Doppia distanza. Un'analisi della scrittura, sia nella forma letterale che musicale, in quanto portatrice di senso ma anche di forme espressive che dialogano e interagiscono con i codici della tecnologia contemporanea.
Ispirate alle teorie di Marshall McLuhan, le opere di Graziano Russo invitano a riflettere sul ruolo incisivo esercitato dalla specificità dei mezzi di comunicazione di massa sull’immaginario soggettivo e collettivo, a prescindere dai singoli contenuti veicolati. Fino ad arrivare all’estremo assunto secondo cui “il mezzo è il messaggio”, in base ad un determinismo tecnologico che evidenzia l’impatto delle norme organizzative dell’informazione sui comportamenti sociali e sulla forma mentis dei singoli.
Il passaggio dalla tradizione orale alla cultura alfabetica, avvenuto principalmente con l’invenzione della stampa a caratteri mobili, ha implicato, in particolare, una diversa valenza assegnata alla parola, che da elemento vivo si è tramutata in concetto mentale. Il lavoro di Graziano muove proprio dalle potenzialità connesse a questa innovazione, analizzando la scrittura, sia nella forma letterale che musicale, in quanto portatrice di senso ma anche di forme espressive che dialogano e interagiscono con i codici della tecnologia contemporanea, fondendosi con essa in maniera inscindibile, fino a determinare nuove forme iconiche riconoscibili e decifrabili.
Sebbene le sue opere abbiano un contatto molto stretto con la dimensione reale, attingendo alla pratica del ready made, è altrettanto vero che in esse è sempre presente un elemento di disturbo che determina un effetto straniante nell’osservatore. Lo sguardo diventa così “un gioco asintotico del vicino e del lontano” - per usare le parole di Georges Didi-Huberman - che va a colmare la doppia distanza intercorrente tra l’osservato e l’osservante, perché “lo spazio deve essere sempre riconquistato e la frontiera che separa lo spazio vicino da quello lontano è un confine variabile” (Erwin Straus).
Anna Saba Didonato
Graziano Russo (Locri, 1980) vive e lavora a Roma. Si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Roma nel 2003, con una tesi in Storia dell’arte dal titolo “Arte e scrittura, dal Simbolismo alle Neo Avanguardie”. Nel 2006 ha frequentato il workshop di videoarte a cura di Shirin Neshat, presso l’International Summer Academy of Fine Arts di Salisburgo.
Inaugurazione 8 ottobre ore 18
Contemporanea Galleria d'Arte
Vicolo Sugarelli, 6 – 00186 Roma
Orari di apertura: martedì-venerdì 16:00–20:00 – sabato su appuntamento
Ingresso libero