Complesso Museale San Domenico
Forli'
piazza Guido da Montefeltro, 12
0543 712659 FAX 543 712658
WEB
Egitto mai visto
dal 10/9/2010 al 8/1/2011
mar-ven 9.30-17.30, sab-dom 10-18

Segnalato da

Barbara Izzo




 
calendario eventi  :: 




10/9/2010

Egitto mai visto

Complesso Museale San Domenico, Forli'

Le dimore eterne di Assiut e Gebelein. In esposizione 400 straordinari reperti datati intorno al 2000 a.C. scoperti dal grande egittologo Ernesto Schiaparelli nelle necropoli di Assiut e Gebelein e conservati per un secolo nei depositi del Museo Egizio di Torino.


comunicato stampa

a cura di Elvira D’Amicone e Massimiliana Pozzi Battaglia

Il Complesso di San Domenico a Forlì si è ormai affermato come uno dei più importanti centri espositivi in Italia. Dal 2006 ha infatti proposto ogni anno un grande appuntamento culturale, coinvolgendo un larghissimo pubblico nazionale e perfino internazionale. Cinque mostre su altrettanti momenti della storia dell’arte, partendo sempre da un elemento significativo del patrimonio artistico e culturale forlivese: da Marco Palmezzano a Silvestro Lega, da Guido Cagnacci a Canova, sino alla mostra dedicata ai Fiori da poco conclusa.

Per iniziativa della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, in collaborazione con il Comune di Forlì e con Civita Servizi, nella prossima stagione autunnale i Musei San Domenico ospiteranno una nuova grande mostra dedicata alla civiltà egizia, inaugurando un secondo programma espositivo, aperto alle più varie espressioni della cultura artistica antica e moderna.

Egitto mai visto presenterà 400 straordinari reperti datati intorno al 2000 a.C. scoperti dal grande egittologo Ernesto Schiaparelli nelle necropoli di Assiut e Gebelein e premurosamente conservati per un secolo nei depositi del Museo Egizio di Torino, allestiti nelle sale a piano terra del San Domenico, grazie alla generosa concessione della Soprintendenza Archeologica del Piemonte e delle Antichità Egizie e alla collaborazione della società Start.

Nei primi anni del ‘900 Ernesto Schiaparelli (1856 – 1928) era il direttore del Museo Egizio di Torino e della Missione Archeologica Italiana, impegnata nelle campagne di scavo nella valle del Nilo. L’esplorazione scientifica era ormai subentrata alla ricerca dei collezionisti e stava portando alla luce nuovi contesti come quelli delle comunità neolitiche che avevano preceduto l’età delle piramidi. Erano impegnate in Egitto le maggiori potenze europee e gli Stati Uniti, ma uno straordinario apporto alle nuove scoperte scientifiche è dovuto proprio alla missione italiana, nonostante la scarsa dotazione di mezzi di cui disponeva nel contesto politico e sociale postunitario.

Nelle necropoli di Assiut e Gebelein la Missione aveva portato alla luce straordinarie sepolture, ricche di testimonianze della vita sociale e del contesto culturale di una provincia del Medio Egitto fra il 2100-1900 a.C.

Oggi a distanza di quasi 100 anni, dopo un accurato lavoro di studio e di restauro, è finalmente possibile per tutti rivivere l’esperienza e le emozioni di quelle straordinarie scoperte, effettuate fra il 1908 e il 1920 dalla Missione Archeologica Italiana.
Nella mostra sono finalmente esposti al pubblico quei materiali archeologici rimasti per molti anni nei depositi del Museo Egizio. Anche con l’ausilio di fotografie originali, possiamo tornare virtualmente nei due capoluoghi di provincia nell’Antico Egitto dove il deserto ha custodito per 4.000 anni i segreti della vita quotidiana e della vita nell’aldilà.

L’esposizione ruota intorno ad uno straordinario nucleo di dodici sarcofagi a cassa in legno stuccato e dipinto con iscrizioni che tramandano formule d’offerta e rituali funerari magico-religiosi. In molti casi grazie alla lettura dei geroglifici è possibile svelare i nomi di questi uomini e donne appartenuti alla classe media, amministratori e piccoli proprietari terrieri, vissuti nel Medio Egitto intorno al 2000 a.C.

I sarcofagi, alcuni dei quali contengono ancora la mummia, sono arricchiti da tutti gli elementi del corredo funerario che accompagnavano il defunto e attraverso i quali oggi possiamo ricostruire le loro storie e quelle delle loro famiglie: vasi, poggiatesta, specchi, sandali, bastoni, archi e frecce, cassette in legno, modellini di animali, barche con equipaggi, modelli di attività agricole e artigianali. Dall’osservazione di tutti questi materiali emerge la sorprendente capacità degli artigiani egiziani nella lavorazione del legno, che fece di Assiut uno dei centri dove fu raggiunto il massimo livello di espressione artistica alla fine del Primo Periodo Intermedio.

Sono esposte circa 40 pareti di sarcofago con geroglifici incisi e dipinti e 10 stele recentemente restaurate, che svelano i segreti della scrittura geroglifica e permettono di conoscere le credenze funerarie e le principali divinità del pantheon egiziano.

Il progetto scientifico e la curatela della mostra è dovuta ad Elvira D’Amicone e Massimiliana Pozzi Battaglia, della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie e della Società Cooperativa Archeologica. Il suggestivo allestimento è progettato da Costantin Charalabopoulos.

La visita in mostra può avvalersi di un articolato progetto didattico, curato da Giovanna Gotti e Federica Scatena, che comprende un ampio apparato di testi in mostra, la possibilità di visite guidate e laboratori progettati per le scuole e un servizio di audioguide per singoli visitatori.

Informazioni:
Ufficio stampa
Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì
Simona Boron
0543 1912030
mostre@fondazionecariforli.it
-
Paolo Rambelli
0543 1912025
eventi@fondazionecariforli.it
http://www.fondazionecariforli.it
-
Civita
Barbara Izzo
Arianna Diana
06 692050220-258
348 8535647
izzo@civita.it diana@civita.it
http://www.civita.it

Inaugurazione: 10 settembre 2010 ore 18.00

Complesso Museale San Domenico
Piazza Guido da Montefeltro 10, Forli'
mar-ven 9.30-17.30, sab-dom 10-18
intero 9, ridotto 7, ridotto speciale 4 (minori di 18 anni, studenti delle scuole Elementari, medie e superiori), gratuito minori di 6 anni, un accompagnatore per gruppo, due accompagnatori per scolaresca, accompagnatori di disabili, giornalisti con tesserino

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