Il Labirinto
Casale Monferrato (AL)
via Benvenuto San Giorgio, 4
0142 79051 FAX

Marco Porta
dal 22/10/2010 al 19/11/2010

Segnalato da

Luigi Cerutti



approfondimenti

Marco Porta



 
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22/10/2010

Marco Porta

Il Labirinto, Casale Monferrato (AL)

Orme in attesa di un passo. La mostra come una camminata. Ad attendere, stanziali e solitari, i torrioni di pietre di acquerello su cartoncino, che l'artista di Casale ha steso in alacrita' e causalita'.


comunicato stampa

La Galleria Costanzo Il Labirinto è lieta di annunciare la mostra personale di Marco Porta (Casale Monferrato, 1956), Orme in attesa di un passo.

Per adempiere alla pertinente esposizione dello spirito della mostra si potrebbe fare affidamento sull’ anima di René Daumal. Qui di seguito una sua voltura, chiosa eccellente di Orme in attesa di un passo.

Quando vai alla ventura, lascia qualche traccia del tuo passaggio, che ti guiderà al ritorno: una pietra messa su un'altra, dell'erba piegata da un colpo di bastone. Ma se arrivi a un punto insuperabile o pericoloso, pensa che la traccia che hai lasciato potrebbe confondere quelli che ti seguissero. Torna dunque sui tuoi passi e cancella le tracce del tuo passaggio. Questo si rivolge a chiunque voglia lasciare in questo mondo tracce del proprio passaggio. E anche senza volerlo, si lasciano sempre delle tracce. Rispondi delle tue tracce davanti ai tuoi simili. (René Daumal, Il monte analogo)

La mostra sarà quindi una camminata. Ad attendere, stanziali e solitari, i torrioni di pietre di acquerello su cartoncino, che l’artista di Casale ha steso in alacrità e causalità, sovrapponendo alla pietra rosa una verde, ad un pigliottino di sassi neri alcune venature lattiginose di detriti inorganici o salini. Queste babeli di pietre crescono sulle pietraie, costruite con cura da muratori che passeggiano, all’inizio o in corso di una qualche via avventizia per la salita, dove il sentiero è scomparso ed una traccia può aiutare, sia colui che sale con fatica che colui che è salito, e anni prima ha posto l’orma. Dagli ometti minerali, vagamente spauriti nel biancore del cartoncino, come dal vuoto del canalone, non emerge soltanto il fondamentale contrappunto emotivo di chi li ha lasciati sulla nostra via, ma anche l’atmosfera rarefatta, decisiva, di sintonia naturale che la montagna mantiene nei millenni. Ecco perché la mostra sarà una camminata. Orme attendono passi. Lungo sassaie, al limitare di boschi di larici, per passaggi complessi, a Casale Monferrato, nella sostanza dell’anima di ognuno.

Marco Porta è nato a Casale Monferrato nel 1956. Si è laureato in Matematica presso l'Università di Torino. Ha iniziato a operare come artista nel 1990.

Bio.

Non penso che una biografia debba contenere date ed elencazioni di accadimenti ed eventi - quanto piuttosto persone e parole di persone che ci riportano e dicono. La biografia raccolga rappresentazioni, raffigurazioni, giudizi e congetture, racconti, i segni e gli oblii, da coloro che ci sono stati estranei e compagni di percorso e trascorso. Un inanellarsi di opachi ricordi, approssimati gli uni agli altri, delimiti la porzione dello spazio e del tempo che contiene la nostra vita così come uno stampo è insieme impronta e matrice della sua scultura. Quanto più il ricordo attorno a noi si fa sfumato, approssimativo, rielaborato tanto più la nostra vita trascorsa si dilata e viene ad assumere i connotati dell'eventuale e del possibile, perdendo quelli di una pretestuosa e falsa oggettività. E poi i nostri ricordi: disarticolati anch'essi in questo perpetuo e interminabile lavoro che ognuno di noi continua a praticare incessantemente, il lavoro di raccontare di noi a noi stessi per costruire quell'immagine identitaria che ci consente di distinguere e differenziare l'io dal non io. Ed è un raccontarci lo stesso passato, ogni volta più distante ed evanescente, sempre in modo mutato e rinnovato. Senza illusorie pretese fotografiche ma con reali e fondate nuove verità.

Mi piace contrapporre alla cultura dell'individualità e della storia la concretezza e sensibilità dell'inidentità e dell'evanescenza. Alla certezza sostituire la possibilità della rappresentazione. Le opere stanno nella mia testa, irrisolte, confuse, spezzate, ossessive, e si mischiano ad altre opere e ad altre ancora. Poi dopo giorni mesi o anni, in un attimo, le parti magicamente si riconoscono, si danno la mano e mi danzano davanti agli occhi. Sono il privilegiato che ha visto per primo. É l'unico motivo valido per scegliere questo mestiere. A questo punto viene il lavoro che rende manifesto e visibile il pensiero rivestendolo di materia.

Inaugurazione 23 ottobre 2010

Galleria Il Labirinto
via Benvenuto San Giorgio, 4 - Casale Monferrato (AL)
Ingresso libero

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