Forum Austriaco di Cultura Roma
Lost in G 276. I lavori esposti nascono dal soggiorno delle due artiste nella residenza di Paliano (FR). Filo conduttore e' il boschetto di pini del podere-atelier 'Domus Artium', identificato dal codice catastale G 276.
A ispirare i lavori esposti al Forum Austriaco di Cultura Roma è stato il soggiorno dell’agosto 2008 presso la residenza austriaca per artisti di Paliano (FR).
Filo conduttore della mostra sono infatti la solitudine e l’onnipresente boschetto di pini del podere-atelier “Domus Artium”, identificato dal codice catastale G 276.
La suggestiva location di Paliano ha suggerito alle artiste una riflessione sul topos romantico della foresta, inteso come luogo fiabesco della solitudine capace di rivelare, a chi vi si addentra, un mondo altro, a se stante. A ciò si aggiunge un lavoro sul motivo astratto dell’“intrico”, che da singoli elementi costituisce un tutto e che al contempo, sottraendo il singolo modulo ai suoi luoghi originari, lo ricolloca mettendolo, eventualmente, in luce. Anche il significato psicologico del bosco è stato oggetto di riflessione delle due artiste, che hanno indagato sulla simbologia della selva quale spazio liminare e zona simbolica dell’esperienza del perdersi e dell’arrivare.
Sono dunque proprio gli stadi intermedi tra smarrimento e ritrovamento di sé, tra l’uscire fuori traccia e il ritrovare la propria strada – esperienze peraltro assai comuni in una foresta – a essere narrati da alcune installazioni delle due artiste austriache che si sono servite, tra le altre cose, dell’opposizione tra spazi aperti e spazi chiusi come metafora della tensione tra esposizione e sicurezza.
Tronchi d’albero intagliati e illuminati da lampade ultraviolette, dipinti in resine artificiali, oleobromie e istallazioni luminose completano il percorso espositivo della mostra.
Regina Antal indaga da anni il fenomeno della paura inconscia e di quella razionalmente motivata, il meccanismo della rimozione psicologica e del suo carattere trascendente. Gli oggetti creati per questa mostra trattano qualità astratte dello spazio – interno ed esterno, superficiale e profondo – quali metafore del contrasto tra le sensazioni di limitazione, oppressione e quelle di protezione, piacevolezza.
Karin Weinhandl affronta attraverso lavori fotografici e installazioni il tema del disagio legato alla categoria del perturbante, della paura e del suo caratteristico andamento ascendente in un determinato lasso di tempo. Particolare attenzione è rivolta al momento dell’insorgere della paura, come sentimento che nasce nella propria testa, che cresce e si espande fino a influenzare e modificare la percezione della realtà. La paura dunque come elemento di distorsione di una realtà, che, osservata da un punto di vista puramente oggettivo, non contiene in sé nulla di spaventoso.
Inaugurazione: martedi 19 ottobre 2010 ore 20
Forum Austriaco di Cultura
Viale Bruno Buozzi 113 - Roma
Orari: lunedì - venerdì dalle 9 alle 18
Ingresso libero