Maurizio Cattelan
Alberto Garutti
Stefano Arienti
Grazia Toderi
Elisabetta Di Maggio
Sabrina Mezzaqui
Massimo Minini
Francesco Vezzoli
Tacita Dean
Gabriel Orozco
Luca Vitone
Mark Dion
Roni Horn
Mona Hatoum
Cornelia Parker
Gerhard Richter
Jannis Kounellis
Thomas Hirschhorn
Andy Warhol
Mike Kelly
Marina Abramovic
Thomas Struth
Rebecca Horn
Cindy Sherman
Anish Kapoor
Gianni Caravaggio
Sabrina Torelli
Francesco Gennari
Luca Trevisani
Dacia Manto
Jan Tweedy
Francesca Pasini
Angela Vettese
La mostra, attraverso una selezione delle opere dell'importante collezione Consolandi, ripercorre le principali tendenze dell'arte contemporanea nazionale e internazionale dagli anni Cinquanta ad oggi, dando prova della grande sensibilita' e lungimiranza e dello spiccato intuito di Paolo Consolandi. Tra i lavori in mostra le opere germinali di Giulio Paolini, Alighiero Boetti, Giovanni Anselmo, ma anche la foto della prima performance di Vanessa Beecroft, la mano trafitta da una matita dell'indisciplinato studente Maurizio Cattelan, i primi lavori di Alberto Garutti, Stefano Arienti, Grazia Toderi, Elisabetta Di Maggio, le lettere inviate da Sabrina Mezzaqui a Massimo Minini... e molto altro. A cura di Francesca Pasini e Angela Vettese.
a cura di Francesca Pasini e Angela Vettese
Il MAGA di Gallarate, a pochi mesi dalla scomparsa del noto collezionista milanese Paolo
Consolandi, gli rende omaggio con una mostra curata da Francesca Pasini ed Angela
Vettese.
La mostra, attraverso una selezione delle straordinarie opere dell’importante collezione
Consolandi, ripercorre le principali tendenze dell’arte contemporanea nazionale e
internazionale dagli anni Cinquanta ad oggi, dando prova della grande sensibilità e
lungimiranza e dello spiccato intuito di Paolo Consolandi.
Circa duecento opere di altrettanti artisti compongono l’allestimento suddiviso in sette nuclei
tematici (Oltre la materia, Orizzonti, Scrivere e scriversi, Dialoghi eclettici, Corpo e mente,
Ritratti, autoritratti e altro, Things), sezioni tematiche all’interno delle quali le opere di
artisti storici dialogano e si mettono in relazione con quelle degli artisti più giovani sostenuti
dal collezionista.
“Come diceva Paolo Consolandi: Collezionare arte contemporanea significa non avere
nostalgia del passato, ed è con questo criterio che ha scelto di interagire col suo tempo. La
sua intuizione - afferma Francesca Pasini curatrice della mostra con Angela Vettese - si è
sempre rivolta allo stato nascente delle ricerche, così troviamo le opere germinali di Giulio
Paolini, Alighiero Boetti, Giovanni Anselmo... ma anche la foto della prima performance di
Vanessa Beecroft, la mano trafitta da una matita dell’indisciplinato studente Maurizio
Cattelan, i primi lavori di Alberto Garutti, Stefano Arienti, Grazia Toderi, Elisabetta Di
Maggio le lettere inviate da Sabrina Mezzaqui a Massimo Minini, prima di conoscerlo, prima
di fare da lui la prima mostra, i ricami di esordio di Francesco Vezzoli. E poi Tacita Dean,
Gabriel Orozco, Luca Vitone, Mark Dion, Roni Horn, Mona Hatoum, Cornelia Parker.
Maestri acclamati come Gerhard Richter, Jannis Kounellis, Thomas Hirschhorn, Andy
Warhol, Mike Kelly, Marina Abramovic, Thomas Struth, Rebecca Horn, Cindy Sherman,
Anish Kapoor, hanno avviato, nella sua collezione, dialoghi a distanza ravvicinata con giovani
quali Gianni Caravaggio, Sabrina Torelli, Francesco Gennari, Luca Trevisani, Dacia Manto,
Jan Tweedy.
Come scrive Angela Vettese (Sole 24 ore, 2010), “Gusto Consolandi ne ha avuto, e molto. Ma
per poterlo coltivare ha fatto le valigie almeno dieci volte l'anno: per visitare una fiera a
Miami, una mostra a Istanbul o una galleria di Parigi. Ha capito – con umiltà insospettabile
data la personalità da ammiraglio – che non si nasce imparati in fatto d'arte e tantomeno
riguardo al contemporaneo, che il senso pieno dell'oggi lo si impara vivendo, viaggiando, e
sapendo che non si avrà abbastanza tempo”.
Nato a Milano nel 1921 e notaio di professione, Paolo Consolandi inizia a comprare arte negli
anni Cinquanta, al fianco della moglie Franca, archeologa. Intima e personale, ma al tempo
stesso profondamente animata da senso civico, la collezione è stata sempre un monito anche
per le istituzioni pubbliche: come un dire "questo si può fare". Si può cercare di seguire il
presente a qualsiasi età e in qualsiasi condizione. Analogie cronologiche e di intuizione critica
affiancano dunque la collezione privata (Consolandi) a quella pubblica (MAGA) istituendo
confronti e paralleli interessanti che dicono moltissimo sull’energia culturale che permeava l’Italia
all’indomani della seconda guerra quando entrambe vedono la propria nascita.
Il titolo della mostra Cosa fa la mia anima mentre sto lavorando? si riferisce all’opera di
Fischli & Weiss, immagine guida della mostra scelta in rappresentanza della collezione, oltre
che frase emblematica della personalità e della vita di Paolo Consolandi.
Il catalogo della mostra è edito da Electa, Milano
Nell'immagine: Fischli&Weiss, 2000, collezione Consolandi
Attività didattiche dedicate alla mostra e alla collezione
Prenotazioni e gruppi: ticket.it 02.542757
Informazioni: didattica@museomaga.it -0331.706014
SOCI FONDATORI
Ministero per i Beni e le Attività; Città di Gallarate
PARTNER ISTITUZIONALI
Regione Lombardia; Provincia di Varese
MUSEO ASSOCIATO
Amaci
SOCI SOSTENITORI
Yamamay; SEA Aereoporti di Milano; BPM Banca Popolare di Milano; Ferrari Promotion
MEDIA PARTNER
Corriere della Sera
SPECIAL PARTNER
I.V.N.G.
SPONSOR TECNICI
TAURUS
EPSON
PER INFORMAZIONI ALLA STAMPA
Relazioni esterne del MAGA
Giulia Airoldi, Patrizia Pastorelli Tel. 0331.7060 comunicazione@museomaga.it
In collaborazione con:
Studio Esseci di Sergio Campagnolo 049-663499 gestione1@studioesseci.net
Vernice per la stampa sabato 13 novembre ore 12.00
Inaugurazione ore 18,30
MAGA – Museo Arte Gallarate
via De Magri 1, Gallarate VA
ORARI: 9.30-19.30 da martedì a domenica
lunedì chiuso
BIGLIETTI Intero € 8,00, Ridotto € 5,00
Ingresso gratuito fino ai 14 anni
Over 65, soci AMACI e ICOM
Ridotto: dai 15 ai 26 anni e convenzionati