Piero Frassinelli
Tellervo Kalleinen
Oliver Kochta-Kalleinen
Bernard Khoury
Yasmine Almachnouk
Frauke Gerstenberg
Jan Liesegang
Eva Sauer
Robert Pettena
Brave New Alps
Jan Van Eyck
Jack Henry Fisher
Matteo Cavalleri
Luisa Lorenza Corna
Il centro storico di Firenze sembra imbrigliato in un reticolo di norme che definiscono la condotta di chi vive, o solo attraversa, i suoi spazi. Misure per preservare una storicita' preziosa e per esercitare un controllo sulla citta', enfatizzando il paventato fine della 'conservazione'. In programma una mostra e una serie di iniziative con artisti, urbanisti, filosofi, per erodere e raggirare la norma senza infrangerla, evidenziarndone i paradossi e l'intima inconsistenza delle politiche di controllo.
un progetto a cura di Matteo Cavalleri e Luisa Lorenza Corna per Millepiani
Piero Frassinelli / Superstudio, Tellervo Kalleinen & Oliver Kochta-Kalleinen, Bernard Khoury e Yasmine Almachnouk, Frauke Gerstenberg e Jan Liesegang / Raumlabor, Eva Sauer e Robert Pettena, Cartografia resistente, Brave New Alps, Lungomare / Osservatorio Urbano, Jan Van Eyck Academie, Design Department (Jack Henry Fisher e Luisa Lorenza Corna)
Il centro storico di Firenze sembra imbrigliato in un reticolo di norme che definiscono la condotta di chi vive, o solo attraversa, i suoi spazi. Regole con una doppia possibilità di lettura: da un lato, misure per preservare una storicità preziosa, dall’altro, mezzi per esercitare un controllo sulla città, enfatizzando il paventato fine della “conservazione”.
Ordinanze puntuali (non leggi, non vi è infatti alcun rimando ad un orizzonte pienamente etico-politico) che conservano, limitano, ed in questo modo impediscono una trasformazione naturale e politico-culturale dello spazio, così che l’incontro con la “città tangibile” non tradisca l’immagine che di sé distribuisce e comunica. In questa logica, la “realtà”, non solo conferma, ma si conforma alla sua rappresentazione.
Il centro storico è la porzione di spazio in cui Firenze intensifica e falsifica l’immagine di se stessa, e, al tempo stesso, la zona in cui regole ed ordinanze vengono applicate con maggiore solerzia rispetto ad altre aree urbane, dando origine ad una discontinuità di governance tra zone contigue, tra centro e non-centro, tra storico e non-storico. È il luogo della congestione e della restrizione: da un lato, si incoraggiano i flussi di visitatori, dall’altro, si limitano le reali possibilità di movimento ed interazione con il territorio attraversato. Le frontiere non sono ai margini, ma all’interno del perimetro: è solo dopo aver risposto positivamente al sollecito ad entrare, che i confini tra il consentito e il vietato divengono tangibili.
In difesa di una apparente cultura del decoro e anti-degrado, il centro è l’area su cui si depositano, ogni anno, nuovi divieti: contro il bivacco, contro il possesso di alcolici in quantità superiore al normale uso, contro la mendicità e, ultimo, contro i ‘falsi-mimi...soggetti vestiti con tunica e copricapo bianchi e con volto travisato da cera bianca.
Le ordinanze sono doveri “negativi”, enunciati “contro” cose/comportamenti/ situazioni, forme che disciplinano lo spazio della possibilità. Sono tasselli di governamentalità, ovvero di quell’insieme di istituzioni, procedure, calcoli e tattiche che trovano nella popolazione il bersaglio principale e nei dispositivi di sicurezza lo strumento tecnico essenziale.
In simultanea accade, talvolta, che chi subisce e vive in questa maglia di impedimenti introietti il divieto, diventando “organico” al sistema di controllo: l’imperativo della sorveglianza e della preservazione non è più solamente accettato, ma esercitato e promosso. Così, una recente installazione di Remo Salvadori, parte del progetto “Alla maniera d’oggi. Base a Firenze”, che cercava di mettere in dialogo alcuni luoghi importanti del Polo Museale Fiorentino con la produzione artistica contemporanea toscana, ha suscitato, da parte di una componente cittadina, una polemica superiore a quella istituzionale.
È questo il sintomo della diffusione polverizzata e pervasiva della governamentalità, del potere schiacciato sull’esecutivo, dell’assenza di progetto, della politica tramutata in amministrazione delle parti.
Quali gesti di sovversione dell’ordine simbolico sono possibili in uno spazio così controllato?
Quali singolari espressioni di libertà possono esprimersi all’interno di una sterilizzazione tanto forte?
Quali forme rappresentative divergenti si possono incuneare negli spazi residuali che tali politiche di controllo necessariamente producono? Come rintracciare e sfruttare i “buchi legislativi”?
Come erodere e raggirare la norma senza infrangerla, come evidenziarne i paradossi e l’intima inconsistenza?
Programma:
15-25/09
"legislative (printed) layers"
Luisa Lorenza Corna, Bianca Baldacci
50 poster in città
22/09
ore 11.00
- Performance, Brave New Alps
Piazza del Mercato, Firenze
25/09 Inaugurazione - Villa Romana
ore 19.00
- Lecture, “il salvataggio dei centri storici”,
Piero Frassinelli - Superstudio, Debora Minà
ore 20.00
- Drinks
ore 21.00
- Screening, “Coro delle lamentele”
Tellervo Kalleinen & Oliver Kochta-Kalleinen
con associazione START, Firenze (8’, 2008)
ore 21.30
- Screening “Napoli Piazza Municipio”
Bruno Oliviero (55’, 2008) in collaborazione con Lab80 film
28-30/09 (data esatta TBC)
- “derive” in città organizzate da Cartografia Resistente
22-23/10 Finissage - Villa Romana
ven 22
ore 18.00
- Performance, Eva Sauer & Robert Pettena
ore 20.00
- Screening “Trail of the Spider” (54’, 2008)
Anja Kirschner & David Panos
sab 23
ore 17.00
- Tavola rotonda sulla governamentalità/conservazione:
Sandro Chignola (filosofo, Università di Padova)
Laura Colini (urbanista, Bauhaus-University Weimar, Firenze, Berlino)
Paolo Cottino (urbanista, Politecnico di Milano)
ore 20.00
- Drinks
ore 21.00
- Live Media Set: OginoKnauss (Firenze, Berlin)
Immagine: Lungomare/Osservatorio Urbano
Inaugurazione 25 Settembre 2010, ore 19
Villa Romana
via Senese, 68 Firenze
Orario di apertura: dal martedì al venerdì dalle 15 alle 19 e su appuntamento
ingresso libero