Lingotto Fiere
Torino
via Nizza, 280
011 6644111 FAX 011 6646642

Artissima 17
dal 3/11/2010 al 6/11/2010
tutti i giorni 12 - 20
WEB
Segnalato da

Daniela Matteu




 
calendario eventi  :: 




3/11/2010

Artissima 17

Lingotto Fiere, Torino

Nella nuova sede dell'OVAL, Artissima 17 accoglie 153 gallerie suddivise in sezioni: la Main Section, che raccoglie le gallerie piu' rappresentative del panorama artistico, Present Future, dedicata agli artisti emergenti con 15 progetti monografici. New Entries, riservata alle gallerie con meno di 5 anni di attivita' e infine la sezione Back to the Future, volta a riscoprire artisti che hanno avuto un limitato riconoscimento negli ultimi decenni, ma il cui lavoro e' oggi particolarmente significativo. Inoltre all'interno del programma culturale: 'Poesia in forma di rosa', una serie di incontri, performance e seminari, basati sul tema dello sconfinamento. Tra le sezioni in programma: Tutto il resto e' letteratura, un salone letterario curato da Vincenzo Latronico; The Dancers, un programma di danza curato da Anthony Huberman; Thinking through Cinema (Profondo Rosso), una serie di re-interpretazioni dello stesso cult movie, curate da Benjamin Cook e Mike Sperlinger; Urban Genome Project una serie di interviste a sindaci di grandi citta', condotte da Joseph Grima e Pedro Reyes; Typography, un progetto tipografico ed espositivo di Dexter Sinister e Pickpocket Almanack.


comunicato stampa

diretta da Francesco Manacorda

Artissima presenta l’elenco delle gallerie che da venerdì 5 a domenica 7 novembre 2010 animeranno la diciassettesima edizione della Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea a Torino, diretta da Francesco Manacorda. Nella nuova sede dell’OVAL, Artissima 17 accoglierà in totale 153 gallerie, scelte dai Comitati di Selezione e dai Comitati curatoriali tra i nomi più attuali e di maggior interesse del mercato internazionale dell’arte, suddivise nella tradizionale partizione in sezioni.

La MAIN SECTION, che raccoglie le gallerie più rappresentative del panorama artistico mondiale, sarà composta da 98 gallerie, di cui 50 straniere e 48 italiane.

La sezione PRESENT FUTURE, dedicata agli artisti emergenti e alle rispettive gallerie su invito diretto di un Comitato curatoriale internazionale composto da Luigi Fassi (coordinatore), Mai Abu ElDahab, Richard Birkett e Thomas Boutoux, presenterà 15 progetti monografici.

Speciale punto di riferimento per la nuova creatività, la sezione NEW ENTRIES, riservata alle più interessanti giovani gallerie con meno di cinque anni di attività e presenti per la prima volta ad Artissima, ospiterà 28 gallerie provenienti da quattordici paesi: Italia, Dubai, Cile, Francia, Germania, Giappone, Inghilterra, India, Polonia, Romania, Russia, Stati Uniti, Svezia, Svizzera.

Infine, novità assoluta per l’edizione 2010, la sezione BACK TO THE FUTURE, volta a riscoprire e portare all’attenzione di operatori del settore, collezionisti e grande pubblico artisti che hanno avuto un limitato riconoscimento negli ultimi decenni, ma il cui lavoro è proprio oggi particolarmente significativo: un corridoio tematico in fiera raccoglierà 24 progetti di altrettante gallerie, scelti da un Comitato scientifico composto da Massimiliano Gioni Direttore Progetti Speciali New Museum of Contemporary Art, New York, e Direttore Artistico Fondazione Nicola Trussardi, Milano; Christine Macel, Curatrice Centre Pompidou, Parigi; Jessica Morgan, Curatrice Contemporary Art, Tate Modern, Londra. A metà tra progetto espositivo di livello museale e la partecipazione fieristica, nell’area dedicata ogni galleria selezionata proporrà una personale di un artista, italiano o internazionale, attivo tra gli anni anni ’60 e ’70, con opere “storiche”.

ARTISSIMA è un marchio di Regione Piemonte, Provincia di Torino e Città di Torino; per incarico dei tre Enti, è promossa dalla Fondazione Torino Musei, costituita dal Comune di Torino per curare e valorizzare il patrimonio artistico e museale della Città. La diciassettesima edizione di ARTISSIMA viene realizzata attraverso il sostegno dei tre Enti proprietari del marchio, congiuntamente a Camera di commercio di Torino, Compagnia di San Paolo e Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT.

