Istituto Nazionale per la Grafica - Palazzo Poli
Roma
via della Stamperia, 6
06 69980242, 06 69980257
WEB
Adi Nes
dal 26/9/2010 al 30/10/2010
tutti i giorni 10 - 19, chiuso: domenica e lunedi

Segnalato da

Istituto Nazionale per la Grafica Roma




 
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26/9/2010

Adi Nes

Istituto Nazionale per la Grafica - Palazzo Poli, Roma

Deposizione. Ispirate dalla mitologia, dalla storia dell'arte cristiana del periodo rinascimentale e barocco, cosi' come dalla storia della fotografia, le immagini di Adi Nes cercano verita' universali in un presente tormentato e pieno di conflitti. Nell'ambito del FotoGrafia Festival Internazionale di Roma.


comunicato stampa

Deposizione è il titolo che Adi Nes ha voluto per questa esposizione, ispirato da uno degli ultimi e più recenti lavori dell’artista, un grande e provocatorio ritratto di un uomo che rappresenta il volto di Cristo, un volto ravvicinato pieno di compassione, tristezza e grazia, che suscita nel cuore di chi guarda sentimenti contrastanti di dolore e bellezza.

«L’ho fotografato all’origine come parte della serie Storie della Bibbia, nella quale riporto Gesù, come i patriarchi biblici, a un livello più basso, a quella realtà terrena che essi hanno sperimentato come esseri umani, sacrificandosi per noi. La gente sa della Deposizione di Cristo, e nella mia fotografia, io promuovo una ‘de-posizione’ di Cristo. Cioè, lo riposiziono o guardo a lui da un nuovo punto di vista, in un modo differente da quello in cui è stato guardato nel passato… La Deposizione di Gesù, e quella dei patriarchi del popolo ebraico, chiede di essere ricostruita nuovamente in accordo con la realtà umana », dice Adi Nes, richiamando a riflettere sugli aspetti di sofferenza che accomunano gli esseri umani, più che sulle loro differenze e sugli elementi di divisione.
Nelle sue creazioni, del resto, Nes spesso disaggrega immagini familiari e molto note della storia dell’arte e le ri-propone e riposiziona nella loro strut-tura essenziale, con lo scopo di realizzare suggestive fotografie contemporanee che rappresentano, tra le altre cose, la realtà concreta.

Scaltramente costruite e messe in scena in ambienti e luoghi reali di Israele, le immagini di Adi Nes raffigurano soggetti banali tratti dalla vita contemporanea del proprio Paese: soldati ripresi durante esercizi militari, giovani negli alloggi di insediamenti in via di sviluppo, donne e bambini protagonisti di drammatiche scene di strada.
Nessun elemento delle sue composizioni è però lasciato al caso. Nella studiata ricerca di modelli, di costumi e accessori, come nell’uso sofisticato delle luci e nell’audace teatralità delle pose, le immagini di Nes sono lontane da effetti naturalistici: egli costruisce attentamente scene drammatiche per essere poi fissate dalla camera e trasforma così la vita di tutti i giorni in un iperrealismo senza tempo, carico di simbolismo e sensualità.

Ispirate dalla mitologia, dalla storia dell’arte cristiana del periodo rinascimentale e barocco, e dalla storia della fotografia – storie e personaggi biblici, divinità e allegorie greche e romane, pitture di Leonardo, Rembrandt o Caravaggio, celebre icone della storia della fotografia o fotografie che documentano la storia di Israele – le fotografie di Adi Nes permettono all’artista di cercare verità universali in un presente tormentato e pieno di conflitti.
Attraverso le immagini cariche di violenza, cameratismo, desiderio e nostalgia per la privacy e l’intimità che legano i giovani israeliani nelle situazioni di promiscuità della vita militare o nei villaggi in via di sviluppo, il fotografo si interroga ed esprime la propria critica concezione dell’esistenza e dell’identità israeliana. Attraverso il ricorso alle storie della Bibbia, propone invece un’immagine dell’attuale realtà di Israele, scontrandosi profondamente con la questione sociale e politica.

