Centro di Cultura Contemporanea Strozzina - CCCS
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Ritratti del Potere - Michelangelo Pistoletto
dal 29/9/2010 al 22/1/2011
mart-dom 10-20, giov 10-23, lun chiuso

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29/9/2010

Ritratti del Potere - Michelangelo Pistoletto

Centro di Cultura Contemporanea Strozzina - CCCS, Firenze

La mostra presenta le opere di artisti e di collettivi internazionali in grado di sviluppare un'analisi critica sul ritratto e sulla rappresentazione mediatica del potere politico, economico e sociale. L'iniziativa si tiene in contemporanea con la retrospettiva dedicata al Bronzino, ospitata al Piano Nobile di Palazzo Strozzi. Il percorso si sviluppa seguendo due prospettive: l'analisi del potere come espressione del carisma di singoli individui e l'indagine sul potere di istituzioni o modelli sociali che si rappresentano o che sono criticamente rappresentati. Nel cortile interno di Palazzo Strozzi, Michelangelo Pistoletto presenta l'installazione 'Metrocubo d'Infinito in un Cubo Specchiante'. Una struttura ricoperta esternamente di opache lastre in acciaio e all'interno rivestita completamente di specchi. L'opera da' vita a un percorso nel quale il pubblico vive l'esperienza di un luogo senza limiti, che si estende all'infinito.


comunicato stampa

Ritratti del potere

A Firenze, dal 1° ottobre 2010 al 23 gennaio 2011, al CCCS - Centro di Cultura Contemporanea Strozzina - Fondazione Palazzo Strozzi è in programma la mostra Ritratti del potere.

L’iniziativa, nata da un progetto del CCCS, con la consulenza scientifica di Peter Funnell (curatore e direttore dei programmi di ricerca alla National Portrait Gallery di Londra), Walter Guadagnini (presidente della Commissione Scientifica del progetto “UniCredit & Art”), Roberta Valtorta (direttore del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo), con il coordinamento di Franziska Nori (direttore del CCCS), presenterà le opere di artisti e collettivi internazionali - Tina Barney, Christoph Brech, Bureau d’études, Fabio Cifariello Ciardi, Clegg & Guttman, Nick Danziger, Rineke Dijkstra, Jim Dow, Francesco Jodice, Annie Leibovitz, Helmut Newton, Trevor Paglen, Martin Parr, Wang Qingsong, Daniela Rossell, Jules Spinatsch, Hiroshi Sugimoto, The Yes Men - in grado di sviluppare un’analisi critica sul ritratto e sulla rappresentazione mediatica del potere politico, economico e sociale.
L’iniziativa si tiene in contemporanea con la retrospettiva dedicata al Bronzino, maestro indiscusso della ritrattistica manierista, ospitata al Piano Nobile di Palazzo Strozzi.

Il percorso espositivo si svilupperà seguendo due principali prospettive: l’analisi del potere come espressione del carisma di singoli individui che sono diventati icone o simboli del loro tempo e l’indagine sul potere di istituzioni o modelli sociali che si rappresentano o che sono criticamente rappresentati.

Nell’epoca contemporanea il ruolo delle immagini è cresciuto a tal punto da far emergere in modo preponderante il loro valore non solo di raffigurazione ma anche di affermazione del potere. Le opere in mostra testimonieranno le strategie di autoreferenzialità, ma anche i diversi approcci da parte di artisti che decostruiscono o mettono in crisi le immagini rappresentative del potere sociale, economico o politico, in grado sia di affermare una leadership ma anche di metterne in crisi l’autorità.

Dalla collezione della National Portrait Gallery di Londra proverranno le opere di tre famosi fotografi internazionali che riflettono sull’immagine dell’autorità politica, come la serie dedicata alla regina Elisabetta II di Annie Leibovitz (USA, 1949) che testimonia il dialogo di una celebre artista contemporanea con la grande tradizione della ritrattistica ufficiale, o come il ciclo Blair at War di Nick Danziger (Gran Bretagna, 1958), una straordinaria visione della vita quotidiana di Tony Blair durante i giorni precedenti lo scoppio della guerra in Iraq, o ancora il ritratto di Margaret Thatcher di Helmut Newton (Germania, 1920 – USA, 2004) che mantiene vivo il ruolo di icona di una delle personalità politiche più influenti degli ultimi decenni, nonostante la sua autorità fosse ormai tramontata.
Il duo Clegg & Guttman (Irlanda, 1957; Israele, 1957) propone le fotografie di tre amministratori delegati della Deutsche Bank. Le immagini, che si ispirano al genere del ritratto di rappresentanza, divengono una riflessione concettuale sul tema della presentazione pubblica di soggetti che sono al tempo stesso i committenti dell’opera. Christoph Brech (Germania, 1964) ritrae un moderno mecenate attraverso un video che si sofferma su un particolare dello scafo del suo yacht, il Sea Force One, un’imbarcazione-museo ripresa da lontano nelle acque di Venezia.