ARTISSIMA 17

MAIN SECTION

1/9 unosunove, Roma; A Palazzo, Brescia; Air De Paris, Paris; Arena México, Guadalajara; Artericambi, Verona; Alfonso Artiaco, Napoli; Enrico Astuni, Bologna, Pietrasanta; Balicehertling, Paris; Federico Bianchi, Milano; Blancpain Art Contemporain, Geneva; Bonomo, Bari, Roma; Bortolami, New York; Isabella Bortolozzi, Berlin; Brändström, Stockholm; Bugada & Cargnel, Paris; Cardi Black Box, Milano; Chert, Berlin; Antonio Colombo, Milano; Connoisseur, Hong Kong; Continua, San Gimignano, Beijing, Le Moulin; Pilar Corrias, London, Raffaella Cortese, Milano; Corvi-Mora, London; Guido Costa, Torino; Riccardo Crespi, Milano; Ellen de Bruijne, Amsterdam; Monica De Cardenas, Milano, Zuoz; Massimo De Carlo, Milano; Umberto Di Marino, Napoli; Duve, Berlin; frank elbaz, Paris; Konrad Fisher, Düsseldorf, Berlin; Fonti, Napoli; Enrico Fornello, Milano; freymond-guth, Zurich; Fruit & Flower Deli, New York; gb agency, Paris; GDM, Paris; Gentili, Prato; Green Cardamom, London; Grimm, Amsterdam; Barbara Gross, Munich; Reinhard Hauff, Stuttgart; Hotel, London; Ghislaine Hussenot, Paris; In Arco, Torino; In Situ / Fabienne Leclerc, Paris; Alison Jacques, London; Kalfayan, Athens, Salonica; kaufmann repetto, Milano; Peter Kilchmann, Zurich; Lisson, London; Federico Luger, Milano; Lüttgenmeijer, Berlin; Kate MacGarry, London; Magazzino d'Arte Moderna, Roma; Norma Mangione, Torino; Primo Marella, Milano, Beijing; Kamel Mennour, Paris; Francesca Minini, Milano; Massimo Minini, Brescia; Monitor, Roma; Museum 52, London, New York; Nelson-Freeman, Paris; Franco Noero, Torino; Noire, Torino; Lorcan O'Neill, Roma; Opdahl, Stavanger; Maureen Paley, London; francescopantaleone, Palermo; Parra & Romero, Madrid; Parrotta, Stuttgart, Berlin; Alberto Peola, Torino; Peres, Berlin, Los Angeles; Giorgio Persano, Torino; Photo&Contemporary, Torino; Photology, Milano; Pinksummer, Genova; Gregor Podnar, Berlin, Ljubljana; prometeogallery, Milano, Lucca; RAM, Roma; Raucci/Santamaria, Napoli; Lia Rumma, Milano, Napoli; S.A.L.E.S., Roma; Federica Schiavo, Roma; Suzy Shammah, Milano; Franco Soffiantino, Torino; Sprovieri, London; Micheline Szwajcer, Antwerpen; TaiK, Helsinki; The Breeder, Athens; Caterina Tognon, Venezia; Tucci Russo, Torre Pellice; Jonathan Viner, London; Vistamare, Pescara; Nicolai Wallner, Copenhagen; Wilkinson, London; Žak | Branicka, Berlin, Cracow

NEW ENTRIES

Ancient & Modern, London; annex14, Bern; Niklas Belenius, Stockholm; Conduits, Milano; Cortex Athletico, Bordeaux; Tiziana Di Caro, Salerno; Fluxia, Milano; Cinzia Friedlaender, Berlin; Gaudel de Stampa, Paris; GMG, Moscow; Gonzalez y Gonzalez, Santiago; Sonja Junkers, Munich; Karma International, Zurich; Khastoo, Los Angeles; Leto, Warsaw; lokal_30, Warsaw; Maskara, Mumbai; Room, Milano; Rachmaninoff's, London; RaebervonStenglin, Zurich; Sabot, Cluj-Napoca; September, Berlin; Seventeen, London; SpazioA, Pistoia; Steinle, Munich; Super Window, Kyoto; Supportico Lopez, Berlin; The Third Line, Dubai

