Scorci costieri, masserie, ulivi e filari di muro a secco che percorrono pietrosi campi sconfinati sono una ricerca di periferie che portano alla memoria le suggestioni di paesaggi assolati.
Angelo Lamorgese nasce a Molfetta nel 1951 dove vive e lavora. Formatosi al Liceo Artistico di Bari ha un primo interesse verso gli studi di architettura; dalla metà degli anni ’70 preferisce dedicarsi alla ricerca dell’ arte figurativa, in particolare allo studio della figura femminile e a quello del paesaggio pugliese. Ha tenuto mostre ed ha partecipato a diverse collettive in molte città italiane, accompagnate dal riconoscimento della critica e dall’ interesse del collezionismo pubblico e privato. Ha collaborato anche all’ illustrazione di opere scientifiche e letterarie.
A lui si sono interessati storici dell’ arte, critici e giornalisti evidenziando la sua caleidoscopica tavolozza legata ad un realismo che trasogna lidi e memorie del sud, offrendo “sguardi su terra e mare e case e luce che ci sono comuni e cari” (Michele Mirabella, conduttore Rai e docente di Comunicazione Università di Bari). Scorci costieri, masserie, ulivi e filari di muro a secco che percorrono pietrosi campi sconfinati sono una ricerca di periferie che portano alla memoria le suggestioni di paesaggi e spazi dove il sole, l’ aria, la vita, vengono ad alloggiare sicuri. Ecco, “…Lamorgese si fa avanti con un discorso di verità e non di apparenza…” (Gaetano Mongelli, critico e docente di storia dell’ arte Università di Bari) illustrando forme di vita nei colori che solo il sole, appropriandosene, sa eleborare, ma Lamorgese “è attento e severo” (Vittorio Sgarbi, storico e critico d’ arte) padrone della rappresentazione.
Una figurazione pittorica dell’ artista unita ad una composizione sapientemente articolata di colori a volte tenui, a volte decisi, fatta di blu, bianco, verde, ocra e giallo che definisce il paesaggio in una immagine quasi statica, ferma, ma solo per il tempo necessario ad accedere alla proposta poetica; “che di poesia si tratta, una meraviglia che tocca il cuore, una piccola musica da camera” (Pietro Carriglio, docente Universitario e direttore Teatro Biondo di Palermo) Una sinfonia dove si miscelano echi di venti e profumi mediterranei.
Con la rappresentazione grafica di volti e figure femminili, invece, Lamorgese rende omaggio alla donna di cui esalta grazia e bellezza. Un omaggio che sottende al pari della terra su cui sboccia la meraviglia di un paesaggio, suo tema ricorrente, il mistero dell’ eterno femminino da cui trionfa lo splendore incantato di un’ immagine, di un volto che all’ interno di una cornice rappresenta il periodo storico del costume e della moda femminile degli anni ’20 e ’30 perciò “Lamorgese ricama un panorama di impressioni e di sensazioni, suggerite dai tanti atteggiamenti dolci, teneri, nostalgici oppure pensosi, rapiti, incantati come possono essere i mille momenti quotidiani di una donna” (Gustavo Delgado, giornalista TV).
Inaugurazione 9 ottobre ore 19
Adsum Artecontemporanea
via Guglielmo Marconi, 5 - Terlizzi (BA)
Ingresso libero