Ptuj Regional Museum
Ptuj
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The area of bustle
dal 29/7/2010 al 30/8/2010
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Segnalato da

Laura Riolfatto



 
calendario eventi  :: 




29/7/2010

The area of bustle

Ptuj Regional Museum, Ptuj

The area of bustle e' un progetto nato all'interno del 8th International Festival of Contemporary Art of Ptuj, che ha coinvolto una selezione di 12 artisti caratterizzati da una ricerca sui principali strumenti new-mediali. La mostra costruisce un percorso in cui lo spettatore viene messo di fronte alla totalita' del progetto e alla singolarita' dell'opera: un'esperienza dove riposizionare, muovendosi all'interno dello spazio espositivo, il proprio punto di vista. A cura di Manuel Frara.


comunicato stampa

ART STAYS, Contemporary Art Production organizza l’International Festival of Contemporary Art. Dal 2003 è diventano il principale centro delle Arti Visive nella regione di Ptuj (Slovenia). In sette edizioni sono stati invitati e ospitati in residenza oltre 92 artisti provenienti da 23 paesi, creando più di 200 opere originali. ART STAYS 2010, giunto all’ottava edizione, sarà dedicato alle relazioni e alle differenze esistenti tra arte, suono, territorio, scienza e tecnologia e si completerà con la Summer Academy, che ospiterà docenti e artisti provenienti da tutto il mondo.

In questo panorama si innesta il progetto “The area of bustle”, a cura di Manuel Frara e in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Progetto che andrà ad ampliare la piattaforma ART STAYS il cui fine rimarrà sempre quello di promuovere l’arte contemporanea e i giovani artisti, in Slovenia ed in Europa attraverso una ramificata e fitta serie di progetti e collaborazioni.

Direttore: Vladimir Forbici, ART STAYS
Direttore artistico: Jernej Forbici, ART STAYS e ART PTUJ
Coordinatrice progetti: Marika Vicari

Info: KUD ART STAYS
Jadranska ulica 4 2250 Ptuj
tel: +386 40 304 456, +393480682963
email: info@artstays.si
http://www.artstays.si

Festival e workshop: 20 luglio - 30 luglio 2010
Esposizioni: 31 luglio - 31 agosto 2010

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The area of bustle
a cura di Manuel Frara
collaboratrice Laura Di Nardo

in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Venezia

Artisti: Paolo Angelosanto, Giacomo Artusi, Andrea Cazzagon, Mauro Ceolin, Andrea Contin, Giulia Conzato, eg0, Marotta & Russo, [Pax~], Simon Perathoner, Unidentified Sound Object, Carlo Vedova

"The area of bustle" è un progetto che è stato pensato come una "tesi azione": un quieto trambusto come fosse una scorbutica macchina pericolante, mai paga ma assolutamente sincera. La scatola espositiva sarà difatti il momento finale di una piattaforma che ha coinvolto una selezione di 12 artisti fortemente caratterizzati dalle peculiari ricerche espresse che attraversano, reinterpretandoli, alcuni dei principali strumenti new-mediali.
In questo senso la mostra costruisce un percorso in cui lo spettatore viene messo di fronte alla totalità del progetto e alla singolarità dell’opera: un’esperienza unica dove riposizionare, muovendosi all’interno dello spazio espositivo, il proprio punto di vista.

"The area of bustle" ragiona come fosse un’opera unica costituita da differenti elementi, che trovano nel video a canale singolo, nella sound-art, nel vector drawing, nella glitch-art - solo per citare alcune tipologie delle opere che verranno concluse durante la residenza a Ptuj -, le espressioni più tipiche di un fare artistico al di fuori della tradizione, senza però volerla annichilire o negare. Essendo evidente che si tratta di una selezionata panoramica di alcune delle fenomenologie in atto del fare artistico contemporaneo; che si disciplinano con qualunque tipo di strumento potenzialmente disponibile.

“The area of bustle” ci presenta serenamente dei quesiti: possiamo parlare di un neoumanesimo digitale?
Gli errori - glitch - delle macchine possono essere un nuovo sprone estetico, tralasciando lo squisito del retinico, attraversando l’ovvio dell’etica?
Possiamo porci in una condizione di naturalismo contemporaneo, o meglio di un naturalismo tecnologico contemporaneo?
Le funzioni algebriche, gli algoritmi, il codice binario, i sistemi analogici e digitali, la dolce scossa della corrente elettrica, sono un discorso sospeso sul corpo dell’arte? Appartengono quindi di diritto alle vicende dell’arte, perchè riflettono il qui e ora del contemporaneo?

Artisti

"M'ama non m'ama" è un’opera video di Paolo Angelosanto, che prosegue la riflessione e l'indagine sul problema dell'identità, condotta con una poetica espressiva incentrata sul corpo quale strumento per comprendere se stesso attraverso gli altri. Fin dai suoi primi esordi, Angelosanto ha affrontato in modo diretto gli interrogativi che emergono da una riflessione sull'identità, la molteplicità, il corpo e la sessualità. “M’ama non m’ama” è parte della prosecuzione di questa, mai finita e affascinante, ricerca.