PRESENT FUTURE

Giorgio Andreotta Calò, Zero, Milano; Zbyněk Baladran, prometeogallery, Milano, Lucca; Andreas Bunte, Ben Kaufmann, Berlin; Koenrad Dedobbelleer, ProjecteSD, Barcelona; Melanie Gilligan, Franco Soffiantino, Torino; Leslie Hewitt, D’Amelio Terras, New York; Iman Issa, Rodeo, Istanbul; Runo Lagomarsino, Elastic, Malmö; Sophie Nys, Greta Meert, Brussels; Laure Prouvost, MOT International, London; Reto Pulfer, Balicehertling, Paris; Lili Reynaud-Dewar, Kammel Mennour, Paris; Will Rogan, Laurel Gitlen, New York; Clément Rodzielski, Chantal Crousel, Paris; Luke Stettner, Stene, Stockholm

ARTISSIMA 17: BACK TO THE FUTURE

Artissima 17 si arricchisce di un’ulteriore novità e presenta Back to The Future, nuova sezione della manifestazione, che offrirà ai visitatori una visione completamente nuova, in linea con la vocazione di ricerca e sperimentazione dell’appuntamento torinese.

Segno dell’impronta curatoriale voluta da Francesco Manacorda, Back to the Future presenta, come sezione tematica del padiglione fieristico, una serie di mostre personali dedicate ad artisti italiani e stranieri, che dopo aver lavorato ed essersi affermati tra gli anni ’60 e ’70 non hanno ricevuto negli ultimi decenni l’attenzione che meritano. La selezione fatta dal comitato scientifico raggruppa una serie di pratiche artistiche che risultano oggi particolarmente significative, in virtù di una particolare affinità con le sperimentazioni più contemporanee che caratterizzano l’offerta culturale di Artissima.

Back to the Future propone una sorta di viaggio indietro nel tempo, proponendo un passato che risulta oggi attualissimo e di grande risonanza, trasferendo i visitatori dall’esperienza della ricerca artistica più recente al periodo compreso tra il 1960 e il 1979. In questo arco temporale sono state realizzate tutte le opere presenti nella sezione. Un’opportunità per far meglio conoscere al grande pubblico, agli addetti ai lavori e ai collezionisti alcuni grandi innovatori del linguaggio dell’arte moderna in un contesto dedicato alle sperimentazioni più nuove del contemporaneo.

Il comitato scientifico, composto da Massimiliano Gioni (Direttore Progetti Speciali New Museum of Contemporary Art, New York e Direttore Artistico Fondazione Nicola Trussardi, Milano), Christine Macel (Curatrice Centre National d'Art et de Culture Georges Pompidou, Parigi) e Jessica Morgan (Curatrice Contemporary Art, Tate Modern, Londra), ha selezionato tra i molti progetti presentati dalle gallerie di fama internazionale che hanno partecipato all’iniziativa i ventiquattro ritenuti migliori:

Nanni Balestrini (Giacomo Guidi & MG, Roma), Gianfranco Baruchello (Michael Janssen, Berlino), Bill Bollinger (Häusler Contemporary, Zurigo, Monaco), Vlassis Caniaris (Kalfayan, Atene, Salonicco), Dadamaino (Carlina, Torino), Noël Dolla (Dominique Fiat, Parigi), Koji Enokura (McCaffrey Fine Arts, New York), Franco Guerzoni (Nicoletta Rusconi, Milano), Jan Håfström (Fruit & Flower Deli / Andreas Brändström, New York / Stoccolma), Carmen Herrera (Arratia, Beer, Berlino), Paolo Icaro (Massimo Minini, Brescia), Michel Journiac (Patricia Dorfmann, Parigi), Birgit Jürgenssen (Hubert Winter, Vienna), Maria Lai (Isabella Bortolozzi, Berlino), John Latham (Lisson, Londra), Bob Law (Thomas Dane, Londra), Adolf Luther (401 Contemporary, Berlino, Londra), Anna Maria Maiolino (Raffaella Cortese, Milano), Antoni Miralda (Senda, Barcellona), Hitoshi Nomura (McCaffrey Fine Arts, New York), Gianni Pettena (Enrico Fornello, Milano), Sylvia Sleigh (I-20, New York), Goran Trbuljak (Gregor Podnar, Berlino, Lubiana), Gil J. Wolman (Lara Vincy, Parigi).

Il Comitato nella selezione ha tenuto conto del parere dell’ANGAMC in merito alla valutazione economica degli artisti.
Artissima ringrazia Simone Menegoi per la consulenza scientifica sul progetto.

