Inaugura a Casabianca la seconda mostra del ciclo dedicato al confronto fra tre artisti che hanno iniziato la loro ricerca rispettivamente negli anni ottanta, novanta e duemila: Patrizia Giambi, Alessandra Andrini, Daniela Manzolli.
Domenica 28 novembre, dalle ore 11,30, si inaugura a Casabianca la seconda mostra del ciclo dedicato al confronto fra tre artisti che abbiano iniziato la loro ricerca rispettivamente negli anni ottanta, novanta e duemila. Nel suo intervento, Patrizia Giambi innescherà una prassi cerimoniale di cui possono servirsi le comunità per non soccombere, quando sono gravemente minacciate da un destino avverso: la consumazione di un rito apotropaico, in un luogo dell’arte, con gente dell’arte, illuminerà una soglia da attraversare per un nuovo inizio. Alessandra Andrini da tempo sviluppa una ricerca volta a mettere in crisi lo sguardo medio del comportamento quotidiano per innescare un meccanismo che produca un secondo livello di pensiero. In questa occasione, all’abituale confronto con gli spazi della città, si sostituisce quello con un’architettura tipicamente rurale com’è quella di Casabianca.
I tre lavori di Daniela Manzolli omaggiano le tecniche artistiche attraverso lievi slittamenti retorici: un video cattura gli ultimi scampoli di un canto ormai antico diventando prezioso documento sonoro; un’installazione è generata dai residui della produzione di un disegno che non esiste; piccole sculture realizzate con la tradizionale fusione a cera persa si aprono ai territori del ready-made.
Inaugurazione 28 novembre ore 11.30
Casabianca
via Pepoli 12 Zola Predosa (BO)
su appuntamento
ingresso gratuito