Luoghi che non esistono piu'. Nello spazio della galleria, sedici modellini realizzati in legno e cartone dipinto ricostruiscono alcuni luoghi caratteristici di Milano nel periodo in cui l'artista vi ha vissuto.
In occasione del week end dell’arte contemporanea organizzato da Start Milano, Artopia inaugura la mostra personale di Rebecca Agnes, artista italiana residente a Berlino.
Nello spazio della galleria 16 modellini realizzati in legno e cartone dipinto, ricostruiscono alcuni luoghi caratteristici di Milano nel periodo in cui l’artista vi ha vissuto.
“Io vivevo in ticinese a Milano, un quartiere molto specifico per le cose che c’erano e che vi accadevano. Il “Bar Verde” dove prendevo il caffè e le sigarette ogni giorno, era contemporaneamente il bar dei residenti della via ed uno dei luoghi di ritrovo del sabato pomeriggio per la scena dark milanese dai primi anni ’90 fino alla chiusura. Il negozio di dischi “Ice Age” sotto il mio appartamento è stato fino al 2006 un punto di riferimento per la musica alternativa, insieme a “Supporti Fonografici”. Il più economico e cordiale “Ristorante Cinese” in Corso di Porta Ticinese ha cambiato gestione e si è trasformato in un ristorante giapponese nel 2003. Al civico 68 ha chiuso definitivamente l”Ambulatorio Veterinario Dottor delle Donne” . Il “Panificio” anche lui ha chiuso attorno al 2003. A questi rimane da aggiungere il “Rainbow Club” (1993-2008) in via Besenzanica 3 ed il “Linus Club” (1994-2000) dietro via Larga.”
Si tratta dunque di una selezione di posti diversi: caratteristica comune è che sono “luoghi che non esistono più”, sono stati semplicemente sostituiti da altri all'interno del processo di trasformazione del tessuto sociale e urbano della città. La traccia e la memoria sono alla base di questi modellini: l'artista infatti li ha realizzati basandosi sia sui suoi ricordi, alcuni più precisi, altri più approssimativi, sia sulle tracce impresse nelle memeorie collettive di una certa generazione. Proprio per questo si presentano estremamente semplificati, scarni, caratterizzati solo da pochi dettagli: un'insegna, il colore di una parete o uno specchio. I lavori non sono in scala perchè nel ricordo non esiste la proporzione numerica, sono semplicemente grandi o piccoli, lontani o vicini.
Questa “città possibile” creata dall'artista è ben evidenziata dal catalogo, edito da Artopia, che accompagna la mostra: esso è stato realizzato seguendo il modello dei romanzi di fantascienza Urania e raccoglie non solo le immagini dei lavori ma anche le storie dei diversi luoghi e gli interventi tratti dai social-network.
I modellini, che si succedono l'uno all'altro secondo la topografia reale, sono sospesi su mensole rette da cavetti d'acciaio. Questo allestimento aereo, leggero e di grande respiro riporta all'impalpabilità del ricordo stesso, allo spirito, al carattere proprio del luogo, al suo genius loci.
Accanto a “Luoghi che non esistono più” a Milano Rebecca Agnes presenta anche “Altri luoghi che non esistono più”. Questo è il titolo dell’installazione collocata sulla parete più grande della galleria dove che raccoglie un centinaio di lavori formato cartolina realizzati da diverse persone a cui Rebecca ha chiesto di tracciare un luogo per loro significativo ma che oggi non esiste più. Saper disegnare non è importante: ciò che conta è la memoria. I disegni provengono dall'Italia, ovviamente, ma anche dalla Germania, dalla Spagna, dall'Ecuador, dall'Estonia, dalla Gran Bretagna, dalla Grecia, dagli USA etc...
Inaugurazione 17 settembre ore 18.30
Artopia
via Lazzaro Papi, 2 Milano
Orari: dal martedì al venerdì 15:30 – 19:30 la mattina su appuntamento
ingresso libero