Sala Mostre e Convegni Gangemi Editore
Roma
via Giulia, 142
06 6872774 FAX 06 68806189
WEB
Paolo Portoghesi per Roma
dal 10/11/2010 al 10/12/2010
06 6798850

Segnalato da

Accademia Nazionale di San Luca




 
calendario eventi  :: 




10/11/2010

Paolo Portoghesi per Roma

Sala Mostre e Convegni Gangemi Editore, Roma

Progetti, idee e disegni di uno dei protagonisti dell'architettura contemporanea. La mostra illustra le opere realizzate a Roma e i progetti rimasti sulla carta. Dalla Moschea al progetto per lo squarcio di via Giulia, dal Porto Ripetta al complesso residenziale Parco Talenti. A cura di Maria Ercadi e Mario Pisani.


comunicato stampa

a cura di Maria Ercadi e Mario Pisani

La Gangemi Editore inaugura la sala mostre e convegni in Via Giulia 142 – 142a giovedì 11 novembre 2010 alle ore 18 con la mostra “Paolo Portoghesi per Roma” progetti, idee e disegni di uno dei protagonisti dell’architettura contemporanea a cura di Maria Ercadi e Mario Pisani.

Con l’occasione i maestri Virginia e Bruno Battisti D’Amario eseguiranno una fantasia di loro composizione dedicata a Roma e scritta per questo evento.

La mostra riallacciandosi a quella del 1987 che coinvolgeva tutte le vetrine di Via Giulia e i giardini di Palazzo Farnese illustra le opere di Portoghesi realizzate a Roma e i molti progetti rimasti sulla carta. Una serie di pannelli della mostra descrivono la Moschea di Roma e gli esempi storici che ne hanno ispirato le forme. Una sezione è dedicata ai progetti per i centri direzionali, per i quartieri e le piazze della periferia. La mostra comprende anche un progetto per rimediare allo squarcio prodotto in Via Giulia dalle demolizioni degli anni Quaranta e un altro per restituire alla città il Porto di Ripetta, che è stato per più di un secolo il cuore fluviale della città. Molti disegni originali e i libri dedicati a Roma completano la mostra. Ampiamente illustrata l’ultima opera realizzata a Roma: il complesso residenziale Parco Talenti (Rinascimento 1), una piazza e una strada che ripropongono in periferia l’atmosfera e la qualità urbana del centro storico in una interpretazione aderente alle istanze della contemporaneità.

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Gli editori Gangemi con la sede in Via Giulia oltre a testimoniare i quasi 50 anni di attività con un catalogo storico di oltre 5000 titoli e 20 periodici vogliono offrire al mondo della ricerca uno strumento di dibattito ed elaborazioni di idee, studi, progetti e ricerche sul mondo del sapere e sulla sua divulgazione.

La mostra delle opere e dei progetti per Roma, promossa e voluta dall’Editore Gangemi nella nuova sala Mostre e Convegni di Via Giulia, rappresenta una riconoscenza dell’intera città, scena fissa della vita degli uomini, per dirlo con Aldo Rossi, verso colui che più di altri è stato in grado di studiare, fin dagli anni della formazione, aspetti particolarmente significativi dell’architettura romana: dal Rinascimento al Barocco, dall’Eclettismo ai nostri giorni, proponendo proposte e realizzazioni in grado di indicare un percorso possibile per migliorare concretamente l’aspetto della Città Eterna, sia in alcune sue parti centrali o semicentrali che nella disastrata periferia, dove continua ad operare la mano della speculazione e si annida inarrestabile la solitudine. A ciò dobbiamo aggiungere la lunga esperienza di docente.

Portoghesi ha posto in primo piano nella formazione delle giovani generazioni, che mancora avviene nelle aule della Facoltà di Valle Giulia alla Sapienza, la necessità di resistere e combattere contro la rimozione di quei meccanismi sociali che non sono stati in grado di connettere l’esperienza delle generazioni precedenti a quella dei contemporanei. Ha istillato nei giovani studenti, cresciuti in una sorta di permanente attualità, l’amore per la storia e per le vicende dei maggiori protagonisti dell’architettura italiana: da Alberti a Palladio, da Borromini a Guarini e a Vittone, da Basile a Ridolfi e Moretti, fino alle giovani speranze che testimoniano l’arte di costruire dei nostri giorni. Ciò che però è ancora più importante consiste nel fatto che Portoghesi ha insegnato ad amare Roma e a farlo senza fretta, a studiarla attraverso i testi marmorei che rappresentano il dialogo tra le generazioni, ad esplorare tutte le sue pieghe, rappresentate anche nel tessuto minore e, attraversandola interamente senza meta, ma con l’attenzione rivolta ad osservare tutto ciò che gli occhi incontrano e ci riempiono di stupore e meraviglia.

L’amore per Roma, iniziato probabilmente quando un suo progenitore ha piantato una vigna dalle parti di Trinità dei Monti, assume oggi ancora maggiore rilevanza nel momento in cui la prosperità e il benessere tornano a beneficiare i soliti privilegiati, con un ritmo e una immoralità che non trovano precedenti nelle vicende storiche, e il progresso economico rischia di lasciare spesso le classi medie e i lavoratori privi di speranze per il futuro. Persino la cultura rischia di scomparire, annegata nel rutilante circo dell’informazione spettacolarizzata, senza che nulla possa sostituirla, se non la diffusione della depressione e del malessere.

Portoghesi, sia nelle elaborazioni teoriche che nei progetti, ha saputo cogliere prima di altri la pesantezza dell’attuale situazione, il tramonto della modernità e dei dogmi che hanno dominato l’architettura del Novecento. Il loro venir meno ha però fatto riaffiorare l’attenzione, mai davvero sopita, verso il genius loci. Ciò ha permesso, nei suoi progetti, ma anche in molti di quelli che lo hanno ritenuto un Maestro, la riproposizione dei valori dell’identità locale e della differenza, proprio negli anni in cui l’osservazione verso l’intero universo si andava intrecciando con un processo di ansiosa globalizzazione. È sufficiente osservare quel capolavoro rappresentato dalla Moschea e Centro Culturale a Forte Antenne, il progetto per il Mercato dei Fiori, quello per la Città della Scienza, casa Baldi e l’intervento di Rione Rinascimento a Talenti.

Le riflessioni più recenti lo hanno indotto ad elaborare la geo-architettura, ovvero un’arte di costruire edifici significativi, integrati con la terra, in grado di ascoltare le necessità dei luoghi e quelle dei suoi abitanti e infine a tradurle non solo in obiettivi di carattere etico, ma in un immaginario capace di dare risposte efficienti e positive a ciò che sempre più appare come una terra desolata e priva di speranza.
MARIO PISANI

Inaugurazione: giovedì 11 novembre 2010 alle ore 18,00

Gangemi Editore-sala mostre e convegni
via Giulia, 142/142a - Roma

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