Gli eroi delle sue fotografie, quali eroi biblici raffigurati nei momenti più bassi della loro vita, sono persone della strada, vagabondi, senzatetto ai mar-gini della società, senza scopo e senza futuro: Abramo è un barbone che trascina il figlio su un carrello di un supermercato; Elia, un vecchio homeless abbandonato su una pan-china con tutti i suoi averi in un sacchetto di plastica; Hagar, una mendicante in un angolo di strada; Ruth e Naomi raccolgono cipolle da terra alla chiusura del mercato; Gionata è un giovane malconcio fra le braccia di David, un bulletto di strada.
Adi Nes guarda così alle contraddizioni e alle bassezze nelle quali è caduta la società israeliana in conseguenza della trasformazione da una società idealistica, utopistica ed egualitaria, con tendenze socialiste, a una società capitalistica e multiculturale, disomogenea e lacerata da contraddizioni, disintegrata ormai in gruppi di minoranze divise da differenze economiche e sociali.

In una sapiente e sovversiva combinazione di artificio e realtà, di allegoria e satira, di apparente normalità e tesa drammaticità, Nes suggerisce un’idea di Israele molto diversa da quella che i suoi fondatori volevano che fosse. E, contemporaneamente, si rende consapevole delle analogie tra la propria vita e la propria ricerca di identificazione con l’odissea della propria giovane nazione, attraverso la storia, nel contesto e nella continuità della cultura universale.

Inaugurazione 27 settembre 2010, dalle ore 16,30

Ore 16,30
Apertura della mostra

Ore 17,00
Saluti
Maria Antonella Fusco, dirigente dell’Istituto Nazionale per la Grafica
Ofra Farhi, addetta culturale dell’Ambasciata di Israele

Conferenza di Diana Morpurgo Kottler
La croce nell’arte israeliana – espressioni di identità

Tavola rotonda con la partecipazione di Adi Nes
Moderatore
Orith Youdovich, caporedattore della rivista CultFrame – Arti visive

Interventi di
Diana Morpurgo Kottler, storica dell’arte
Marco Delogu, direttore di FotoGrafia – Festival internazionale di Roma
Giacomo Daniele Fragapane, docente di Storia e teoria della fotografia, Università di Roma e di Siena
Maria Francesca Bonetti, direttore del Dipartimento di fotografia, Istituto Nazionale per la Grafica

L’Istituto Nazionale per la Grafica presenta, in collaborazione con l’Ufficio culturale dell’Ambasciata di Israele, e in occasione dell’edizione 2010 di FotoGrafia-Festival internazionale di Roma, la prima mostra fotografica dedicata in Italia all’artista israeliano Adi Nes, Deposizione.
In occasione dell’inaugurazione, l’artista interverrà e incontrerà il pubblico in un dibattito introdotto dalla conferenza della studiosa israeliana Diana Morpurgo Kottler, La croce nell’arte israeliana – espressioni di identità, sulla ricorrenza di simboli cristiani nell’arte israeliana contemporanea.
L’esposizione, già presentata al Museum of the Croatian Academy of Science and Arts di Zagabria, comprende fotografie in grande formato ispirate all’iconografia cristiana dell’arte rinascimentale e barocca, tratte dalle principali serie realizzate dall’artista - nato a Kiryat Gat nel 1966 e diplomatosi nel Dipartimento di Fotografia della Bezalel Academy of Art and Design di Gerusalemme nel 1992 - nel corso della sua ventennale attività: Soldiers/Soldati (1994-2000), Boys/Ragazzi (2000) e Biblical Stories/Storie della Bibbia (2003-2009).

Informazioni
tel +39 06.69980242 - 257 - in-g@beniculturali.it
Ufficio Stampa Marcella Ghio tel. 06 69980238 - 334 6842173
Commissario della mostra Maria Francesca Bonetti tel. 06 69980232 - 334 6269150
Segreteria mostra Maria Antonietta Monarca tel. 06 69980218

Inaugurazione 27 settembre 2010, dalle ore 16,30

Palazzo Poli
via Poli 54, Roma
tutti i giorni 10.00 - 19.00
chiuso: domenica e lunedì
Ingresso gratuito

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Leonardo Sinisgalli
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