpreta una donna ed il mondo che la circonda con una visione interiore e del tutto personale: ''... la mia macchina fotografica è come una bacchetta magica... non c'è niente di più reale di una foto... né lo specchio... né un quadro, e neppure un volto... è la fotografia che rivela al meglio il carattere di una persona... una foto è simile a un'impronta digitale... non puoi contraffarla!''.
Valentina Ragozzino: Nasce a Napoli nel '79 ma la famiglia si trasferisce in toscana, a Viareggio nel '92. Si laurea in “cinema e immagine elettronica” presso l’Università di Pisa dove consegue anche il diploma di “operatore dello spettacolo con competenza in allestimento scenico e uso delle tecnologie audiovisive”. Ha frequentato numerosi master presso l’accademia di fotografia John Kaverdash di Milano e svolto esperienze formative sia in Italia che all’estero,anche come assistente,in particolare nel settore della fotografia di moda e pubblicità. Attualmente lavora come free lance sia in ambito fotografico che televisivo.
Rita Santanatoglia, in arte Alìta, presenta una serie di scatti denominati “Photos Hantées”. Hantér è un verbo francese che si usa di solito per indicare un luogo ‘infestato dagli spiriti’. Nel caso del progetto di Alìta il termine vuole esprimere il senso di qualcosa in sospeso,di qualcosa che c’è ma non si vede,che passa rapido e che si cerca di afferrare nel momento dello scatto. E’ una presenza/assenza,è l’immagine assoluta,quel velo sottile che c’è tra la realtà e l’irrealtà,e solo grazie all’ausilio della fotografia si compie la magia di poterlo fermare e cogliere.
Elisabetta Tommasoni: Ama dipingere corpi femminili a volte sensuali a volte spigolosi, spesso senza volto, paesaggi fantastici, una natura spettacolare rappresentata in modo surreale, sempre alla ricerca di nuove emozioni, con colorazioni intense e forti contrasti cromatici. Da sempre interessata alla fotografia, i suoi scatti diventano sempre più spesso opere pittoriche, sovrappone ed integra le sue due passioni stampando fotografie su tela e dipingendole successivamente. La contaminazione, tanto cara agli artisti contemporanei, diventa per lei fonte inarrestabile di nuove strategie pittoriche. Dipinge e fotografa l’acqua del mare, le cascate, le fontane, tutto ciò che “scorre”. Le sue tele rappresentano spesso atmosfere oniriche e contengono spiragli luminosi e vie d’uscita..
Inaugurazione 23 luglio ore 18.30
Vista Arte e Comunicazione
via Ostilia, 41 - Roma
Dal Lun. al Ven.14.00 - 19.30 Sabato 17.00 - 19.30
Ingresso libero