Spazio Laboratorio Hajech
Milano
via Camillo Hajech, 27
02 713443 FAX 02 76110185
WEB
Maestri a Brera
dal 15/11/2010 al 26/11/2010
15.30-18.30, chiuso i festivi
02 713443

Segnalato da

Marisa Settembrini




 
calendario eventi  :: 




15/11/2010

Maestri a Brera

Spazio Laboratorio Hajech, Milano

Silvio Consadori, Francesco De Rocchi e Cristoforo De Amicis. La mostra vuole ricordare i tre artisti come maestri nel liceo, dove, negli anni Sessanta, hanno insegnato a chi a sua volta e' diventato ed e' tuttora docente in questa scuola.


comunicato stampa

Scrive Francesca Pensa nel testo:

Silvio Consadori, Francesco De Rocchi e Cristoforo De Amicis hanno percorso lo stesso tempo storico del secondo novecento, interpretandolo dalla visuale dell’arte, che per tutti e tre è stata prevalentemente quella dei confini culturali di Milano. Gli esiti dei loro itinerari espressivi non sono, se non parzialmente, la cifra che li unisce in questa rassegna allo Spazio Hajech, che vuole invece ricordarli come maestri nel liceo, dove, negli anni sessanta, hanno insegnato a chi a sua volta è diventato ed è tuttora docente in questa scuola.

Le biografie dei tre artisti indicano date di nascita vicine tra loro e tutte riferibili al primo decennio del novecento; gli studi accademici, per Consadori a Roma e per De Amicis e De Rocchi a Brera, completarono una formazione che divenne la base del cruciale periodo degli anni trenta e dei primi quaranta, quando ognuno dei tre pittori presentò al pubblico opere nate da una raggiunta e ormai largamente originale maturità espressiva.
In questa fase storica i tre maestri furono presenti in varie edizioni del Premio Bergamo: é questa una notizia importante, che segna nell’opera dei tre pittori, pur nelle evidenti e inevitabili differenze, l’appartenenza comune a un versante dell’arte lontano da quello imperante di Novecento Italiano, che pur avevano precedentemente frequentato, inserendoli in quel gruppo di autori che nella manifestazione bergamasca trovarono un terreno fertile e anche ricco di premesse per gli sviluppi artistici del secondo dopoguerra.

In questi stessi anni iniziava per tutti e tre l’attività espositiva e l’insegnamento al nostro liceo, per Consadori sulla cattedra di Ornato Disegnato, per De Rocchi e De Amicis su quella di Figura Disegnata.
Intanto il loro lavoro pittorico procedeva attraverso tappe decisive, secondo itinerari espressivi che risultano significativi del percorso complessivo dell’arte lombarda e nazionale del tempo.
E’ noto che dei tre, più vicini tra loro furono De Amicis e De Rocchi, entrambi protagonisti della tendenza artistica del Chiarismo lombardo, entro la quale trovò espressione una pittura che, mettendo in secondo piano la ricerca di struttura e di volume dei novecentisti, si concentrava sulla forza emotiva del colore e della luce, in una tavolozza costituita da prevalenti cromie chiare, che accentuavano gli effetti atmosferici e insieme annullavano qualsiasi tono di ridondanza e solennità a favore di una definizione lirica e meditativa della narrazione pittorica.
Cristoforo De Amicis ha percorso un itinerario artistico ricco di svolte inattese, sintomo inequivocabile di una ricerca continua e sempre attenta; la sua pittura, vicina ai temi e ai modi del Chiarismo lombardo, vide negli anni trenta anche una fase nella quale il pittore realizzò opere di linguaggio astratto, in accordo con interessi verso le tematiche dell’architettura; le sue immagini vivono di colori che strutturano la composizione, anche nel ricordo sedimentato e filtrato dell’arte francese più recente.