Il ruolo delle immagini, inteso non solo come rappresentazione ma anche come strumento di costruzione o di indagine del potere, è analizzato da artisti quali il giapponese Hiroshi Sugimoto (Giappone, 1948), nei cui Portraits coglie le sculture in cera di personaggi storici o del presente che sembrano tornare in vita tramite la forza evocativa della fotografia, l’olandese Rineke Dijkstra (Paesi Bassi, 1959) che propone una serie di immagini dedicata a un soldato della Legione straniera francese, riflettendo su quanto rimanga dell’individuo quando si rende rappresentante di un’autorità militare, o l’italiano Francesco Jodice (Italia, 1967) che, con il video Dubai Citytellers, analizza lo sviluppo e le ricadute sociali di uno dei nuovi luoghi del potere economico globale.
Tina Barney (USA, 1945) documenta la vita e gli ambienti domestici di famiglie dell’alta società, combinando uno sguardo spontaneo da scatto privato e una raffinata ricerca estetica con molteplici riferimenti all’arte e alla fotografia della tradizione. La provocatoria serie fotografica Ricas y Famosas di Daniela Rossell (Messico, 1973) testimonia il gusto e gli eccessi della nuova ricchissima oligarchia sociale messicana, mentre Luxory di Martin Parr (Gran Bretagna, 1952) ha come oggetto sfilate di moda, corse di cavalli, fiere d’arte nelle principali capitali mondiali, analizzando lo stile di vita delle upper classes nel mondo occidentale globalizzato.

Le immagini di Jim Dow (USA, 1942) ritraggono gli sfarzosi ambienti dei più importanti club privati dell'alta società di New York, luoghi celebri della città ma chiusi e impenetrabili per le persone comuni.
La nuova opera del compositore Fabio Cifariello Ciardi (Italia, 1960) avrà come oggetto i discorsi pubblici di celebri uomini politici, basi per la realizzazione di melodie elettroacustiche che evidenzieranno le loro studiate tecniche oratorie di persuasione.
Nel trittico fotografico Past, Present and Future Wang Qingsong (Cina, 1966) rappresenta se stesso di fronte a tableaux vivants che ricostruiscono sculture monumentali e celebrative di stampo socialista, riflettendo sulla natura contraddittoria dell'effettivo potere delle masse nella Cina contemporanea.

Un diverso approccio critico alla tematica del potere proviene dal collettivo francese Bureau d’études (Francia), con un progetto di mappatura delle correlazioni su scala globale tra potere politico e economico. Le operazioni e le missioni segrete della CIA sono invece al centro del lavoro di Trevor Paglen (USA, 1974) che ne ricostruisce movimenti e connessioni top secret. Jules Spinatsch (Svizzera, 1964) presenta un nuovo lavoro, tratto dalla serie video-fotografica Temporary Discomfort, che denuncia la controversa trasformazione di un luogo come l’isola della Maddalena in Sardegna, in occasione del mai avvenuto summit del G8. Sarà inoltre proposto l’esempio di attivismo antagonista del collettivo The Yes Men (USA), di cui viene presentata la clamorosa iniziativa mediatica con cui sono state messe in crisi l’immagine e il potere della multinazionale responsabile della catastrofe ecologica del Bhopal in India.

Accompagnerà l’esposizione un catalogo bilingue (italiano-inglese) Silvana editoriale che proporrà una serie di saggi, scritti da autori internazionali provenienti da diversi ambiti e discipline, come ideale approfondimento della tematica della mostra.
Durante il periodo d’apertura, è previsto un calendario di lecture tenute da esperti di vari settori che apriranno spazi di confronto diretto con il pubblico.

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Michelangelo Pistoletto, Metrocubo d'Infinito in un Cubo Specchiante.
cortile interno di Palazzo Strozzi

Dal 1° ottobre 2010 al 23 gennaio 2011, il cortile interno di Palazzo Strozzi di Firenze accoglie l’installazione di Michelangelo Pistoletto, Metrocubo d'Infinito in un Cubo Specchiante.
Artista tra i più celebri del panorama contemporaneo, Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933) è stato invitato dal CCCS - Centro di Cultura Contemporanea Strozzina per realizzare un’opera che rendesse omaggio alla straordinaria architettura rinascimentale fiorentina.

