Fiori ipnotici, Ravioli radioattivi e autobomba. Due sequenze, due temi, scelte cromatiche differenti ma uniformita' stilistica, per la serie di tele di medie e grandi dimensioni che sintetizza il piu' recente lavoro dell'artista. Leggeri tocchi di colore si sovrappongono l'un l'altro lasciando intravedere spiragli della stesura sottostante.
Sfondi verdi per candidi e morbidi Ravioli radioattivi. Neri Fiori ipnotici adagiati su ampie campiture bianche catturano lo sguardo attraverso ammalianti cerchi concentrici.
Due sequenze, due temi, scelte cromatiche differenti ma uniformità stilistica, per la serie di tele di medie e grandi dimensioni che sintetizza il più recente lavoro di Paolo Borrelli.
Dove nascono queste sagome? Come si trasformano in strutture?
“Filtrando senza sosta i flussi dell’esistenza”, scrive Claudio Cerritelli nella presentazione in catalogo, “Borrelli ama osservare ogni dettaglio di ciò che lo circonda, ammira le forme che trova in giro e che fa proprie senza esitazione, congiunge tutto ciò che scorre alla misura selettiva del pensiero, lo sguardo fissa con fermezza quel cerchio, quella ondulazione, quella retta, quel quadrato, quell’infinita realtà che si mostra al primo impatto attraverso tutta la sua bellezza geometrica”.
Il tutto scivola poi in leggeri tocchi di colore che si sovrappongono l’un l’altro lasciando intravedere spiragli della stesura sottostante, ingarbugliandosi con una liricità di fondo solo lievemente smorzata da una titolazione disorientante. Il ritmo sovrasta e cadenza con il suo battito regolare: contrae e distende, trattiene e respinge. Lentamente. Con delicatezza.
Immagine: Luoghi, 2005, olio e tempera su tela, cm 140 x 100 ca.
Inaugurazione 20 ottobre ore 18.30
Galleria Spaziotemporaneo
via Solferino, 56 Milano
La galleria è aperta al pubblico dal martedì al sabato dalle ore 16.00 alle 19.30