Francesco De Rocchi ha creato quelle particolari figure intessute da pennellate dalle tinte chiare, nelle quali il bianco si sporca di tenui grigi e rosati marroni, nel ricordo della pittura grande del passato e in un ricercato e partecipato primitivismo: più tardi, anche nella pratica dei generi della natura morta e del paesaggio e alla luce di confronti con artisti più vicini al nostro tempo, la sua arte arrivò ad ammettere altri colori, mantenendo comunque quel carattere di riflessione esistenziale venato di una trattenuta malinconia.
Anche l’opera di Silvio Consadori si è concentrata sulla forza del colore, sostenuto però da una tavolozza più ampia, che attinge alle tinte più diverse condotte attraverso un segno significativamente espressivo: i temi prediletti dall’artista furono i soggetti religiosi, i ritratti, le nature morte e in particolare i paesaggi, non raramente suggeriti, come nell’immagine continuamente indagata dell’amata Burano, dai territori della pittura veneta antica, le cui cromie appaiono trasfigurate in una dimensione moderna di intensa e a tratti elegiaca emozione.
Le opere di Consadori, De Amicis e De Rocchi, qui esposte grazie alla generosa collaborazione della Galleria Ponte Rosso di Milano, hanno dunque contribuito in modo consistente a costruire un pezzo dell’arte lombarda e italiana del secolo appena trascorso, arricchendo e ampliando con il loro insegnamento anche gli orizzonti culturali della storia del nostro liceo.

Cenni biografici degli artisti

Silvio Consadori
Nato a Brescia nel 1909, vince nel 1928 la borsa di studio Brozzoni, che gli permette di condurre un soggiorno a Parigi, e successivamente il Premio Milyus e il Premio Canonica. Ha tenuto importanti personali e, in varie occasioni, è stato presente alle Biennali di Venezia e di Milano e alla Quadriennale di Roma. Sue opere sono conservate nelle chiese di Cascia, Oropa, Milano e in Vaticano. Nel dicembre 2009 il Museo Diocesano di Milano gli ha dedicato una grande antologica. L’artista si è spento nel 1994 a Burano.

Cristoforo De Amicis
Nato ad Alessandria nel 1902, vince nel 1924 il Premio Hayez dell’Accademia di Brera. Partecipa alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma. La sua arte è protagonista di numerose esposizioni personali e nel 1979 il Comune di Alessandria gli dedica un’importante antologica. Sue opere vengono esposte nella rassegna Annitrenta a Palazzo Reale di Milano nel 1982. Sempre in questa sede nel 2010 è presente nella grande mostra sul Chiarismo Lombardo. L’artista è mancato nel 1987 a Milano.

Francesco De Rocchi
Nato a Saronno nel 1902, nel 1936 vince il Premio Umberto. E’ presente in numerose edizioni della Biennale di Venezia, dove nel 1938 ottiene una sala personale, e della Quadriennale di Roma. Moltissime le rassegne dedicate alla sua arte, tra le quali si ricordano la mostra alla Fondazione Stelline di Milano nel 1998 e la recente esposizione a Palazzo Reale di Milano nel 2010 sul Chiarismo Lombardo a lui dedicata. L’artista è morto a Milano nel 1978.

Venerdì 26 novembre 2010 alle ore 18.00, a due mesi dalla scomparsa, il Liceo Artistico di Brera e l’Associazione “Le belle Arti” ricordano la figura e l’opera di Raffaele De Grada, docente del Liceo prima e successivamente dell’Accademia di Belle Arti, punto di riferimento insostituibile per generazioni di allievi. Interverranno: Francesca Pensa (Storico e Critico d.Arte, Docente del Liceo Artistico di Brera; Stefano Pizzi (Vice Direttore dell’Accademia d8i Belle Arti di Brera); Camillo Dedori (Presidente dell’Associazione “Le Belle Arti” del liceo Artistico di Brera).

Immagine: Silvio Consadori

Inaugurazione: martedì 16 novembre 2010, ore 18 (ingresso Via Marcona 55)

Spazio Laboratorio Hajech
Via Hajech, 27 - Milano
Orari: tutti i giorni esclusi i festivi
per le scuole 9.30-14.30 (su prenotazione)
per il pubblico 15.30-18.30 (ingresso da Via Marcona, 55)

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