In mostra una scelta di circa trenta opere grafiche, tra le quali spicca una rarissima incisione con studi di teste che porta la firma congiunta di tre artisti amici e sodali: Otto Greiner, Max Klinger e Sascha Schneider. A cura di Emanuele Bardazzi.
a cura di Emanuele Bardazzi
Nato a Lipsia nel 1869, Otto Greiner fu un personaggio dotato di grande carattere e talento che scelse l’Italia come meta della sua vita di artista, un Deutsch-Römer di stile classico moderno. Greiner andò ad occupare nel 1898 lo studio che gli lasciò Max Klinger in via Claudia a Roma e dietro il suo esempio operò una svolta che lo distinse dal contesto della Secessione di Monaco e da Franz von Stuck dal quale era stato influenzato nelle sue permanenze nella città bavarese.
Greiner operò per quasi diciotto anni appartato dall’ufficialità a Roma, ma fu molto ammirato dai giovani artisti emergenti che iniziavano la loro carriera nella capitale come Umberto Boccioni, Duilio Cambellotti e Gino Severini. Ricordiamo che fu un maestro per il giovane Georg Kolbe che nel 1898 apprese da lui a Roma la litografia e fu di esempio e stimolo per l’arte incisoria di Sigmund Lipinsky. La morte prematura lo colse improvvisamente a Monaco nel 1916 dove era stato costretto a rimpatriare con amarezza quando l’Italia entrò in guerra.
Dell’artista è presentata in questa occasione una scelta di circa trenta opere grafiche tra le quali spiccano incisioni rappresentative come Corteo di Baccanti, Ulisse e le sirene, Il diavolo mostra la donna al popolo, Ercole al bivio, La danza ed i ritratti di Max Klinger e Siegfried Wagner. Esposta anche una rarissima incisione con studi di teste che porta la firma congiunta di tre artisti amici e sodali: Otto Greiner, Max Klinger e Sascha Schneider. Accanto alle incisioni sono presentati numerosi disegni tra cui una china per illustrare il libro di poesie Alla vita dell’amico Franz Langheinrich ed altri in massima parte inediti come un autoritratto giovanile “faunesco” e studi di paesaggio e di nudi.
Affianca questa mostra che ha il vivo fascino della riscoperta, di sicuro interesse per gli appassionati di grafica ma anche rivolta a un pubblico più vasto, la pubblicazione a cura di Officine Vereia della prima monografia italiana sull’artista, Il Fauno Biondo/Otto Greiner incisioni e disegni, frutto di una lunga e appassionata ricerca ad opera di Emanuele Bardazzi, a distanza di ottantacinque anni dall’ultimo studio critico e biografico redatto da Julius Vogel e pubblicato a Lipsia nel 1925.
Inaugurazione Giovedì 18 Novembre 2010, ore 18.00
Galleria Simone Aleandri Arte Moderna
via Dei Coronari 146, Roma
Orari: da Martedì a Sabato 9.30-13 e 14-19
Lunedì su appuntamento
Ingresso libero