Anna Maria Battista
Carine Deambrosis
Daniela Galeone
Maria Grazia Martino
Floriana Mucci
Maria Vinella
Esposizione collettiva al femminile. In mostra le foto-sculture in cera di Anna Maria Battista, la scrittura fotografica di Carine Deambrosis, le pitture di Daniela Galeone, le installazioni effimere di Maria Grazia Martino e le sculture di Floriana Mucci.
A cura di Maria Vinella
Arte come scrittura. Arte come relazione. Arte come esperienza. Attraverso la sperimentazione di più linguaggi (fotografia, pittura, scultura, tessitura...), le artiste usano lo spazio estetico come spazio per sé stesse, come dimensione esistenziale del corpo e dei sensi, luogo dove ideare/progettare/pre-vedere l’opera significa trovare e definire il proprio modo di stare al mondo.
Nelle foto-scultore in cera di Anna Maria Battista sono celati emozioni e ricordi che affiorano nella fotografia intesa come occasione preziosa per bloccare il flusso temporale e per affermare il senso del personale esser-ci. Dalle forme, dalle figure, dalle impronte bloccate nella materia cerosa affiora la progressiva costruzione di una storia autobiografica che è necessaria ricerca di sé.
Il racconto della realtà si affida, nelle opere della parigina Carine Déambrosis, alla scrittura fotografica incarnata nelle ombre del bianco/nero. Con occhio acuto e devoto alla spontaneità del quotidiano, l’artista inquadra angoli di paesaggio urbano o piccoli scenari naturalistici, conservando il punto di vista femminile. In questo caso rispecchiato in un ‘essere corpo’ incerto tra presenza e parvenza, frammento e simulacro.
Daniela Galeone raffigura il proprio sguardo sul mondo con un segno-scrittura pittorico rapido ed efficace, privo di incertezze e dubbi. Il suo ‘gesto che dipinge’ definisce la superficie mentale dell’opera con tracce colorate e velature metalliche, disegni emotivi e visioni istintive, veicoli di un andare oltre la veste caduca dei giorni per ritrovare l’essenza autentica del fare arte.
Per Maria Grazia Martino la scultura è effimera, provvisoria, transitoria. Installazioni di spago, intrecci di plastica riciclata, ricami di carta, sagome di filo metallico, morbidi arazzi sospesi ai fili, trame tessute con materiali leggeri e stoffe di scarto accolgono – con paziente e sagace tenacia – le faticose esperienze della quotidianità che, lentamente, trasformano il pensiero in azione.
Le suggestioni poetiche di Floriana Mucci tracciano nelle manipolazioni della materia scultorea (nel gres, nella ceramica, nella porcellana) il ritmo lirico di una narrazione coinvolgente fatta di brevi pause, segni minimi, gesti leggeri, orme lievi. Una narrazione che – sottovoce – parla dell’intimità segreta del tempo della memoria, della fragilità misteriosa del ricordo, della magia sensuale del desiderio.
Evento in collaborazione con:
- Università degli Studi di Bari, Centro Interdip. di Studi e Ricerca sulla Cultura di Genere
- Alliance Francaise – Bari
- CDCD - Centro Documentazione e Cultura delle Donne
Immagine: Anna Maria Battista
Inaugurazione: venerdì 12 novembre Ore 18.30
Museo Nuova Era
Strada dei Gesuiti, 13 - Bari
orari: 17-20, chiuso domenica festivi