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ARTISSIMA 17: ASCOLTA CHI SCRIVE
Visite guidate d’autore in fiera, per conoscere da vicino l’arte contemporanea.

“Ascolta chi scrive” è una speciale iniziativa che ogni anno Artissima mette a disposizione del pubblico in Fiera e che a ogni edizione riscuote sempre maggiore successo. Critici e giornalisti che si occupano di arte o di economia, prestigiose firme di importanti testate nazionali, accompagnano i visitatori, come guide d’eccezione, ciascuno proponendo un percorso diverso tra gli stand delle gallerie e le varie proposte di Artissima. Alla scoperta di tematiche, tipologie di opere o artisti, tendenze, linguaggi o mezzi espressivi, per conoscere da vicino l’arte contemporanea attraverso le scelte di autorevoli esperti.

VENERDI’ 5 novembre
12:30 / Cesare Cunaccia, Condé Nast, Mondadori
14:00 / Angelo Bucarelli, RCS
15:00 / Flavio Albanese, collezionista
16:00 / Pia Capelli, Il Sole 24 Ore
17:00 / Cloe Piccoli, Gruppo L’Espresso
18:00 / Francesco Poli, La Stampa

SABATO 6 novembre
12:30 / Luca Beatrice, Il Giornale
15:00 / Lea Mattarella, La Repubblica
16:00 / Massimiliano Tonelli, exibart
17:00 / Fabio Isman, Il Messaggero
18:00 / Stefania Scateni, L’Unità

DOMENICA 7 novembre
12:30 / Alessandra Mammì, L’Espresso
14:00 / Elena del Drago, Rai Radio 3
15:00 / Guglielmo Gigliotti, Il Giornale dell’Arte
16:00 / Barbara Goretti, guida under 16 / Segno
17:00 / Ludovico Pratesi, Venerdì-La Repubblica

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PROGRAMMA CULTURALE

Poesia in forma di rosa

Poesia in forma di rosa è il titolo, di ispirazione pasoliniana, del calendario culturale di Artissima 17, basato sul tema dello “sconfinamento”.

Attraverso il coinvolgimento di artisti che si esprimono anche in altre discipline creative quali l’architettura, il design, la letteratura, il cinema e la danza, Artissima 17 si propone di indagare questo territorio di confine, cercando di scoprire le condizioni che possano favorire una più diffusa integrazione delle arti.

Tra le sezioni in programma ci saranno: Tutto il resto è letteratura, un salone letterario curato da Vincenzo Latronico; The Dancers, un programma di danza curato da Anthony Huberman; Thinking through Cinema [Profondo Rosso], una serie di re-interpretazioni dello stesso cult movie curate da Benjamin Cook e Mike Sperlinger; Urban Genome Project una serie di interviste a sindaci di grandi città circa il loro ruolo quali designer urbani e culturali condotte da Joseph Grima e Pedro Reyes; Typography, un progetto tipografico ed espositivo che si infiltra in tutta la Fiera di Dexter Sinister e Pickpocket Almanack, un’università immaginaria e itinerante organizzata da Joe del Pesco e Dominic Willsdon.

All the rest is literature
A cura di Vincenzo Latronico

All the rest is literature è anche il titolo di un progetto all’interno della Casa delle contaminazioni di Artissima. In senso stretto, potrebbe trattarsi un museo d’arte contemporanea per romanzi, o un salone letterario per artisti. Delle due, l’una.

Se fosse un museo d’arte contemporanea avrebbe una collezione permanente: The Malady of Writing, presentata da Chus Martínez e Ingo Niermann e già esposta al Macba di Barcellona. Naturalmente, ospiterebbe anche delle mostre temporanee: una panoramica di narrativa d’artista curata da Maria Fusco e una mostra monografica sulla sperimentazione letteraria degli anni Sessanta, presentata da Paul Fournel, presidente dell’Oulipo, per il cinquantesimo anniversario dell’organizzazione. Ma Tutto il resto è letteratura, in senso stretto, non è un museo d’arte contemporanea.

Se fosse un salone letterario ospiterebbe un reading combinatorio di Nanni Balestrini; una conversazione in cui Jennifer Higgie, Raimundas Malasauskas, Dieter Roelstraete e Mark von Schlegell si interrogano sull’eventualità che la critica d’arte sia un genere letterario; una conferenza-performance di Gernot Wieland su certi usi collaterali della parola scritta; la prima edizione italiana della topografia del caso di Daniel Spoerri; un doppio reading di artisti e scrittori, con un’indagine sulla differenza fra i due; un nuovo romanzo sottrattivo di Jonathan Safran Foer. Ma All the rest is literature, in senso stretto, non è un salone letterario.

