Castello
San Vito al Tagliamento (PN)
Via Marconi, 14

Maria Teresa Paci
dal 23/10/2010 al 19/11/2010
gio 16-19.30, ven, sab e dom 10-12.30 e 16-19.30
340 1572631

Segnalato da

Maria Teresa Paci




 
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23/10/2010

Maria Teresa Paci

Castello, San Vito al Tagliamento (PN)

Lysandra. L'artista si spinge verso una pittura densamente policromatica che in alcuni componimenti pittorici ricorda la solarita' pre-espressionista; in altri dipinti prevale ancora quell'impressionismo che riesce a trasfigurare un paesaggio quotidiano all'insegna dell'esotismo.


comunicato stampa

a cura di Barbara Codogno

Il pennello e la farfalla, di Barbara Codogno, curatrice.

Nell'antica e suggestiva cornice del castello di San Vito al Tagliamento, che si erge centrale e maestoso al centro di un bel borgo medievale, trova dimora la personale della pittrice Maria Teresa Paci. Un'artista in grande evoluzione che in questa personale fissa uno dei suoi “passaggi” fondamentali, introducendoci in una recherche intime che schiude mondi decisamente desueti per una acquerellista abituata a diluire colori e a ritrarre atmosfere intrise di paesaggi sospesi e rarefatti. Come se da questo appressantige rigorosamente classico, sostenuto da grandi maestri che le hanno diretto e improntato il tratto, Paci si fosse poi librata in volo per seguire altre strade, all'insegna di una originalità primigenia.

Il tratto si fa marcato, sicuro. Il colore segue l'intuizione. Procede per macchie simboliche, attrae la luce, la storia, il ricordo. Immerge l'occhio nella sua cristallina purezza. Paci si spinge ora verso una pittura densamente poli - cromatica che in alcuni componimenti pittorici ricorda senz'altro la solarità pre-espressionista (cfr. Vincent Van Gogh); in altri dipinti prevale ancora quell'impressionismo che riesce a trasfigurare un paesaggio quotidiano all'insegna dell'esotismo ( cfr. Paul Cézanne; fino a tangere, in alcuni quadri, il cubismo primitivo o proto-cubismo ( cfr. . Pablo Picasso).

Ma ancora. In quel tratto che contorna le figure come non scorgere il segno naif del genio Laccabue? Eppure Paci non ha una cifra stilistica identificativa -tanto che alcune sezioni pittoriche potrebbero benissimo ricordarci addirittura il primo futurismo- perché Paci si muove... vibrando. Non uso a caso questa definizione, che altro non è che l'etimo della parola farfalla. Parola che è chiave di lettura profonda per approcciarsi alla pittrice, per entrare in questa selezione di quadri raggruppata nel segno di Lysandra. Lysandra è il nome di una rara licenide dalla colorazione azzurra appartenente alla famiglia dei lepidotteri. Lysandra è, appunto, il nome di una farfalla.

Immaginate di guardare il mondo, l'intero paesaggio, con gli occhi di una farfalla. Pensate di essere una farfalla che con un pennello prova a ritrarre quello che vede. Questa farfalla dipingerà esattamente come vola: vibrando.

Gli occhi della farfalla sono occhi composti, alcune specie possiedono degli ocelli semplici e tutte le femmine delle farfalle, miracolo della natura, hanno degli occhi anche sulla punta della pancia. Immaginatevi quindi di una essere una farfalla che si muove vibrando e di avere tantissimi occhi a disposizione per guardare quanto state sorvolando. Il mondo allora vi apparirà parcellizzato, come se ogni singola cosa fosse in realtà composta e animata da diversi colori, da una pluralità di segmenti, da uno stratificarsi di differenti momenti ed emozioni.

Guardare i quadri di Paci è come stare di fronte ai tronchi d'albero: le linee e le curve e i cerchi concentrici ci narrano la lunga storia di un percorso di vita che, strato dopo strato, s'è fatto albero. Così i suoi quadri incastonano momenti di energia, vibrazioni della materia, inondazioni di colori che hanno sempre un significato profondo, altro, rispetto al visibile. Come una farfalla Paci volteggia tra il visibile e l'invisibile, esplorando un mondo che si rivela ad occhi diversi dai nostri. Un pennello come strumento per volteggiare da farfalla in un mondo vibrante. Un mondo poetico che ci piace pensare con le parole del grande Paul Valéry: “Il pittore non deve dipingere quello che vede, ma quello che si vedrà”.

Vernissage: domenica 24 ottobre ore 17.30

Castello
Via Marconi, 14 - San Vito al Tagliamento (PN)
Giovedì dalle 16.00 alle 19.30 venerdì sabato e domenica dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30
Ingresso libero

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