La macchina visiva di Giacomo Artusi è la sorgente autonoma di un lavoro video, senza suono, che proietta a soffitto i movimenti di una volta apparentemente stellata. Un'osservazione più attenta rivela il ribaltamento visivo di un'immagine microscopica. I riflessi di luce provocati dai movimenti di insetti d'acqua abbagliati dal sole in un pomeriggio estivo, diventano: "The endlessness of stars".

Andrea Cazzagon presenta una ricerca che verte sugli elementi che si contaminano sull'idea del viaggio. L'installazione sonora presentata, per due speaker fullrange e tre ventilatori, ripropone la registrazione audio integrale del viaggio di arrivo a Ptuj. Eliminando ogni riferimento visivo, lo spettatore potrà immaginarsi di compiere un viaggio per un qualsiasi luogo, lasciandosi trasportare - ad occhi chiusi - in un paesaggio emotivo.

“BUSHIDOarcade”, la flash animation di Mauro Ceolin (http://www.rgbproject.com), apre la porta a seducenti livelli di comprensione.
Nella pelle del digitale Ceolin cerca le radici del contemporaneo, che gli sono offerte dai rizomi di internet. L'animazione in flash condensa le icone della cultura di massa, che si stratificano ibridandosi con immagini neutre, anonime, diventando un appassionato cut-up informatico trasformando il segno in simbolo e il simbolo in un testimone del tempo. Concatenando, sulle note di un overture di Bach - codificata ad uso e consumo dei web masters -, le ventuno norme che compongono il Bushido: la via del guerriero, la via del samurai.

Il video “Casta diva”, di Andrea Contin (http://www.andreacontin.com), è una paradossale sovrapposizione di significanti che rappresentano la dualità fra la parte femminile e quella maschile. Maria Callas canta Casta Diva mentre il video mostra una rude espressione del lavoro manuale. Il suono della voce della Callas e il rumore della macchina, lottano l'una contro l'altro restituendo differenti livelli di lettura, vissuti come fossimo dentro un’esperienza ipnotica.

Giulia Conzato presenta il video, con audio in cuffia: "Ogni tramonto gioca con l'aria, aspetta il giusto momento per liberarsi nel cielo". La ricerca sonora è essenziale: ronzii, interferenze disinibite, registrazioni poco curate, respiri profondi. Una donna e la sua voce. Una voce che cresce e cambia colore. Luci e forme naturali si amalgamano ad un volo libero ripreso in soggettiva da una microtelecamera, dove l’artista stessa in solitudine, sospesa nel vuoto con il suo deltaplano, si suggerisce in un decollo e in un atterraggio. Un breve momento per staccarsi dalla Terra e vivere una dimensione solo apparentemente precaria.

“Untitled Html Painting” di eg0 (http://www.egzero.org) inizia con un dubbio riguardante la pittura nell’era di internet. L’idea di eg0 (Enrico Glerean) è apparentemente semplice: le macchine sono i nuovi pittori e il loro linguaggio diventa una nuova tecnica pittorica. La pennellata viene sostituita da porzioni di codice hmtl, facendo diventare pittore il nostro computer. Ogni dipinto si rigenera sempre in differenti modalità. Il dipinto cambia in continuazione rinnovandosi ad ogni click. Le referenze alla pittura astratta sono più che evidenti. Sappiamo, infatti, come oggi i dipinti di Rothko posso essere tradotti in pure formule matematiche che, comunicando le istruzioni alla macchina, creano autonomamente il dipinto finale.

L’installazione interattiva "Avatar solo" di Marotta & Russo (http://www.avatarproject.it) realizza le possibilità creative e critiche che, animate dal movimento dello spettatore, rivelano improvvisamente un’intimità emotiva.
Le macchine, due computer Apple, paradossalmente comunicano al primo sguardo la propria volontà mimetica rispetto al contesto umano per cui sono state progettate. La propria natura relazionale di post-computer muta. Non più due macchine inanimate, ma un avatar in cui rispecchiarsi.
Nella serie "Gameplay", dittico inkjet su carta fotografica, vi è un’analisi, attraverso una precisa riflessione concettuale, riguardante lo slittamento di senso e di percezione culturale che il paesaggio ha subito, e subisce, sulla spinta delle condizioni di vita contemporanea. Il suo complicarsi, il suo tradursi in ambiente antropologizzato, culturalmente e tecnologicamente stratificato.

Il soundartista [Pax~] (http://www.fluire.org) descrive la sua “Sounscape Pool #2”, installazione sonora in quadrifonia, come una stratificazione di registrazioni d’ambiente, di elementi naturali e di ricercate aree urbanizzate ci suggeriscono comuni attività umane. Sono simultaneità, compresenza e sovrapposizione di differenti luoghi. L'aspetto acusmatico è l'asse simmetrico che propone una rilettura estetica del quotidiano, mediante il sonoro. I fieldrecordings regnano in una appassionata narrazione dove l'ascolto diventa il principale apparato di trasmissione. Il suono del passaggio di un autobus da un punto A ad un punto B, che conosciamo come effetto Doppler, spesso non è solo un banale rumore del passaggio dell'autobus.

