Nuevas pinturas. L'opera di Santiago Ydanez rappresenta un evidente prolungamento di quella poetica sul corpo che ha contraddistinto gli ultimi anni della scena artistica internazionale. Nel suo caso, senza dubbio, e' intorno alla pittura che vengono formulate le piu' disparate questioni e pensamenti sull'identita' e la natura umana.
Nuevas pinturas
Venerdì 27 settembre LipanjePuntin artecontemporanea ha il piacere di
presentare l'opera più recente dell'artista andaluso Santiago Ydáñez
(1969, Jaén - España), giovane ed acclamato protagonista della pittura
spagnola. Vincitore dell'edizione 2002 del Premio de Pintura ABC, Ydáñez
si è diplomato in Belle Arti presso l'Università di Granada.
L'opera di Santiago Ydáñez rappresenta un evidente prolungamento di
quella poetica sul corpo che ha contraddistinto gli ultimi anni della
scena artistica internazionale. Nel suo caso, senza dubbio, è intorno
alla pittura - così come in altri artisti, seppur diversi, da Luc
Tuysmans a Marlene Dumas - che vengono formulate le più disparate
questioni e pensamenti
sull'identità e la natura umana. Il fatto poi che il
ritratto-autoritratto dipinto sia il suo attuale strumento di
espressione - e coscientemente diciamo strumento e non tematica - ha
fatto sì che il suo lavoro possa essere associato a quella tradizione
che include, tra gli altri, da Edward Munch a Francis Bacon.
Nei suoi dipinti Ydáñez ci parla delle profondità dell'animo umano, e
nel farlo vi aggiunge non meno importanti riflessioni concettuali e
metalinguistiche. L'autoritratto è un genere che equipara l'opera d'arte
all'artista - 'il mio lavoro sono io', sembrerebbe dire - ma in questo
caso, come in molti altri, non esiste nessuna verosimiglianza realista,
né tantomeno, e
questo è ancor più sorprendente, caratterizzazione psicologica. Quello
che osserviamo sono volti studiati o maschere che occultano e svelano
allo stesso tempo. Spesso enormi bocche aperte che ci invitano a
perderci nel loro interno svelando il desiderio dell'artista di
coinvolgerci nel suo discorso così come di proclamare la sua personalitÃ
ed identità .
Ed è così che troviamo una sostenuta monumentalità energetica dovuta al
suo stesso espressionismo che confina nello scetticismo ironico
interiore (non dobbiamo dimenticare il Seneca andaluso che ci ha
lasciato questa visione del mondo).
Così Ydáñez ci mette davanti quello che siamo - siamo l'altro di noi
stessi - siamo ciò che è un enigma nel cuore del labirinto. Questi nuovi
dipinti sono un testo che fugge nel fluire, polvere di stelle fugaci nel
proprio disagio. Sono lo sguardo che sussurra all'altra sponda, prestito
di quel pendolo incessante che è l'arte, struggendosi urlanti lì dove
piangono e laddove si incrociano i sogni. Ydáñez ci riporta alla memoria
- come ci ha detto Cioran - che il pianto sorge sempre dalla 'nostalgia'
del paradiso (perduto?).
Immagine: SANTIAGO YDÃÑEZ
Sin T'tulo 2001
Acrylic on canvas
cm 180 x 220
Courtesy LipanjePuntin - Trieste
Inaugurazione: Venerdì 27 settembre 2002, dalle ore 19.00
Orario di galleria: 11.00-19.30 o su appuntamento Lunedì e festivi
chiuso
LIPANJEPUNTIN artecontemporanea
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