Il Chiostro dell'Arte Contemporanea
Saronno (VA)
viale Santuario, 11
02 9622717 FAX 02 91708934
WEB
Ketty Tagliatti
dal 9/10/2010 al 27/11/2010
mar-ven 10-12.30 e 16-19, sab-dom 10-12.30, pomeriggio su appuntamento

Segnalato da

Ufficio Stampa Antea



approfondimenti

Ketty Tagliatti
Chiara Gatti



 
calendario eventi  :: 




9/10/2010

Ketty Tagliatti

Il Chiostro dell'Arte Contemporanea, Saronno (VA)

Ensimismamento. Tagliatti modella le garze, le tinge a righe, le imbottisce e le cuce nella forma di una rosa ingigantita, morbida e possente, un materasso che richiama alla memoria quello dei prigionieri.


comunicato stampa

testo in catalogo di Chiara Gatti

La mostra ideata e realizzata da Ketty Tagliatti per gli spazi della galleria Il Chiostro è ancora sul tema ricorrente, insistito, tautologico della rosa. Eppure qualcosa accade nell'installazione protagonista di questo progetto: la rosa non c'è, è scomposta, è astratta dal procedimento anamorfico ed è quindi visibile da un unico punto di vista: avanti e oltre il soggetto è assente, è diventato un'altra cosa. Nel giungere al suo disfacimento visivo, e quindi all'essenza del tema, Tagliatti sembra chiudere il ciclo ed avviare un procedimento di ''rigenerazione'' che è poi il significato della parola Anamorfosi. Nuovi ambiti si prospettano all'artista che da anni afferma con la forza del proprio lavoro l'importanza del ''Fare''; è un fare metodico, continuato, rituale, espresso nella pratica quotidiana. E' nel coraggio di credere in questa facile operazione manuale e mentale che la sua ricerca si qualifica e si distingue dalla casualità di metodo e idea di molta proposta attuale. La noia e la vaghezza di intenti che domina il panorama contemporaneo evidenzia una incerta visione del mondo: e allora appare semplice, quanto sano, porsi il problema da parte di Ketty Tagliatti di un'arte che abbia una funzione, un tempo di esecuzione, un significato da svelare.

Il titolo Ensimismamento è spagnolo e significa: astrazione, raccoglimento, concentrazione nei propri pensieri, estraniamento meditativo. Sono concetti banali che appaiono prima imprigionati e poi rivelati nei materassi della serie Ostaggi. Tagliatti modella le garze, le tinge a righe, le imbottisce e le cuce nella forma di una rosa ingigantita, morbida e possente, un materasso che richiama alla memoria quello dei prigionieri, dei carcerati, ai quali appartiene una condizione di solitudine da cui riscattarsi o almeno consolarsi. Nella ricerca di Ketty Tagliatti la reiterazione dell'atto e del tema sono una ''divina ossessione'', come le bottiglie per Morandi o come le strisce in Buren, tutti come Sisifo condannati alla ripetizione differente, alla ricerca della perfezione e dell' intensità. Gli aspetti simbolici della rosa sono i meno interessanti per Tagliatti, e la rosa ne ha molti (profumo, bellezza, caducità), mentre è la superficie dell'opera, piena della fatica e dell'energia del fare, a essere il perno del suo lavoro: il suo mondo è tutto nella potenza del ricamo di spine, di spilli, di tessuti tinti che evocano antiche pratiche e riti eterni. L'installazione Anamorfosi di una rosa del mio giardino è realizzata grazie alla collaborazione dell'artista Elisa Leonini, che ha fatto dell'anamorfosi la sua poetica ed è composta da barattoli di plastica e cosmetici vuoti, coperti da filo di seta rosso.

La sera della chiusura della mostra, 28 novembre, sarà presentato il catalogo documento con le foto della mostra e un testo di Chiara Gatti e sarà proposto il cd ''Una rosa'' che contiene musiche del compositore Roberto Manuzzi e la stampa di un disegno di Ketty Tagliatti Ed. Artebambini - Bonobo. In questa occasione saranno eseguiti dal vivo alcuni brani dal Sax di Roberto Manuzzi e il Pianoforte di Paola Tagliani.

Biografia: Ketty Tagliatti (Ferrara, 1955) Inizia a operare alla fine degli anni Ottanta, mentre consegue il diploma all'Accademia di Belle Arti di Bologna nella sezione di Concetto Pozzati. Il lavoro degli anni Novanta nasce da un'attenzione particolare per l'Informale del dopoguerra e si sviluppa nella forma di installazioni naturali che teorizzano il disegno come ultima traccia esistenziale del fare artistico. I suoi amori sono i maggiori artisti che si sono occupati dello spazio: partendo da Giotto fino alla Land Art. A metà degli anni Novanta inizia un ciclo di lavori che la fanno conoscere al pubblico. La serie di opere è ossessivamente concentrata sullo studio dal vero di un unico soggetto, una poltrona, attraverso disegni, dipinti e nuove tecniche tipicamente femminili, fra cui il ricamo. Nel 2000 si trasferisce in campagna in provincia di Ferrara, dove vive e lavora in un nuovo studio immerso nella natura e questo le fa cambiare sia il soggetto della sua ricerca, che l'atteggiamento stesso. La terra e il prendersi cura di questa, coltivandola quotidianamente nell'isolamento di una vita appartata, costituisce il nuovo materiale che le suggerisce tematiche come quella dominante della rosa. Tagliatti ricama, disegna, elabora, cancella, tinge e strizza, senza alcuna velleità naturalistica, di emulazione della realtà, piuttosto ricerca la sintesi nel lavoro lento, meditato. Dal 1991 partecipa a manifestazioni collettive significative, in Italia alla Fondazione Mudima di Milano (1992), allo Studio La Città di Verona in più occasioni, ma anche in Francia ricevendo gli inviti del festival di Niort ''l'Europe d'art d'art'' e della galleria di Lucien Durand le Gaillard a Parigi. Espone in modo continuativo con le gallerie Studio G7 di Bologna, Plurima di Udine e Il Chiostro di Saronno.

Inaugurazione sabato 9 ottobre 2010 ore 18.00

Il Chiostro arte contemporanea
Viale Santuario 11, Saronno (VA)
Orari: da martedì a venerdì 10-12.30 e 16-19
Sabato e domenica 10-12.30 e pomeriggio su appuntamento
Ingresso libero

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