I lavori presentati da Simon Perathoner (http://www.simonperathoner.weebly.com) si concentrano sull’analisi e sul plagio diretto dei dati contenuti in alcune fotografie precedentemente scattate. Le immagini vengono modificate con diversi software di lettura dei codici binari e dei codici esadecimali, che descrivono la tipologia del file e di ogni singolo punto/pixel. La struttura del codice dell’immagine, che ora appare nuda, può così essere re-interpretata in diversi modi. Attraverso un processo di ri-scrittura manuale del codice binario sorgente - o mediante algoritmo -, si ottengono delle nuove immagini che, pur rifacendosi ad un estetica prettamente glitch, vogliono riflettere sulla tecnologia medesima e su come questa spesso venga utilizzata senza particolari virtù.

“Adaptive SCALAR Morphologies” (http://www.usoproject.com) del duo Unidentified Sound Object (Matteo Milani e Federico Placidi) è un’articolata traccia audio. Un discorso mimetico stabilito tra micro e macrolivello, dove un numero finito di materiali sonori - discreti, iterativi, continui - appare e scompare. Il percorso che emerge è rivelato da due elementi tematici: un rumore iniziale disordinato (la superficie ruvida), seguito da un flusso di impulsi (clicks) prodotto da un Analog Pulse Generator.
Questi eventi puntillistici, ricordano - privati della forma retinica - il pointillisme di Seurat. Ma si auto-organizzano in morfologie plastiche in costante evoluzione; tra questi confini, il percorso narrativo presenta omogeneità, ed ha la capacità di sviluppare una drammaturgia interna, fino a diventare una superficie sonora liscia e levigata.

La ricerca mai paga di Carlo Vedova, mostra la radicale esperienza del vector drawing portato alle estreme conseguenze. Radicalizzando l’immagine mediante una nuova tavolozza tecnologica che dialoga con i processi industriali di stampa e di produzione della cartellonistica pubblicitaria. La passata ricerca splatter pop, ampiamente digerita, lascia, nei lavori in mostra, invece spazio ad una pittura asciutta. Tinte ridotte al minimo su fondi pieni, tratti precisi e centripeti modificano il gesto del pittore in una differente area creativa. Mantenendo però sempre quella forza evocativa del gesto, non più unico - avendo a disposizione le infinite funzioni undo - ma assolutamente inimitabile.

Eventi:

"The area of bustle" prevederà, oltre alla preview del 27 e al “grand opening” del giorno 30 luglio, degli eventi a latere che si innestano come contributo inebriante e forse spaesante, delle estetiche sonore e visive espresse nell’affascinate spazio espositivo del Pokrajinski muzej di Ptuj.
La conferenza pomeridiana con Mauro Ceolin dedicata al "Contemporary Naturalism" - il giorno 28 alle ore 13.00 al Park Hotel - anticiperà il live-media "Teche" espressamente progettato da Giacomo Artusi (video) e Andrea Cazzagon (suono). Un lavoro che tenderà a far risuonare delle teche in vetro solo apparentemente silenziose, dalle ore 22.00 presso il giardino esterno dell’Hotel Mitra.

Il giorno 29 alle ore 22.00 presso la piazza Mestnem trg il soundartista [Pax~], in collaborazione con Interno3 (video) presenteranno un'evoluzione di "Fluxes". Progetto in progress nato con il titolo di "Beautiful Chaos" e rielaborato per Art Stays, dopo la partecipazione al Festival Internazionale di Performing Arts di Pula (FoPA - Croazia) nell'agosto del 2009. Un lavoro dove l'armonia viene sostituita con la fluidità audio dei fields recording, come fossero delle fotografie sonore, che conversano su opposti estremi con le immagini video modificate in tempo reale.

Il giorno 30, dalle ore 17.00, durante la data del “grand opening” dell'8° edizione di Art Stays alla Bastija di Ptuj, ci sarà la presentazione della documentazione dei materiali prodotti da Simon Perathoner, mediante l'ausilio di una particolare macchina fotografica digitale modificata fisicamente dall'artista.
A seguire la presentazione del trailer “The film of bustle” che diventerà successivamente testimonianza audiovisiva ed effettiva del progetto.

Per finire e in successione, la proiezione dei video:
“I facchini sono sempre innamorati” di Andrea Contin
“Charlie don’t go” di Giacomo Artusi
“Gone with the wind - Desert Session” di eg0 su immagini di Interno3
"Girls Running" di Unidentified Sound Object su immagini di Selfish

Manuel Frara/Interno3 (http://www.c771.org), vive e lavora a Venezia con la sua bulldog Giulietta. Dal 2007 è anche docente all’Accademia di Belle Arti di Venezia.

Inaugurazione 30 Luglio 2010 ore 17

Museo Regionale di Ptuj, spazio espositivo Vecchie Carceri
Muzejski trg 1, Ptuj

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The area of bustle
dal 29/7/2010 al 30/8/2010

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