Cantieri Teatrali Koreja
Lecce
via Guido Dorso, 70
0832 242000 FAX 0832 242000
WEB
Annalisa Macagnino
dal 18/11/2010 al 5/12/2010
visibile durante serate di spettacolo e lun-ven 15.30-18

Segnalato da

Paola Pepe




 
calendario eventi  :: 




18/11/2010

Annalisa Macagnino

Cantieri Teatrali Koreja, Lecce

L'artista inaugura la seconda edizione della rassegna Senso Plurimo con l'installazione 'The Honey Room'. Macagnino esprime, con il disegno e il ricamo, la complessita' della corporeita' femminile e racconta di creature fragili e mutilate.


comunicato stampa

Si inaugura venerdì 19 novembre alle ore 18,30 nel foyer dei Cantieri Teatrali Koreja di Lecce, la seconda edizione della rassegna SENSO PLURIMO a cura di Marinilde Giannandrea giornalista, critica e docente presso il Liceo Artistico “V. Ciardo” di Lecce.
In occasione del primo vernissage Marina Pizzarelli, critica d’arte ed Alessandra Guareschi, giornalista e storica dell’arte incontreranno il pubblico per discutere dell’arte al femminile.

[…] A sfatare il difficile presente della cultura italiana – sostiene Marinilde Giannandrea – questa seconda edizione di Senso Plurimo costituisce un piccolo miracolo di continuità e i Cantieri Teatrali Koreja riaprono alle Arti visive con l’intento di attestarsi su una linea di promozione culturale e artistica. Ancora una volta la rassegna ha la presunzione di operare dentro quella «capacità al negativo» (Steve Holl) che è la dimensione poco rassicurante, ma qualitativamente significativa, di chi opera nelle incertezze e nelle fragilità del presente, delle quali l’arte spesso riesce ad anticipare e a intercettare i frammenti […]

Le opere d’arte – afferma ancora la curatrice - sono come impugnature che rendono possibili all’autore e allo spettatore operazioni diverse ed è proprio in questa dimensione plurale, che è anche una dimensione relazionale, che si colloca la ragione di questa rassegna con l’idea di interconnettere artisti e pubblico in un circuito esperienziale e psicologico in cui lo spazio (ridotto) e il tempo (dilatato) consentono il contatto e la riflessione […].

In scena una disordinata e parziale visione dei linguaggi contemporanei in un’ottica che accetta di stare nel disordine del mondo e nella quale si confrontano pittura, fotografia, installazioni, video e le nuove forme dei linguaggi visivi connessi all’interattività.

Gli artisti, che occuperanno per il secondo anno il box progettato da Rune Ricciardelli come luogo fisico ed esperienziale, rappresentano uno spaccato indicativo delle energie della nostra terra e sono uniti da un criterio tendenzialmente geografico che circoscrive volutamente una porzione di territorio nel quale il nuovo è ormai da tempo in azione.

Dalla provincia di Bari provengono Dario Agrimi (9 aprile - 26 aprile), che si muove ironia dentro una dimensione concettuale dell’arte e ibrida generi e linguaggi costruendo paradossi linguistici e visivi, Pierluca Cetera (11 febbraio - 4 marzo), la cui pittura si concentra sull’indagine profonda della realtà umana della quale fa emergere l’essenza psichica e istintuale connessa allo sguardo dello spettatore e Raffaele Fiorella (7 gennaio - 2 febbraio), che opera con una visione che va dal micro al macro, collocando le sue sculture e le sue videoinstallazioni in un sistema al quale il pubblico partecipa con un atto di concentrato stupore.
Le presenze femminili sono tutte legate in maniera diversa al Salento.

