"Tuscany: il nome di una regione italiana scritto in un'altra lingua, un'isola che non c'e', una distorsione temporale in un universo parallelo, un interno arredato con memorie del futuro o di un tempo senza dimensioni, una piccola avventura in un'arte eretica, un ambiente a tre firme dentro uno spazio saldamente ancorato ad un territorio di oggi". In mostra tre progetti di Leonora Bisagno, Jacopo Miliani e Postcards from Beirut. A cura di Pier Luigi Tazzi.
a cura di Pier Luigi Tazzi
Artisti: Leonora Bisagno, Jacopo Miliani e Postcards from Beirut
"TUSCANY: il nome di una regione italiana scritto in un'altra lingua, un'isola che non c'è, una distorsione temporale in un universo parallelo, un interno arredato con memorie del futuro o di un tempo senza dimensioni, una piccola avventura in un'arte eretica, un ambiente a tre firme dentro uno spazio saldamente ancorato ad un territorio di oggi. Sappiamo più o meno da dove arriviamo, ma non dove siamo diretti. Fermiamoci per un po', poi si vedrà. Senza nostalgie e senza rivendicazioni. Venite a trovarci, vi accoglieremo con la gentilezza che ha sempre connotato la nostra presenza, minoritaria e marginale quanto si vuole ma ineludibile."
Postcards from Beirut
The Pelago Time Capsule
2010-2060
“Una capsula del tempo è un contenitore appositamente preparato per conservare oggetti o informazioni destinate ad essere ritrovate in un’epoca futura. È un metodo per comunicare in modo unidirezionale con il futuro e non è da confondersi con la macchina del tempo.” da Wikipedia
In occasione della mostra Tuscany, curata da Pier Luigi Tazzi alla fondazione Lanfranco Baldi di Pelago (Firenze), Postcards from Beirut presenta The Pelago Time Capsule, 2010-2060. La capsula, in acciaio inossidabile estremamente resistente, sarà interrata l’11 dicembre nel corso di un evento speciale nel giardino della fondazione Baldi. La capsula rimarrà sepolta per 50 anni. La capsula del tempo è un tentativo di comunicare con il futuro. La capsula è un artefatto carico di emozioni umane. La capsula è un grande peccato di presunzione elevato a istituzione. Ogni volta che la società del Ventesimo secolo si è sentita minacciata o in pericolo, da conflitti mondiali “caldi” o “freddi” che fossero, da crisi economiche o da altre congiunture negative le capsule del tempo hanno fatto la loro comparsa.
Subito prima del secondo conflitto mondiale o all’apice della tensione tra i due blocchi, in particolar modo negli Stati Uniti, si scavava alacremente. La selezione dei contenuti di una capsula del tempo, per quanto i suoi estensori si possano ammantare di neutralità, è un atto estremamente arbitrario. Cosa vale la pena di essere conservato per la posterità? Questi contenuti avranno ancora un significato per chi li rinvenirà in un lontano futuro? Presenteranno pericoli per la biosfera futura? Testi e artefatti culturali saranno ancora leggibili? Postcards from Beirut ha scelto di cimentarsi con questo difficile compito e selezionerà una serie di oggetti meritevoli di essere conservati per 50 anni sotto il giardino della fondazione Baldi.
La capsula e gli oggetti saranno visibili in mostra dal 30 ottobre (giorno dell’inaugurazione di Tuscany) all’11 dicembre, quando saranno interrati.
Postcards from Beirut
http://www.postcardsfrombeirut.org
info@postcardsfrombeirut.org
Inaugurazione sabato 30 ottobre 2010 ore 18
Finissage e interramento della Capsula di Postcards from Beirut:
sabato 11 dicembre ore 15.30
Fondazione Lanfranco Baldi
Piazza Ghiberti 34-36 Pelago (Firenze)
ingresso libero