L'installazione ideata da Cucchi e' la messa in scena del suo immaginario onirico ricomposto in forme plastiche che galleggiano nelle sale espositive. Il progetto Costume interiore nasce come una grande 'archiscultura': architetture in metallo, praticabili dal pubblico, e sculture in polistirolo dipinto.
Costume interiore è una sinestesia, è l’interno rovesciato.
Costume interione è un doppio senso, è l’apparenza che svela il contenuto.
Costume interiore è una formula, è la materializzare delle più intime visioni sul proscenio del teatro
dell’arte.
L’installazione ideata da Enzo Cucchi è la messa in scena del suo immaginario onirico, sogni ed
incubi frantumati e ricomposti in forme plastiche che galleggiano nelle sale espositive.
Il progetto Costume interiore nasce come una grande “archiscultura”, un unicum spaziale composto
da architetture in metallo, praticabili dal pubblico, e sculture in polistirolo dipinto collocate al loro
come elementi scenografici sospesi. Un progetto versatile e plasmabile che è stato
diversamente installato a Napoli e a Roma per approdare ora a Torino.
Costume interiore è stato
presentato nel cortile del Museo di Capodimonte con la progettazione da parte dell’artista di tre
ambienti separati, grossi cilindri minimali e austeri, riproposti nella hall centrale del MACRO come
una monumentale “torre di babele” a tre piani dove lo spettatore era invitato a entrarvi per ascensione
esterna, per poi ridiscendere da un foro centrale interno ed esplorare così l’universo personale
dell’artista.
Con un nuovo allestimento il Costume interiore di Enzo Cucchi abita ora la Galleria In Arco di
Torino: sagome antropomorfe, suggestioni di teste e teschi, immagini naturali e figure umane sono
dislocate nelle sale come estensioni del pensiero che prende forma fisica. Sospensioni leggere –
sculture in polistirolo verniciato e dipinto a mano – fluttuano tra i visitatori chiamati a percorrere
l’intimità visionaria dell’artista. Tre dipinti - proiezioni distorte di prismi tridimensionali -
cristallizzano il microcosmo di Cucchi (l’abitazione domestica, famigliare, riposo e rifugio, gli
alberi, il pesce) e fanno da contrappunto focale agli elementi appesi.
Pittura, disegno, scultura e architettura orbitano in questa grotta interiore permettendo “l’inciampo
visivo” con la fantasia dipinta e raccontata da Cucchi; il pubblico è viaggiatore occasionale, può
vestirsi, entrandoci, con le icone dell’esponente più “teatrale” e viscerale della Transavanguardia.
ENZO CUCCHI (Morro d’Alba, Ancona, 1949) è stato, insieme a Sandro Chia, Francesco Clemente, Nicola De Maria e Mimmo
Paladino, tra gli esponenti della Transavanguardia, teorizzata da Achille Bonito Oliva come un recupero della pratica del
dipingere, del genius loci e di una manualità sperimentale. Il linguaggio simbolico di Cucchi intreccia citazioni colte e intensità
lirica, micro e macrocosmo. Il suo lavoro si ibrida dei mezzi espressivi spaziando tra disegno, pittura, scultura, letteratura.
Cucchi ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 1980 e nel 1993, a Documenta di Kassel nel 1982 e nel 1987, alla Quadriennale
di Roma nel 1991 e nel 2005, alla Biennale Internazionale di San Paolo nel 1985 e nel 1996. Il suo lavoro è stato presentato nei
principali musei del mondo, tra cui Kunsthaus di Zurigo, 1982 e 1988; Kunsthalle di Basilea, 1984; ICA di Boston, 1984;
Kunstmuseum di Düsseldorf e Louisiana Museum di Humlebaek, 1985; Solomon R. Guggenheim Museum di New York e Centre
Georges Pompidou di Parigi, 1986; Wiener Secession di Vienna, 1988; Museo Luigi Pecci di Prato, 1989; Galleria Nazionale
d’Arte Moderna di Roma, 1998; Tel Aviv Museum of Art, 2001; Mueso Correr di Venezia, 2007.
Inaugurazione 23 Settembre 2010, ore 18.30
Galleria In Arco
piazza Vittorio Veneto 1-3 - Torino
ingresso libero