Constant flow. 'l'acqua e' come la materia vulnerabile che ci domina, come parola che governa ragioni interiori lontane ormai da ogni riduzione fisica'. - Sonia Zampini
A cura di Sonia Zampini
Prima che diventi mare, la nostra espressione, la nostra parola è stata goccia
in grado di scavare pietre.
Ha percorso sentieri di fiumi, vallate di laghi e tortuosità di ruscelli, ha
lambito la fermezza delle coste a cui ha costantemente opposto la necessità
impellente di assecondare la sua natura e quindi di andar via, di scorrere come un
costante fluire tra terre e luoghi, età e ragioni fino ad arrivare ad essere mare,
distesa maestosa ed enorme. Femminea porzione di terra che dalla luce degrada
verso il buio intimo della percezione del suo sentire, per poi tornare in
superficie e mostrarsi attraverso il moto del suo frangersi, i suoi rivoli
vorticosi, le scie luminose di percorsi di luce.
Estetica di una dimensione esistenziale che descrive una similitudine
strettissima con l’acqua, come compenetrazione di nature affini che continuamente
ridestano il ruolo della forma, e impongono alla vista le ragioni che governano
la consistenza del proprio essere, libere da ogni limite circoscritto di forme che
le contengono. Allora l’acqua è come la materia vulnerabile che ci domina, come
parola che governa ragioni interiori lontane ormai da ogni riduzione fisica.
Ogni sua espressione, come ogni suo dire lega se stessa alla consistenza del
nostro sentire e noi in essa ritroviamo ciò che di noi percepiamo.
Vi è un unico principio che lega noi alla consistenza silenziosa del reale, ed è
quello che lascia intravedere una verosimiglianza tra ciò che sentiamo e non
vediamo e ciò che vediamo e riconosciamo come nostro. Come un lontano e incessante
unico fluire.
Inaugurazione giovedì 2 dicembre 2010 ore 18
Casa Internazionale delle Donne La Magnolia
via della Lungara 19, Roma
Ingresso libero