Delle due, la terza: All the rest is literature raduna critici d’arte che fanno finzione, artisti che scrivono libri che sono libri se non sono d’artista, romanzi che sono tali solo perché è uno scrittore ad averli scritti, ibridi, ibridi. Tutto il resto, è letteratura.

con Nanni Balestrini, Keren Cytter, Paul Fournel, Maria Fusco, Jennifer Higgie, Chus Martinez, Ingo Niermann, Gianluigi Ricuperati, Dieter Roelstraete, TizianoScarpa, Leanne Shapton, Mark Von Schlegell, Gernot Wieland

VENERDI 5 novembre
15.00 / Importanti oggetti personali e memorabilia dalla collezione di Lenore Doolan e Harold Morris, compresi libri, abiti e gioielli – conversazione fra Leanne Shapton e Gianluigi Ricuperati (in inglese)
17.00 / Daniel Spoerri, Topografia Aneddotata del Caso – presentazione di Tiziano Scarpa (in italiano)
18.30 / A Fiction Without Hope / The Mechanical Copula – conversazione, reading e presentazione con Maria Fusco e Keren Cytter (in inglese)

SABATO 6 novembre
15.00 / The Malady of Writing – conversazione e reading di Chus Martínez e Ingo Niermann (in inglese)
16.30 / Tomorrow is a Long Time – performance di Gernot Wieland (in inglese)
17.30 / Criticism as Fiction – panel con Jennifer Higgie, Raimundas Malasauskas, Dieter Roelstraete, Mark Von Schlegell (in inglese)

DOMENICA 7 novembre
ore 15.00 / Ma noi facciamone un’altra – conversazione fra Nanni Balestrini e Vincenzo Latronico (in italiano)
ore 16.30 / Oulipo: Cinquième millénaire – lectio magistralis di Paul Fournel, Presidente di OuLiPo, Ouvroir de Littérature Potentielle (in francese con traduzione in inglese)

Pickpocket Almanack
di Joseph del Pesco & Dominic Willsdon

Pickpocket Almanack si pone a metà strada tra una lista di consigli (cioè una proposta tipicamente casuale e non sistematica da parte di un amico o un collega) e una scuola o un’università formale (con una comunità di studenti, sedi e apparati stabili, ruoli definiti, protocolli e provvedimenti). Pickpocket Almanack non è una scuola, nemmeno di tipo sperimentale; è piuttosto un tentativo di creare qualcosa di simile a un curriculum al di fuori della vita culturale di ogni giorno in luoghi specifici, e di riunire insieme persone che non si conoscono per riflettere e agire sul suo contenuto.
Pickpocket Almanack nasce a San Francisco, come progetto di SFMOMA.

corsi di Pratap Chatterjee, Pip Day, Jill Dawsey, Paul Elliman, Harrell Fletcher, Maria Fusco, Sylvie Gilbert, Sarah Hromack, Vincenzo Latronico, Machine Project, Raimundas Malašauskas, Aaron Peck, Rick & Megan Prelinger, Vivian Rehberg, Althea Thauberger, Torolab, Tessa Giblin & Saskia Vermeulen, Raluca Voinea.

SABATO 6 novembre
12.00-20.00
Iscrizioni ai corsi

The Dancers
A cura di Antony Huberman

Negli ultimi anni la danza si è infiltrata nel contesto delle arti visive con frequenti e importanti apparizioni, da quando, nei primi anni Sessanta, al leggendario Judson Dance Theater, i confini tra arte e danza si sono fatti sempre più labili, con giovani artisti e coreografi contemporanei desiderosi di collaborare e di imparare l’uno dall’altro. Le mostre nelle più importanti istituzioni artistiche quali il Museum of Modern Art e il Whitney Museum of American Art di New York, e il Walker Art Center di Minneapolis hanno collocato i precursori della danza postmoderna (Trisha Brown, Anna Halprin, Lucinda Childs e Yvonne Rainer) all’interno dei canoni riconosciuti della storia dell’arte, e una successiva generazione di coreografi e artisti sta trovando nuovi, provocatori modi di pensare il movimento corporeo nello spazio e nel tempo.

