Opere di Vittoria Chierici, Paolo Fabiani, Fabio Polvani. La sperimentazione portata avanti dai tre artisti e' diretta verso l’ibridazione, la contaminazione o semplicemente la compresenza dell’elaborazione elettronica dell’immagine e della pittura tradizionalmente intesa.
ACCADEMIA DI BELLE ARTI
BOLOGNA
ISTITUTO DI PROGETTAZIONE
Opere di Vittoria Chierici, Paolo Fabiani, Fabio Polvani
L’Istituto di Progettazione dell’Accademia di Belle Arti di Bologna ha promosso e realizzato una mostra che indaga la sperimentazione artistica tra pittura e nuovi mezzi elettronici.
Da qualche anno le nuove tecnologie per la produzione delle immagini sono utilizzate dagli artisti affascinati dalle potenzialità pressoché sterminate dei mezzi elettronici.
È noto come il computer generi spesso euforie che sfociano poi in mode visive o atteggiamenti artistici definiti “di tendenza†spesso destinati ad esaurirsi rapidamente. Questa mostra situandosi al di là delle problematiche di mercato, intende svolgere un ruolo didattico ponendo a confronto insegnamenti accademici e nuove esperienze visive offrendo agli studenti ulteriori spunti di riflessione.
I tre artisti proposti per questa mostra provengono da solidi studi accademici, da anni di pratica della pittura e da oltre un decennio di sperimentazione sull’utilizzo delle nuove tecnologie nella loro produzione immaginifica.
La sperimentazione portata avanti da Vittoria Chierici, Paolo Fabiani e Fabio Polvani è diretta verso l’ibridazione, la contaminazione o semplicemente la compresenza dell’elaborazione elettronica dell’immagine e della pittura tradizionalmente intesa.
In particolare nel lavoro di Vittoria Chierici la pittura è preponderante e soverchia apparentemente l’immagine di sfondo elaborata con il computer, finendo poi con l’ottenere l’effetto contrario esaltando contorni e dettagli emblematici.
Paolo Fabiani attua un processo contrario: partendo da disegni infantili passa a successive elaborazioni dell’immagine giungendo ad opere di grandi dimensioni dilatando ed amplificando il segno originario trasformandolo di fatto in un fantasma pittorico.
Fabio Polvani si rivolge verso ciò che potremmo chiamare la “via di mezzo†tra pittura ed elaborazione elettronica; entrambe tendono ad una reciproca mimesi: la pittura è stesa con lievi campiture mentre l’immagine elettronica imita le caratteristiche della pittura.
Al di là delle differenti declinazioni, unico ed univoco resta l’atteggiamento sperimentale e di ricerca che senza pregiudizi affronta la problematica convivenza tra tradizione ed innovazione.
Immagine: Vittoria Chierici
INAUGURAZIONE: martedì 1 ottobre 2002 ore 17.00
Bologna, Accademia di Belle Arti, Galleria Guidi