Annalisa Macagnino (19 novembre - 6 dicembre) esprime, con il disegno e il ricamo, la complessità della corporeità femminile e racconta di creature fragili e mutilate, Ingrid Simon (18 marzo - 7 aprile) ha come mezzo d’elezione la fotografia analogica con la quale entra in un mondo sommerso (l’acqua) inteso come luogo psichico e mentale e Giada Totaro (8 dicembre - 4 gennaio), artista nomade e fluida come il linguaggio che usa -— la Net art — connette il sistema delle relazioni virtuali con il mondo del disagio e della patologia psichica.
La rassegna si chiude con un evento speciale di Gianni De Benedittis (28 aprile-evento unico) , giovane designer salentino, creatore di gioielli che sono in realtà preziosi ready made, dinamici e semoventi, in bilico tra scultura e oreficeria.

A inaugurare la rassegna The Honey Room di Annalisa Macagnino, eclettica artista salentina.
Il cuore del lavoro di Annalisa Macagnino s’insinua nei contraccolpi drammatici di questa complessità e si concentra sulla questione corpo-sessualità con un piacere sadico che si dissolve rapidamente nella fragilità del segno e del colore. Un disegno, immediato come un pensiero, che affonda in una ritualistica del corpo, tenacemente indirizzato alla sua decostruzione, attraversato, a volte, da un velato umorismo; una pelle sottile che è anche topografia emotiva e che riveste un mondo di ricordi, ansie, ossessioni erotiche e solitudini. Le manca il gusto per la provocazione fine a se stessa, l’ostentazione del gesto minaccioso e con discrezione e timidezza offre allo sguardo dello spettatore teste e arti mozzati, organi sessuali che sembrano, come spesso avviene nell’arte, rispondere a una mancanza, a un senso d’incompletezza, alla necessità di risarcire una smagliatura iniziale.

Alla narrazione preferisce la frammentazione con un melting pop di visioni e di citazioni musicali in cui la parola scritta opera una distanza tra il corpo autobiografico e il corpo dello spettatore. Annalisa si muove consapevolmente sul crinale del femminismo e dell’arte al femminile (Carol Rama, Letizia Cariello, Tracy Emin, Jenny Holtzer) e lo fa con il filo sottile del disegno e del ricamo interconnettendo immagini e parole, alfabeto di segni e di segnali che acquistano significato nell’interazione con l’altro e spostano la pratica dolente dell’io verso una dimensione più collettiva. In questo senso denuncia gli atti contro il corpo delle donne e mette in scena un repertorio in cui ogni frammento privo di coordinate appare vagare in uno spazio assolutamente vuoto. The Honey Room, è stata pensata per il piccolo spazio del box e rievoca un microcosmo autobiografico nel quale il sesso, nella sua ossessiva iterazione, rimescola la sfera del pubblico con quella del privato e diventa pratica eversiva e spazio di una sostanziale e viscerale riflessione sulla fragilità della vita e della corporeità.
Marinilde Giannandrea

Annalisa Macagnino (Tricase, 1981)
Si muove tra pittura e illustrazione e, anche quando utilizza il ricamo, ha nel disegno la sua cifra distintiva. Dal 2009 ha avviato l’attività performativa Wave Mutilation tablet drawing and sonorization. Ha partecipato a mostre ed eventi di arte contemporanea, tra i più significativi: She Devil 3, Galleria Studio Miscetti, Roma, She Devil ON tour MNAC, Bucarest,

Avventure Minime
 ex-Convento di San Lorenzo, Salerno, Disegni. Segni. Grafie Fondo Verri, Lecce, [quattro] Evento Unico, Casa delle donne, Lecce e Me Myself and I Spazio Sociale ZEI, Lecce. Nel 2008 ha vinto il primo premio della sezione pittura al Nuart Fest, Festival Internazionale delle Arti Universitarie. Vive e lavora a Lecce dove frequenta la Facoltà di Beni Culturali.

Paola Pepe
Ufficio Stampa
cell. 328/8912211
Cantieri Teatrali Koreja - Lecce
ufficiostampa@teatrokoreja.it

Inaugurazione venerdì 19 novembre alle ore 18,30

Cantieri Teatrali Koreja
via Dorso, 70 Lecce
Sarà possibile visitare le mostre nelle serate di spettacolo e dal lunedì al venerdì dalle ore 15.30 alle ore 18
Bus urbano linea 28
ingresso libero

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