Ad Artissima, The Dancers offre un contesto in cui l’arte contemporanea condivide la scena con la coreografia, permettendo a ciascuna disciplina di informare e guidare l’altra. Lavorando sul concetto di “contaminazione” della fiera, le performance che compongono The Dancers si interrompono e si sovrappongono l’una con l’altra come elementi di mostre successive, accumulandosi sul palcoscenico durante la fiera. Includendo celebri coreografi sperimentali come Xavier Le Roy e Boris Charmatz, e artisti visivi emergenti come Ei Arakawa e Amy Granat, la serie spazia tra la performance, la scultura, il film e la danza, e ogni artista aggiunge nuovi livelli di significato e differenti prospettive dalle quali è possibile apprezzare la relazione tra danza e arte. The Dancers include anche l’anteprima di nuove opere di grandi artisti come Joachim Koester, il cui film Tarantism (del 2007, ispirato alle incontrollabili convulsioni del corpo causate da un morso di ragno), è stato presentato in molti eventi sul tema della danza all’interno dei musei di tutto il mondo.

con Eleanor Antin, Ei Arakawa, Pierre Bal-Blanc, Biba Bell / MGM Grand, Boris Charmatz, Amy Granat & Felicia Ballos, Franz Erhard Walther, Joachim Koester, Xavier Le Roy, Debra McCall / Bauhaus Dances

GIOVEDI 4 novembre
17.00 / The 1920s Bauhaus Dances of Oskar Schlemmer: four reconstructions by Debra McCall, 1984, in collaborazione con Chamber Dance Company, University of Washington, Seattle, performance, 16min, courtesy of the Schlemmer Estate. © The Oskar Schlemmer Family Estate, Badenweiler and Stuttgart, Germany. Original dance notations in The Oskar Schlemmer Theater Estate, Collection UJS.

VENERDI 5 novembre
12.30 / Eleanor Antin, The Ballerina and the Bum, 1974, film screening, 53min, courtesy Electronic Arts Intermix, New York
14.30 / The 1920s Bauhaus Dances of Oskar Schlemmer: four reconstructions by Debra McCall, 1984, in collaborazione con Chamber Dance Company, University of Washington, Seattle, performance, 16min, courtesy of the Schlemmer Estate. © The Oskar Schlemmer Family Estate, Badenweiler and Stuttgart, Germany. Original dance notations in The Oskar Schlemmer Theater Estate, Collection UJS.
16.00 / Joachim Koester, I myself am only a receiving apparatus, 2010, 16mm film screening, 3min loop, courtesy l'artista e Galleri Nicolai Wallner, Copenhagen
18.30 / Ei Arakawa, Performance with Silke Otto-Knapp's paintings (working title), 2010, courtesy l’artista e Taka Ishii Gallery, Tokyo

SABATO 6 novembre
12.30 / Eleanor Antin, The Ballerina and the Bum, 1974, film screening, 53min, courtesy Electronic Arts Intermix, New York
14.30 / Amy Granat & Felicia Ballos, Misha + Girls (Turin), 2010, performance, 45min, courtesy le artiste
18.30 / Xavier Le Roy, Self Unfinished, 1998, performance, 55min

DOMENICA 7 novembre
12:00 / Franz Erhard Walther, Kreuz Verbindungsform (Element n° 36 of 1.Werksatz), 1967, Plastisch (Element n°52 of Werksatz), 1969, performance con il pubblico, courtesy dell’artista e Jocelyn Wolff, Paris
17.30 / Boris Charmatz, Improvisation, 2008, danza: Boris Charmatz, tromba pocket e voce: Médéric Collignon, performance, 50min
18.30 / Pierre Bal-Blanc, Contrat de travail, 1992, film screening, 30min, a seguire una conversazione tra Pierre Bal-Blanc, Boris Charmatz e Anthony Huberman (in inglese)

TUTTI I GIORNI – off stage – luogo e ora variabili
(informazioni disponibili ogni giorno presso Info-point e Casa delle contaminazioni)
Biba Bell / MGM Grand, Oneness: making it with love, 2010, performance, 45min, courtesy l’artista
Performance e incontri si prenotano in giornata al desk Info Point della fiera. Il numero dei posti è limitato.

Thinking Through Cinema
A cura di Benjamin Cook e Mike Sperlinger di LUX, Londra

Nel 1975, Dario Argento ha girato a Torino il suo capolavoro del brivido Profondo rosso. Con David Hemmings e una colonna sonora firmata dalla band prog-rock Goblin, il film, come tutti i migliori lavori del regista, è allo stesso tempo un horror avvincente e una meditazione autoriflessiva che allude agli ambigui piaceri del voyeurismo.

