Fondazione Pastificio Cerere
Roma
via degli Ausoni, 7
06 45422960 FAX 06 45422960
WEB
Giangaetano Patane'
dal 30/11/2010 al 11/1/2011
lun-ven 15-19, chiuso 23, 24, 25, 26, 30 e 31 dicembre; 1, 2, 6, 7 gennaio 2011

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Fondazione Pastificio Cerere




 
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30/11/2010

Giangaetano Patane'

Fondazione Pastificio Cerere, Roma

Lo Spazio Abitato. Nella sala della Fondazione Pastificio Cerere dov'e' nata l'installazione - in cui convivono pittura, disegno, ceramica, cera - Patane' si muove su diversi binari, che tuttavia non scorrono paralleli. A cura di Lea Mattarella.


comunicato stampa

a cura di Lea Mattarella

Afferrare l’invisibile: nelle opere di Giangaetano Patanè questa è una costante. C’è sempre qualcosa di terreno, reale, pesante che si accompagna a un elemento nascosto, segreto, all’apparenza impalpabile. Forse sotterraneo, da tirar fuori scavando. O magari volatile, che passa leggero e veloce sopra la testa ma, non sai come, ti resta impresso nello sguardo. L’artista trasforma questo, la percezione di un altrove, in materia.

Anche questa volta è così. Nella sala della Fondazione Pastificio Cerere dov’è nata questa installazione – in cui convivono pittura, disegno, ceramica, cera – Patanè si muove su diversi binari, che tuttavia non scorrono paralleli. Anzi. Si incontrano di continuo, sostenuti da una caparbia volontà di confondersi, come se si sentissero parte di uno stesso fluire e si muovessero al ritmo del medesimo ondeggiare.

Patanè ha tirato fuori dalla tela il suo immaginario e lo ha chiamato ad abitare lo spazio. Ha lasciato che le sue immagini si posassero qua e là, come fossero note su un pentagramma impazzito, ma poi capace di intonare un tema armonico. Due quinte di alberi sono come un sipario che si apre su un luogo in cui tutto si cerca. E si trova. Ci sono teste dipinte che guardano in alto verso lunghe linee vibranti, dai bordi incerti, come se fossero ancora plasmabili dall’atmosfera.

Questi elementi sottili rappresentano quasi la materializzazione del pensiero. E colpisce che ognuno dei volti differenti che abbiamo davanti, si ritrovi, alla fine della strada compiuta dalla sua mente, a rispecchiarsi nella medesima immagine. Come se, infine, avesse raggiunto quella che Marguerite Yourcenar chiamerebbe “la divina incoscienza degli occhi chiusi, o la saggia follia dei sogni”.

Immagine: Tra ali e terra, 170x210cm tecnica mista su tela, 2010

per info: http://www.giangaetanopatane.com

Opening: mercoledì 1 dicembre ore 18.30

Fondazione Pastificio Cerere
via degli Ausoni, 7 - Roma
La Fondazione è aperta dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 19.00.
Ingresso gratuito

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