Sebastiaan Bremer
Marco Di Giovanni
Arthur Duff
Maria Friberg
Arcangelo Sassolino
Jari Silomaki
Le opere in mostra declinano le differenti accezioni delle paure contemporanee e le diverse sfumature di questa emozione indagando come il linguaggio specifico della paura sia uno degli elementi determinanti del nostro essere nel mondo oggi. Opere di Sebastiaan Bremer, Marco Di Giovanni, Arthur Duff, Maria Friberg, Arcangelo Sassolino e Jari Silomaki.
Le opere degli artisti presentati in mostra declinano le differenti accezioni delle paure contemporanee e le diverse sfumature di questa intensa emozione che deriva sempre dalla percezione di un pericolo vissuto o immaginato come reale, indagando come il linguaggio specifico della paura sia uno degli elementi determinanti del nostro essere nel mondo oggi.
Osservare le opere di Sebastiaan Bremer è come sprofondare nell’inconscio: parallelamente all’immagine fotografica, su cui l'artista interviene con una fitta rete di puntini ad inchiostro, si espande un mondo onirico e fantastico, che si estende al di là del tempo e dello spazio e sembra non avere né inizio né fine, in cui lo sguardo si perde e i pensieri si smarriscono.
Marco Di Giovanni, attraverso l'installazione Progetti di Ginnungagap ricostruisce quello che secondo la mitologia norrenica doveva essere l'abisso degli abissi, il baratro primordiale, la voragine magica agitata dalle misteriose energie che hanno dato vita all'universo.
Con Arthur Duff la paura si materializza e prende fisicamente forma di fronte ai nostri occhi in un vortice ipnotico di minuscoli ed impercettibili punti ricamati a contrasto.
La serie “way ahead” di Maria Friberg vuole essere una inquietante meditazione sul nostro futuro : il taglio delle immagini dà la sensazione di osservare come dalla feritoia di un bunker questi uomini che si alzano in una fitta nebbia alla ricerca di una strada da seguire.
Nella nuova installazione di Arcangelo Sassolino l'attesa carica di silenzio e tensione per l'imminenza di un accadimento dirompente che sappiamo di non poter controllare genera una forte inquietudine e sensazione di pericolo.
Nelle fotografie di Jari Silomäki le emozioni, intrappolate in ossessioni che diventano realtà, si liberano attraverso l'alienazione e la violenza, meccanismi di difesa di fronte ad un forte senso di malessere ed inadeguatezza.
Immagine: S. Bremer - Canopy Crown
Inaugurazione giovedì 16 settembre 2010 ore 18
Galeria Galica
viale Bligny 41, 20136 Milano
da lunedì a venerdì 10-13 / 15-19
sabato su appuntamento
ingresso libero