Bianco-Valente
Federica Bocchi
Barbara Brugola
Anita Cala'
Rita Casdia
Gabriella Ciancimino
Marco Morandi
Virginia Mori
Tomoko Nagao
Christian Niccoli
Gabriele Pesci
Fabrizio Rivola
Donato Sansone
Petar Stanovic
Devis Venturelli
Diego Zuelli
Wang Bo
Wu Junyong
Cindy Ng Sio Ieng
Jin Shan
Cheng Shaoxiong
Zhang Xiaotao
Sun Xun
Qi Yang
Ma Yongfeng
Renato Barilli
Alessandra Borgogelli
Paolo Granata
Silvia Grandi
Fabiola Naldi
Paola Sega
Cecilia Freschini
Videoart Yearbook, l'annuario della videoarte italiana presenta in mostra le opere video selezionate per ArtVerona 2010, esposte presso la Sala Nervi della Biblioteca, sede dell'Archivio Regionale di Videoarte recentemente costituito. Con il progetto Flowers of Chaos, la curatrice Cecilia Freschini, intende mettere in luce uno specifico ambito della video arte cinese, focalizzando l'attenzione sulla video-animazione e sulle sue peculiari origini.
Videoart Yearbook. L'annuario della videoarte italiana.
a cura di Renato Barilli, Alessandra Borgogelli, Paolo Granata, Silvia Grandi, Fabiola Naldi, Paola Sega. Dipartimento Arti Visive dell'Università di Bologna.
La più recente e avanzata produzione di videoarte italiana in mostra a Verona
Prosegue anche quest'anno la collaborazione tra ArtVerona e Videoart Yearbook. L’annuario della videoarte italiana, il progetto di ricerca promosso a partire dal 2006 dal Dipartimento delle Arti Visive dell’Università di Bologna.
La proposta – unica in Italia nel suo genere – indaga nello specifico le forme espressive della videoarte e della manipolazione dell’immagine, due settori in continua e costante espansione nella sperimentazione artistica odierna, anche grazie all’applicazione delle più recenti tecnologie digitali, ormai assimilate nell’ambito dell’arte ed essenziali a molta della produzione più attuale.
Nell’intento degli curatori – un team di ricerca formato da Renato Barilli, Alessandra Borgogelli, Paolo Granata, Silvia Grandi, Fabiola Naldi e Paola Sega – Videoart Yearbook si offre come un’accurata ricognizione della videoarte contemporanea; una campionatura ragionata che raccoglie il meglio delle ultime e più avanzate produzioni di videoarte realizzate nel panorama artistico italiano.
Dall'8 ottobre al 9 novembre 2010 le opere video, appositamente selezionate per ArtVerona 2010, saranno esposte presso la Sala Nervi della Biblioteca Civica del Comune di Verona, sede dell’Archivio Regionale di Videoarte recentemente costituito.
L’elenco degli autori dei video – BiancoValente, Federica Bocchi, Barbara Brugola, Anita Calà, Rita Casdia, Gabriella Ciancimino, Marco Morandi, Virginia Mori, Tomoko Nagao, Christian Niccoli, Gabriele Pesci, Fabrizio Rivola, Petar Stanovic, Donato Sansone, Devis Venturelli, Diego Zuelli – comprende alcuni tra i più quotati artisti in campo italiano sul fronte dell’arte contemporanea. Non mancano, però, giovani artisti provenienti da accademie, centri di sperimentazione e gallerie italiane che da tempo investono sulla videoarte come linguaggio espressivo di punta per l’arte contemporanea.
Nell’intento di promuovere la video arte italiana all’estero, il progetto Videoart Yearbook sarà ospitato in Canada all’interno di una serie di iniziative promosse dall’Istituto Italiano di Cultura di Toronto. A riguardo, infatti nei giorni della fiera è prevista la presentazione del volume internazionale, in corso di pubblicazione da Fausto Lupetti Editore, che documenta interamente i primi cinque anni del Videoart Yearbook 2006-2010, includendo le schede dei duecento video selezionati, un profilo degli oltre centocinquanta artisti invitati e una serie di contributi saggistici volti ad indagare gli aspetti teorico-critici della videoarte contemporanea.
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Flowers of Chaos
a cura di Cecilia Freschini
Con questo progetto Cecilia Freschini - giovane curatrice residente da cinque anni a Beijing, esperta d’arte contemporanea cinese - intende mettere in luce uno specifico ambito della video arte cinese, focalizzando l'attenzione sulla video animazione e sulle sue peculiari origini.
