My home is my mind. Un lavoro che visualizza in maniera esemplare uno degli aspetti piu' emblematici della sua opera: il recupero e alla 'messa in scena' di oggetti, documenti, elementi decorativi e di arredo legati al passato dell'artista, per mezzo di strutture di legno verniciate di bianco, che li inglobano e proteggono, modificandone nel contempo sia l'aspetto che il significato.
my home is my mind
A cura di Stefano Gualdi
< my home is my mind > (la mia casa è la mia mente), è il suggestivo titolo
scelto da Flavio Favelli per l'installazione ideata e realizzata per la
project room berlinese di Artinprogress.
Flavio Favelli elabora una ricerca introspettiva, un'arte che individua e
recupera - attualizzandoli - i frammenti di un vissuto caratterizzato tanto
da tormentate vicende familiari che da approfonditi studi e letture (in
particolare Kafka e la letteratura mediorientale), attraverso differenti
media, dalla fotografia, alla scrittura, dalla scultura, all'installazione,
collegati tra loro dall'idea di negare la bellezza come stereotipo e la
superficialità come unica via percorribile.
< Mi soffermo sul creare. Io ho iniziato da casa mia, ho iniziato a fare
l'artista ristrutturando casa mia e poi da lì in avanti non ho più smesso e
credo che l'esigenza di creare abbia a che fare con la depressione, l'ansia,
la paura: l'arte, per me, è il considerare le mie paure i miei desideri,
riprendere tutta la mia esperienza, ecco vi porgo questo pezzo di me che fa
parte della mia storia, che è fatta di storie di altri.> (F.Favelli,
conversazione con S. Gualdi)
< Sarebbe bello avere più case. Più che residenze stagionali, luoghi di
stati d'animo, della paura, del desiderio. Ho sempre avuto un'esigenza:
quella di farmi una tomba, ma da vivo, meglio direi una casa della mente,
della psiche, dell'anima, animale, una casa animale, che è essenzialmente
simile alla tomba ma senza il mio cadavere. Hi iniziato da casa mia, ma poi
il conflitto è stato forte e così sono andato in cerca di stazioni
temporali; sono sorti molti miei lavori: in piccole piazze, ex depositi, ex
fabbriche, ex dormitori, tra un anno abiterò in un ex fienile, lavorerò in
una ex stalla. Case animali, luoghi di ricostruzione del tempo perduto,
della propria memoria, della propria storia che è fatta dalla storia di
altri.> (F.Favelli, intervista con A. Capasso)
Per la sua prima mostra personale in Germania, Favelli ha concepito e
realizzato per Artinprogress un lavoro che visualizza in maniera esemplare
uno degli aspetti più emblematici della sua opera, Ci riferiamo al recupero
e alla 'messa in scena' di oggetti, documenti, elementi decorativi e di
arredo legati al passato dell'artista, per mezzo di strutture di legno
verniciate di bianco, che li inglobano e proteggono, modificandone nel
contempo sia l'aspetto che il significato.
Flavio Favelli, nato nel 1967 a Firenze, vive e lavora a Bologna. Laureato
in Storia Orientale e Letteratura Persiana all'Università di Bologna, ha
partecipato a workshops di artisti quali: F. Vaccari (2000), B. Barla
(2000), G. Rousse (1999), J. Kosuth (1998), A. Kaprow (1997), A. Pomodoro
(1995).
Mostre personali (selezione): 2001 Galleria Maze, Torino; Galleria D.
Facchinato Image, Bologna; Galleria V. Belvedere, Milano. 2000 Palazzo delle
Papesse, Siena; Pari & Dispari, Reggio Emilia; Ex Dormitorio FS di via
Casarini 23, Bologna; Galleria Dieci Due!, Milano; Studio Pino Casagrande,
Roma; Oratorio San Ludovico, Venezia. Mostre collettive (selezione): 2002
Geografia della nuova creatività italiana, Fondazione Sandretto Re
Rebaudengo,Torino. 2001 8 Artisti 8 Critici 8 Stanze, Galleria d'Arte
Moderna e Contemporanea Villa delle Rose, Bologna; Forme di Pensiero,
National Museum of Indonesia, Jakarta; Habito, Interno e Dum Dum, Bologna;
Versus VI, Velan Centro d'Arte Contemporanea, Torino; LabOratorio 1, Centre
Culturel Français, Torino.
Vernissage: mar 24 Set 2002, ore 18 Â 22
artinprogress GmbH
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