Per Thinking Through Cinema (Profondo rosso), il film di Argento diventa un simbolo del cinema nel suo insieme; un punto di partenza per esplorare le differenze tra film (come mezzo fisico) e cinema (come lo spazio culturale, architettonico e sociale all’interno del quale il film è stato tradizionalmente sperimentato). Sei artisti presenteranno ciascuno la propria “versione” di Profondo rosso, usando il film di Argento come testo di base, ma forse senza mostrare un singolo fotogramma della pellicola originale. Questi progetti saranno presentati durante la fiera come parte di un calendario di eventi ospitati all’interno di uno spazio creato per l’occasione sul modello di una sala cinematografica.

Thinking Through Cinema (Profondo rosso) offre agli artisti un’opportunità per reimmaginare completamente il cinema – la sua storia, i suoi limiti, le sue possibilità non ancora sfruttate – da una prospettiva che è allo stesso tempo quella del creatore e dello spettatore.

con Meris Angioletti, Juliette Blightman, Clare Gasson, Torsten Lauschmann, Nathaniel Mellors, Emily Wardill

GIOVEDI 4 novembre
14:00 / Meris Angioletti, Schüfftan Process, 2010, 15min, courtesy l’artista
16:00 / Meris Angioletti, Schüfftan Process, 2010, 15min, courtesy l’artista

VENERDI 5 novembre
14.00 / Meris Angioletti, Schüfftan Process, 2010, 15min, courtesy l’artista
15.00 / Juliette Blightman, death dies (film version) Goblins, 2010, 10min, courtesy l’artista
13.30 / Clare Gasson, 7’, 2010, 7min, courtesy l’artista
15.30 / Torsten Lauschmann, Skipping Over Damaged Areas, 2010, 20min, courtesy l’artista
16.30 / Nathaniel Mellors, Ourhouse, 2010, 20min, courtesy l’artista
17.00 / Emily Wardill, Attila the Pun, 2010, 80min, courtesy l’artista

SABATO 6 novembre
14.00 / Juliette Blightman, death dies (film version) Goblins, 2010, 10min, courtesy l’artista
16.00 / Meris Angioletti, Schüfftan Process, 2010, 15min, courtesy l’artista
15.30 / Clare Gasson, 7’, 2010, 7min, courtesy l’artista
16.30 / Torsten Lauschmann, Skipping Over Damaged Areas, 2010, 20min, courtesy l’artista
13.30 / Nathaniel Mellors, Ourhouse, 2010, 20min, courtesy l’artista
17.00 / Emily Wardill, Attila the Pun, 2010, 80min, courtesy l’artista

DOMENICA 7 novembre
12.00 / Emily Wardill, Attila the Pun, 2010, 80min, courtesy l’artista
13.30 / Meris Angioletti, Schüfftan Process, 2010, 15min, courtesy l’artista
15.30 / Juliette Blightman, death dies (film version) Goblins, 2010, 10min, courtesy l’artista
16 / Clare Gasson, 7’, 2010, 7min, courtesy l’artista
16.30 / Torsten Lauschmann, Skipping Over Damaged Areas, 2010, 20min, courtesy l’artista
17 / Nathaniel Mellors, Ourhouse, 2010, 20min, courtesy l’artista

Tipography
di Dexter Sinister

Dexter Sinister mostreranno il Meta-the-difference-between-the-two-Font, un carattere tipografico derivato dal MetaFont, il sistema di scrittura per il computer originariamente programmato da Donald Knuth trent’anni fa. Il font troverà applicazione anzitutto nell’ambito della struttura di artissima sotto forma di cartelli segnaletici in vinile, mentre la sua storia verrà esposta con testi concepiti come una didascalia tridimensionale in un apposito spazio all’interno della fiera. MetaFont è allo stesso tempo un linguaggio di programmazione e il suo stesso interprete, un agile stratagemma che funziona come vocabolario e al contempo ne decodifica la sintassi, proprio come il vecchio linguaggio binario 0,1. Questo produce quello che è essenzialmente la scheletro di un carattere tipografico, pronto per essere manipolato attraverso cinque parametri di base: PENNA, PESO, INCLINAZIONE, ECCELLENZA, CURVATURA.