Gli artisti da lei selezionati, tutti provenienti dal Mainland cinese, che cosa vedono guardandosi intorno? Il caos!
Un disordine inebriante, cui fanno fronte attraverso storie e allegorie, che indagano la società di oggi a tinte ironiche, senza il timore di misurarsi con la forte ideologia del Partito.
Come fiori che crescono in habitat impervi, affondano le loro radici in profondità verso un incerto nutrimento, oltre il nudo disagio dei difficili momenti storici, politici e sociali che hanno minato la loro sopravvivenza creativa, questi artisti, nati dal caos, si riappropriano di una loro identità, tracciando una fitta trama che si svincola disinvolta tra passato e presente.
In tal senso, la video arte diviene un mezzo importante per ritrovare quel sapore riflessivo proprio della tradizione, come pure uno strumento popolare in grado di contrastare le oppressive ingerenze interne ed esterne.
In particolare, incuriosisce la magia dell’animazione, in grado di far superare i limiti insiti nella natura delle consuete arti visive, facendo confluire e rielaborando queste ultime in uno stesso ambiente digitale.
Grazie infatti allo sviluppo delle nuove tecnologie e alla conseguente loro facilità di accesso e fruizione, la sperimentazione multimediale in Cina è sempre più popolare. Si tratta di un genere esotico, un’espressione nuova, che gli artisti cinesi hanno adottato non tanto per ripercorrere un sentiero occidentale, quanto piuttosto per contestarlo.
Se in passato gli artisti avevano intuito il pericolo di un’arte sottomessa al controllo della politica interna, con gli anni Novanta una parte di essi ha sentito la necessità di contrastare gli interessi commerciali stranieri che hanno stravolto il mercato locale, in una sorta di reazione post colonialismo.
I giovani artisti desideravano trovare un nuovo mezzo d'espressione, che non venisse commercializzato dalle gallerie occidentali e che al tempo stesso rappresentasse un forte contrasto rispetto all’arte ufficiale.
In tali circostanze, la video arte diviene una scelta precisa: l’arte “giusta al momento giusto”.
Quanto all’animazione, in essa confluiscono le tradizionali arti visive, che costituiscono un imprescindibile punto di partenza per azioni e interpretazioni successivamente articolate attraverso l'uso della tecnologia digitale:
“L’animazione di per sé non è una cosa importante: l'animazione è sempre incompleta. Solo cercando di sfondare le limitazioni intrinseche negli altri mezzi si possono raggiungere gli aspetti più preziosi dell'animazione”. (Sun Xun)
Fiori nati dal caos, dunque, sono questi artisti che cercano nutrimento dall’energia che li circonda, annaffiati, ma anche sfiancati dal continuo incessante processo di modernizzazione urbano e sociale; alla ricerca di una loro identità, oltre il buco nero della rivoluzione culturale, che sono costretti a eludere, indagando più a fondo e riportando alla luce sprazzi della loro antichità. La ricerca di un passato capace di costituire un valido fondamento per il presente, una tensione, quest’ultima, costante nella concezione artistica cinese, volta non tanto alla pura celebrazione della storia, ma piuttosto a un innesto tra passato e presente.
Artisti e opere selezionati - total time 45’41’’
1. Cheng Shaoxiong – “Ink city”
Chen Shaoxiong, “Ink city”, 2005, Video animazione, black-and-white, 3’
2. Cindy Ng Sio Ieng – “Ink Walk”
Cindy Ng Sio Ieng “Ink Walk, 2009, Video, 6’ 08’’
3. Jin Shan – “Kill animation”
Jin Shan, “Kill”, 2009, Animazione, black-and-white, 2’11’’
4. Ma Yongfeng – “Wrong”
Ma Yongfeng, “Wrong”, 2008, Animazione, 1’30’’
5. Qi Yang – “Lotus Dance”
Qi Yang, “Lotus Dance”, 2004, Animazione, 2’50’’
6. Sun Xun – “People’s Republic of Zoo”
Sun Xun, “People’s Republic of Zoo”, 2009, Animazione, 7’49”
7. Wang Bo – “Day Dream”
Wang Bo, “Day Dream”, 2006, Video Animazione, 8’ 31’’
8. Wu Junyong – “Flowers of Chaos”
Wu Junyong, “Flowers of Chaos”, 2009, Animazione, 3’35’’
9. Zhang Xiaotao – “Scar”
Zhang Xiaotao, “Scar”, 2009, Animazione, 11'27''
Inaugurazione: venerdì 8 ottobre ore 18.30
Biblioteca Civica, Sala Nervi
Via Cappello 43, Verona
ingresso libero