Devadasi. L'esposizione apre Il Prossimo Mio, un ciclo di sei mostre in cui 8 artisti sono stati invitati ad esprimersi con la propria arte sugli 8 Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Un quadrato e uno sfondo bianco che si lasciano modellare di volta in volta dall'opera dell'artista.
A conclusione dell'Anno Europeo della Lotta alla Povertà e all’Esclusione Sociale parte
il progetto “Il Prossimo Mio”, un ciclo di sei mostre realizzato con il contributo della Provincia di Roma, in cui 8
artisti sono stati invitati ad esprimersi con la propria arte sugli 8 Obiettivi di Sviluppo del Millennio, per gridare
l'urgenza di una comune presa di coscienza e di responsabilità verso il prossimo che è mio e l'altro che mi è prossimo.
Artefice del progetto, la Galleria Whitecubealpigneto che, traendo ispirazione da Malevich, mette a disposizione il
proprio spazio: un quadrato bianco e uno sfondo bianco che si lasciano modellare di volta in volta dall'opera
dell'artista.
Seconda tappa di questo ciclo di mostre sarà DEVADĀSĪ, coraggioso progetto artistico di Giordana Napolitano
che contribuisce alla riflessione sul 3° Obiettivo di Sviluppo del Millennio: promuovere l’uguaglianza di genere e
l’empowerment delle donne. Il testo critico è di Sguardo Contemporaneo.
L'arte della Napolitano si distingue perchè mette al centro la donna e il suo diritto a vivere pienamente tutte le
sue dimensioni, inclusa quella sessuale. La donna di cui parla l'artista è una donna che acquisisce una nuova forte
consapevolezza di sé e ha il coraggio di affermarla, che non è più disposta ad essere oggetto, ma soggetto nella società
e nell'intimità. Queste riflessioni trovano piena espressione nelle opere esposte, tele realizzate con la tecnica a olio e
pastelli a olio, ispirate alle Devadāsī, le sacerdotesse-cortigiane che ballavano all'interno dei templi indù e che
erano ritenute veicolo di spiritualità attraverso la danza e l’atto sessuale. Dopo l’indipendenza dal dominio
inglese, della tradizione è rimasta la parte peggiore: non più donne provenienti da caste privilegiate, le devadāsī di
oggi appartengono quasi tutte alla casta degli Intoccabili e sono donne che sin da bambine sono costrette dalle proprie
famiglie a prostituirsi. Nonostante sia stata dichiarata fuorilegge, questa pratica continua a esistere perchè
collegata a una sorta di precetto religioso, che maschera quello che è in realtà non è che puro commercio di
corpi di bambine.
A dominare la scena, una tela che occupa per intero la parete centrale della galleria, accompagnata da tele di
dimensioni più piccole che corrono lungo le pareti laterali. Qui, immagini stereotipate di danzatrici indiane si
alternano a scene erotiche più esplicite, evocando le prime la percezione che l'uomo ha della donna Devadāsī, e le
seconde la consapevolezza che hanno acquisito le donne del proprio corpo e del proprio erotismo.
«Quelle di Giordana Napolitano sono opere che provocano l'osservatore e lo interrogano profondamente, reclamando
l'urgenza di una risposta - dichiara Rossella Alessandrucci, direttrice artistica della Galleria Whitecubealpigneto e
ideatrice del ciclo di mostre “Il ProssimoMio” - È una mostra in cui non c'è posto per l'indifferenza».
Inaugurazione 1 dicembre
WhitecubealPigneto
via Braccio da Montone 93, Roma
Mar-ven 18.30-21 e su appuntamento
Ingersso libero