L’evento riprende le analoghe iniziative che, rispettivamente nel 2008 e nel 2009, avevano visto Wang Yu Yang (Harbin, Cina, 1979) e Yves Netzhammer (Sciaffusa, Svizzera, 1970) realizzare installazioni ambientali site specific.
Il progetto ideato e realizzato della Fondazione Palazzo Strozzi – in collaborazione con Cittadellarte-Fondazione Pistoletto e Galleria Continua, San Gimignano / Beijing / Le Moulin – segna la nascita della partnership con Castello di Ama per l’Arte Contemporanea di Gaiole in Chianti (Siena).

Metrocubo d'Infinito in un Cubo Specchiante è una struttura cubica ricoperta esternamente di opache lastre in acciaio e all’interno rivestita completamente di specchi. L’opera darà vita a un percorso nel quale il pubblico potrà vivere l’esperienza di un luogo senza limiti, che si estende all’infinito.
Al centro dello spazio è collocato il Metrocubo di Infinito (1966), storica opera dell’artista piemontese costituita da superfici esternamente opache ma specchianti verso l'interno, facendo giungere al culmine le possibilità di rifrazione.
Lo specchio è un elemento fondamentale dell’arte di Pistoletto. Esso rappresenta l’estensione fisica e intellettuale della mente, rendendo percepibile ciò che normalmente è celato all’occhio umano.
“Lo specchio – afferma lo stesso Pistoletto - espande le caratteristiche dell’occhio e la capacità della mente fino a offrire la visione della totalità”.
L’opera diviene un luogo laico di raccoglimento spirituale, in cui ciò che ha davvero valore è l’uomo con la sua capacità d’immaginare.

L’iniziativa si tiene in contemporanea con la mostra Ritratti del Potere che, dal 1° ottobre 2010 al 23 gennaio 2011, svilupperà un’analisi sul ritratto e sulla rappresentazione mediatica del potere politico, economico e sociale nel mondo contemporaneo, attraverso le opere di artisti e collettivi internazionali quali Tina Barney, Christoph Brech, Bureau d’études, Fabio Cifariello Ciardi, Clegg & Guttman, Nick Danziger, Rineke Dijkstra, Jim Dow, Francesco Jodice, Annie Leibovitz, Helmut Newton, Trevor Paglen, Martin Parr, Wang Qingsong, Daniela Rossell, Jules Spinatsch, Hiroshi Sugimoto, The Yes Men.

Michelangelo Pistoletto
Michelangelo Pistoletto nasce a Biella nel 1933. Inizia a esporre nel 1955 e nel 1960 tiene la sua prima personale alla Galleria Galatea di Torino. La sua prima produzione pittorica è caratterizzata da una ricerca sull’autoritratto. Nel biennio 1961-1962 approda alla realizzazione dei Quadri specchianti, che includono direttamente nell’opera la presenza dello spettatore, la dimensione reale del tempo e riaprono inoltre la prospettiva, rovesciando quella rinascimentale chiusa dalle avanguardie del XX secolo. Con questi lavori Pistoletto raggiunge in breve riconoscimento e successo internazionali, che lo portano a realizzare, già nel corso degli anni Sessanta, mostre personali in prestigiose gallerie e musei in Europa e negli Stati Uniti. I Quadri specchianti costituiranno la base della sua successiva produzione artistica e riflessione teorica.

Tra il 1965 e il 1966 produce un insieme di lavori intitolati Oggetti in meno, considerati basilari per la nascita dell’Arte Povera, movimento artistico di cui Pistoletto è animatore e protagonista. A partire dal 1967 realizza, fuori dai tradizionali spazi espositivi, azioni che rappresentano le prime manifestazioni di quella “collaborazione creativa” che Pistoletto svilupperà nel corso dei decenni successivi, mettendo in relazione artisti provenienti da diverse discipline e settori sempre più ampi della società. Tra il 1975 e il 1976 realizza alla Galleria Stein di Torino un ciclo di dodici mostre consecutive, Le Stanze, il primo di una serie di complessi lavori articolati nell’arco di un anno, chiamati “continenti di tempo”, come Anno Bianco (1989) e Tartaruga Felice (1992). Nel 1978 tiene alla Galleria Persano di Torino una mostra nel corso della quale presenta due fondamentali direzioni della sua futura ricerca e produzione artistica: Divisione e moltiplicazione dello specchio e L’arte assume la religione. All’inizio degli anni Ottanta realizza una serie di sculture in poliuretano rigido, tradotte in marmo per la mostra personale del 1984 al Forte di Belvedere di Firenze.

