Eredita' di Affetti. In mostra una serie di olii, incisioni e sculture dell'artista intrise di profonda spiritualita'.
"Essere eredi, la consapevolezza di questo stato da cui nessun essere vivente è escluso, implica un profondo senso di riconoscenza nei confronti della vita e di tutte le sue più piccole manifestazioni. Di questa consapevolezza Valeria Ciotti ha saputo nutrirsi anche nei momenti più difficili non dimentica che ieri - oggi - e domani in realtà sono come i tre cerchi di una vera d’amore, concatenati si scambiano di ruolo ogni qualvolta l’anulare compie anche soltanto un breve movimento…e la mano della vita li può racchiudere per ripresentarli ancora... stringendo… un’altra mano. È il gioco perenne dei legami che ci tengono in rete ovvero non ci permettono di perderci, né di galleggiare...ma di nuotare vigorosamente nel mare della vita.
In realtà Valeria Ciotti, come ogni vero artista, fu erede non solo dei suoi maestri (Umberto Baglioni, Mario Calandri, Enrico Paolucci) ma di quell’innato e profondo sentire che si traduce in scelte stilitistiche precise. È la voce del daimon, come ricorda James Hillman nel Codice dell’anima (1997), quel ‘demone’ che ciascuno di noi riceve come compagno, prima della nascita, secondo il mito di Er raccontato da Platone.
Vocazione, carattere…chiamata ...tutti sinonimi di un qualcosa che ci spinge ad agire ma che non sempre capiamo. Essergli fedele è regola indispensabile per una sicura vittoria. La vittoria del Sé al di là della genetica e dell’ambiente. La vittoria sui propri limiti fisici, psicologici, geografici. E nell’opera di Valeria è il segno astratto a vincere, ad ereditare per così dire l’amore perduto della scultura, quel suo fare in grande libertà di gesto e movimento senza correzioni. Se da una parte l’esplosione della produzione grafica ha permesso il superamento della iniziale materia scultorea verso una pittura più astratta, dall’altra la produzione ad olio intorno agli anni ’80, particolarmente vicina a suggestioni liquide, ha spinto la produzione ad acquarello verso una sintesi di puro astrattismo. Le tappe stesse dell’iter dell’artista si rincorrono quali fedeli eredi l’una dell’altra.
Il percorso della mostra si snoda concretamente su eredità tecnico-formali accertate e al tempo stesso intrise di profonda spiritualità: dalla materia alla comprensione degli stati più rarefatti con cui questa si manifesta.
La voce del daimon ancora una volta non inganna... Valeria …grazie per questa eredità "
Manuela Cusino
VALERIA CIOTTI nasce a Torino nel 1931, città che amò profondamente senza mai dimenticare la romagnola terra di origine a cui venne restituita il 24 aprile 1995. Negli anni 1945-48 frequenta il Liceo artistico e quindi si iscrive al corso di Scultura di Umberto Baglioni presso l’Accademia Albertina di Belle Arti, che termina nel 1952. Dopo il forzato abbandono di questa disciplina e un decennio dedicato al disegno d’antiquariato e all’insegnamento nelle scuole medie, nel 1965 riprende l’attività artistica prima autonomamente poi frequentando il corso di Enrico Paulucci. Durante la mai interrotta attività pittorica si dedica intensamente anche all’acquarello e all’incisione, quest’ultima sotto la guida dell’amico Mario Calandri. Organizza numerose mostre personali e partecipa a collettive a Torino e in ambito nazionale e internazionale.
Inaugurazione mercoledì 20 Ottobre 2010 dalle ore 17,30 alle 23
Studio Laboratorio di Anna Virando
C.so Lanza, 105 - Torino
Orari di apertura : dal lunedì al sabato dalle 16,30 alle 20,00 Prorogata fino all'11 novembre
Fuori orario su appuntamento
ingresso libero