TUTTI I GIORNI
ore 12.00-20.00

VENERDI 5 novembre
18.30 / Presentazione di Dot Dot Dot Magazine n. 20 – reading con gli autori

Urban Genome Project
di Joseph Grima e Pedro Reyes
in collaborazione con Salottobuono

Urban Genome Project è un esperimento di ricerca ideato dall’editor e curatore Joseph Grima e dall’artista e architetto Pedro Reyes. L’intento è quello di “mappare il codice con cui sono scritte le città”, realizzando un catalogo di strumenti che migliorino il contesto urbano, con particolare interesse ai processi politici. Per raccogliere le testimonianze sull’oggetto, Pedro Reyes ha progettato un’unità mobile che ricorda una cassetta degli attrezzi espandibile e che sarà il luogo di incontro per una serie di scambi culturali dal vivo tra agenti strategici, cittadini, politici e decision maker. Una volta completamente aperta, l’unità UGP diventa a tutti gli effetti uno studio di registrazione televisivo all’aria aperta, dove potranno essere condotte e registrate interviste. Questo insieme di contenuti condivisi verrà poi organizzato come un catalogo che andrà a costituire l’archivio dell’UGP.

Una componente chiave dell’archivio sarà una serie di interviste approfondite a sindaci di città da tutto il mondo. Infatti alla rapida urbanizzazione mondiale si affianca una sempre maggiore importanza dell’influenza della figura dei sindaci. La tradizionale percezione del sindaco come burocrate e uomo politico di medio livello, è andata trasformandosi in una nuova razza di politico: il supersindaco.

Un altro elemento centrale dell’archivio sarà una serie di incontri con politici responsabili dell’innovazione della sfera urbana: amministratori, governatori, urbanisti, consiglieri, membri del parlamento e del congresso, senatori, funzionari pubblici ecc.
Una terza categoria sarà rappresentata dagli agenti strategici: cittadini, ricercatori, artisti e architetti, attivisti, critici e scrittori che stanno modificando collettivamente la nostra concezione della sfera urbana, della politica e dei processi progettuali.
Così come nella genetica, la strategia operativa dell’UGP è strutturata in due fasi differenti: esplorazione e sequenziamento.

Dopo Artissima, le registrazioni schematiche prodotte durante la fase di sequenziamento andranno a comporre le particelle elementari della “cassetta degli attrezzi” dell’UGP: una banca dati o catalogo delle strategie e dei processi raccolti in tutto il mondo che potranno essere ricombinati e testati in diversi contesti urbani.

in collaborazione con
Salottobuono

VENERDI 5 novembre
12.00-20.00

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Picnic for the Mind
A cura di Gianluigi Ricuperati

Durante Artissima, nella libreria pop-up 1967-1977, curata da Amedeo Martegani (am bookstore), si svolgeranno tre lezioni-seminari in cui autori letterari, designer, artisti e storici officeranno un rito pubblico di racconto e discussione di tre riviste degli anni Sessanta-Settanta.
Tre sedute spiritiche per la mente, tre spazi di analisi che coinvolgeranno studenti e dottorandi di diverse facoltà e scuole d'arte, ma anche spettatori che passano di lì. Tre importanti imprese editoriali di un tempo in cui nasceva una rivista ogni volta che nasceva un pensiero, e la rivista era per gli artisti un luogo in cui incontrare davvero le altre discipline. Piccoli, eccitanti percorsi che a volte duravano un solo numero, oppure picnic regolari, capaci di resistere alla loro stessa natura effimera.

con
Andrea Branzi
Andrea Cortellessa
Hans Ulrich Obrist

VENERDI 5 novembre
16:30 / Seminario di Andrea Branzi

Sabato 6 novembre
18:00 / Seminario di Andrea Cortellessa

Domenica 7 novembre
18:30 / Seminario di Hans Ulrich Obrist

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Immagine: Emily Wardill, Sick Serena
Courtesy Emily Wardill e LUX, Londra
Artissima 17 - Thinking through Cinema (Profondo Rosso)

Presentazione alla stampa, anteprima collezionisti, inaugurazione 4 novembre 2010, ore 12
Apertura al pubblico dal 5 Novembre 2010

OVAL – Lingotto Fiere
via Nizza, 280 Torino
orario: tutti giorni 12-20
Ingressi: intero 15, ridotto 10

IN ARCHIVIO [72]
Artissima 2015
dal 4/11/2015 al 7/11/2015

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