Antonio Della Volpe, Uff. Stampa Madre
Ulysses Syndrome. In una serie di fotografie subacquee, Giugni ripercorre il viaggio di Ulisse verso Itaca cercando di inquadrare il mito lettarario nella verita' fotografica, concentrandosi sulla figura delle Sirene come filo conduttore attraverso i luoghi e il tempo, e mostrandole come donne immerse nella bellezza dei fondali marini, fotografate nelle varie tappe dell'avventura omerica. A cura di Camilla Grimaldi e Paola Ugolini.
a cura di Camilla Grimaldi e Paola
Ugolini
Come nutrirsi della forza del mito per raccontare la modernità. Nel XII
canto dell'Odissea la maga Circe spiegava a Ulisse come difendersi dalla
forza magnetica delle sirene, incantevoli e pericolose esseri
antropomorfi metà pesce e metà donna che con il loro canto affascinavano
i marinai inducendoli a schiantarsi sugli scogli. Il fotografo Gabriele
Giugni riprende parte della leggenda, si confronta con essa e
l'aggiorna. Lo fa in una mostra fotografica, Ulysses Syndrome,
sponsorizzata da Ferrarelle SpA e a cura di Camilla Grimaldi e Paola
Ugolini, al Museo Madre dal 29 settembre al 18 ottobre.
In una serie di fotografie subacquee Gabriele Giugni ripercorre il
viaggio di Ulisse verso Itaca cercando di inquadrare il mito lettarario
nella verità fotografica, concentrandosi sulla figura delle Sirene come
filo conduttore attraverso i luoghi e il tempo, ma mostrandocele come
vere donne, bellezze nude immerse nella bellezza dei fondali marini,
fotografate nelle varie tappe dell'avventura omerica come figure che
possono anche fare a meno del canto ammaliante per affascinare e
incantare.
Per ricreare la materialità imponente del Mediterraneo davanti gli
scatti sarà sistemata in doppio vetro l'acqua raccolta in ogni sosta del
viaggio fatto dal fotografo romano, un filtro tra l'osservatore e la
foto che darà l'idea della bellezza, della trasparenza, dei colori e del
mistero del 'mare nostrum', che è stato e continua a essere testimone
involontario di tante odissee.
Ecco così che l'archetipo verrà desacralizzato e immerso nel presente,
mostrandoci così il vero senso della figura di Ulisse e della sua
'sindrome', rappresentata per l'occasione da quelle sirene che ne
volevano impedire il ritorno a casa: costante letteraria che riesce
sempre a ispirare un pensiero importante sul tempo e la storia, eroe
della continuità e della metamorfosi che forse può congiungere dentro
ciascuno di noi quelle due rive del tempo fra le quali vive ogni
cittadino d'Europa, in continua oscillazione tra il richiamo
affascinante al viaggio nel mondo globalizzato e la spinta innata alla
tutela delle proprie radici.
In occasione dell'inaugurazione della mostra verrà presentata inoltre
una performance sonora di Soundwalk, legata al progetto Ulysses
Syndrome. Nell’autunno 2009, con lo scopo di realizzare un'opera sonora
ispirata alla "Sindrome di Ulisse", Stephan Crasneanscki, ideatore di
Soundwalk, si è imbarcato a bordo di una goletta degli anni Trenta
attrezzata con antenne radar e aeree per un’odissea sonora, seguendo la
rotta del viaggio di Ulisse, e registrando le frequenze Hertz lungo le
coste del bacino mediterraneo. Soundwalk, durante i 2 mesi di viaggio,
ha continuamente campionato e analizzato tutte le intercettazioni radio
possibili su un raggio d’azione di 40 miglia attorno alla barca, sia
vicino alla costa che in mare aperto.
Le 1500 ore di materiale acquisito
sono l’essenza sonora delle coste mediterranee: conversazioni di
pescatori Libici a bordo di navi cargo greche, yacht di passaggio sulle
coste della Corsica e ufficiali doganieri della baia di Napoli, voci e
sospiri, frammenti di musiche, echi di trasmissioni radiofoniche dalla
Turchia alla Tunisia, comunicazioni tramite codice morse; il tutto
rappresentato in una composizione paragonabile ad una torre di Babele.
Un affresco sonoro di 24 ore, sulla scia dei capitoli dell’Odissea di
Omero.
La performance del Madre consisterà nella ricomposizione dal vivo
del materiale sonoro acquisito durante il viaggio, attraverso l'utilizzo
di 8 turntables, creando così' un mondo sonoro immersivo, riverberante
della moltitudine di suoni e di voci catturate a mezz'aria, sopra
l'acqua, che ci circondano con intensità e fragore, anche se invisibili.
Soundwalk esprime l’interesse di una mappatura sonora globale di genere
antropologico, realizzando produzioni di ricerca sonora ambientate fra i
mari, i deserti, le foreste e i ghiacci, dove l’uomo vive o ancor piu’
ha già vissuto. Attraverso il suono come linguaggio di descrizione di un
luogo, permette così all’ascoltatore di essere soggetto di un esperienza
sonora intima e profondamente legata alla propria natura.
Gabriele Giugni, giovane fotografo e artista romano, segue la sua
inclinazione naturale verso la più contemporanea e trasversale delle
arti: la fotografia. Blown, Esodo, Evasioni e War Zone i titoli delle
sue prime mostre, che già denotano quel senso di migrazione verso
l’ignoto che connota la sua produzione artistica. Nel 2008 partecipa
alla fiera Art Basel Miami Scope con la Galleria Artmbassy di Berlino e
nel 2009 alla mostra collettiva Connectivity, al Chelsea Art Museum di
New York.
Soundwalk, fondata nel 2000 come collettivo di artisti internazionali
con sede a New York, negli ultimi 10 anni ha raccolto e reinterpretato
sonorità provenienti da tutto il mondo, con lo scopo di creare
coinvolgenti progetti sonori, performance, esposizioni museali, ed
installazioni site-specific, ricevendo riconoscimenti a livello
internazionale. Alcuni dei progetti piu’ recenti vantano collaborazioni
con il Centre Pompidou di Parigi, la World Expo di Shanghai, la Biennale
di Abu Dhabi, il Festival di Arte Contemporanea EXIT e Chanel Mobile Art
di Zaha Hadid.
Immagine: Troia, 2010. Courtesy of the artist. Lightbox, stampa lambda duratrans
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Inaugurazione 30 Settembre 2010, ore 19
MADRE - Museo d'Arte Donna Regina
via Settembrini, 79 (Palazzo Donnaregina) - Napoli
orario: da lunedì a venerdì 10 – 21 sabato e domenica 10 – 24 Giorno di chiusura: martedì
biglietti: Intero: euro 7 Ridotto: euro 3.50
Gratuito tutti i lunedì