Dal 1985 al 1989 crea la serie di volumi “scuri” denominata Arte dello squallore che presenta alla Galleria Pieroni di Roma. Nel corso degli anni Novanta, con Progetto Arte e con la creazione a Biella di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto e dell’Università delle Idee, mette l’arte in relazione attiva con i diversi ambiti del tessuto sociale al fine di ispirare e produrre una trasformazione responsabile della società. Nel 2003 è insignito del Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia. Nel 2004 l'Università di Torino gli conferisce la laurea honoris causa in Scienze Politiche. In tale occasione l'artista annuncia quella che costituisce la fase più recente del suo lavoro, denominata Terzo Paradiso. Nel 2007 riceve a Gerusalemme il Wolf Foundation Prize in Arts, “per la sua carriera costantemente creativa come artista, educatore e attivatore, la cui instancabile intelligenza ha dato origine a forme d'arte premonitrici che contribuiscono ad una nuova comprensione del mondo”. Nel 2008 viene conferito a Pistoletto - Cittadellarte, il Premio Speciale Città di Sasso Marconi, per l'innovazione dei linguaggi. Dal 1996 collabora con Galleria Continua, con la quale dal 2008 realizza, negli spazi di Parigi, di Pechino e di San Gimignano, installazioni dedicate al tema della spiritualità come: “Metrocubo d'Infinito in un Cubo Specchiante” e “Il Tempo del Giudizio”.

In preparazione per Ottobre 2010 la retrospettiva al Contemporary Art Museum, Philadelphia. È nominato Direttore Artistico di Evento 2011 a Bordeaux. Ha pubblicato, per Edizioni Marsilio, il saggio “Il Terzo Paradiso”.
In preparazione per Ottobre 2010 la retrospettiva al Contemporary Art Museum, Philadelphia. E’ stato recentemente nominato Direttore Artistico di Evento 2011 a Bordeaux.

Castello di Ama per l’Arte Contemporanea
A partire dal 2000, i titolari dell’azienda vitivinicola Castello di Ama, Lorenza Sebasti e Marco Pallanti, hanno dato vita a “Castello di Ama per l’Arte Contemporanea”, un progetto che, in collaborazione con la Galleria Continua, ha portato alcuni tra i più importanti artisti del panorama internazionale alla realizzazione di opere in dialogo con lo spirito e la specificità di un luogo come il piccolo borgo medievale di Ama nelle colline senesi.

Negli anni, si sono succeduti Michelangelo Pistoletto, Daniel Buren, Giulio Paolini, Kendell Geers, Anish Kapoor, Chen Zhen, Carlos Garaicoa, Nedko Solakov, Cristina Iglesias e Louise Bourgeois, che hanno fornito personali riflessioni su questo contesto così unico, realizzando opere site-specific permanenti collocate tra le cantine e gli spazi esterni delle due ville di proprietà dell’azienda, visitabili su appuntamento.

Info
Castello di Ama per l’Arte Contemporanea
Castello Di Ama, 53013 - Gaiole in Chianti, Siena
T: +39 0577 746031 - F: +39 0577 746849 arte@castellodiama.com - http://arte.castellodiama.com

UFFICIO STAMPA E COMUNICAZIONE
CLP Relazioni Pubbliche T. +39 02 433403 + 39 02 36571438 – F. +39 02 4813841 press@clponline.it

Lavinia Rinaldi
Fondazione Palazzo Strozzi T. +39 055 2776461/ 06 F. +39 055 2646560 l.rinaldi@fondazionepalazzostrozzi.it

Immagine: Hiroshi Sugimoto, Fidel Castro, 1999, Black and white photograph, 149 X 119 cm, Courtesy Sonnabend Gallery © Hiroshi Sugimoto

Inaugurazione Giovedì 30 settembre 2010, ore 19

CCCS - Centro di Cultura Contemporanea Strozzina - Palazzo Strozzi
Orari: martedì – domenica 10.00 - 20.00, giovedì 10.00 - 23.00. Lunedì chiuso.
Biglietto (valido per un mese): 5,00 € intero; 4,00 € ridotto (studenti universitari e convenzioni); 3,00 € ridotto scuole;
giovedì gratuito 18.00 – 23.00

Palazzo Strozzi - Cortile, Firenze
Orari: Tutti i giorni 9.00 – 20.00, giovedì fino alle 23.00.
Ingresso libero

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