Pinacoteca Provinciale 'C. Giaquinto'
Bari
lungomare Nazario Sauro, 27
080 5412423 FAX 080 5583401
WEB
Eroine invisibili
dal 3/12/2010 al 28/5/2011
mart-sab 9-19; dom 9-13; lun e festivita' infrasettimanali chiuso; agosto 9-14

Segnalato da

Anna Martucci




 
calendario eventi  :: 




3/12/2010

Eroine invisibili

Pinacoteca Provinciale 'C. Giaquinto', Bari

Storie di donne dalle collezioni della Provincia di Napoli e della Pinacoteca Provinciale di Bari. L'esposizione, curata da Clara Gelao e da Luisa Martorelli, e' formata da un nucleo di 69 opere, tra pittura e scultura, dalle collezioni della Provincia di Napoli e dalla Pinacoteca Provinciale 'C. Giaquinto' di Bari. La mostra si articola nel confronto tra arte, cultura, tradizioni, societa' e istituzioni, toccando vari temi dell'Ottocento e del Novecento, da quelli letterari e storici a quelli sociali e di costume.


comunicato stampa

catalogo e mostra a cura di Clara Gelao e Luisa Martorelli

La mostra Eroine invisibili. Storie di donne dalle collezioni della Provincia di Napoli e della Pinacoteca Provinciale di Bari (Bari, Pinacoteca Provinciale, 4 Dicembre 2010 - 29 Maggio 2011) nasce dall’ intesa tra istituzioni diverse: Soprintendenza per il Polo Museale Napoletano, Pio Monte della Misericordia, Provincia di Napoli, Provincia di Bari.

L’esposizione, curata da Clara Gelao e da Luisa Martorelli, è formata da un nucleo di sessantanove opere, tra pittura e scultura, dalle collezioni della Provincia di Napoli e dalla Pinacoteca Provinciale “C. Giaquinto” di Bari. La mostra si articola nel confronto tra arte, cultura, tradizioni, società e istituzioni, toccando vari temi dell’Ottocento e del Novecento, da quelli letterari e storici a quelli sociali e di costume. Eroine invisibili è un titolo significativo, nell’anno di celebrazioni del Centocinquantenario dell’Unità d’Italia e degli “eroi” del Risorgimento. Il ruolo della donna, protagonista comune e “invisibile” della vita di tutti i giorni, ha contrassegnato la storia civile e morale di due secoli e il panorama figurativo qui presente ne dà conferma.

Sono nove le sezioni della mostra: Tra letteratura e storiografia, Tradizioni popolari e fede, Gli affetti, Amore ed Eros: Oriente e Occidente, Il lavoro, La lettura, Nuovi interni borghesi, Vanità, Solitudine ed Inquietudini dell’età moderna. Per ricordare alcune delle opere più famose presenti in mostra, citiamo i capolavori di Giuseppe Boschetto (Eleonora Pimenthel condotta al patibolo), Vincenzo Migliaro (Il tatuaggio), Giuseppe Sciuti (La pace domestica), Vincenzo Irolli (La bambola in castigo), Francesco Netti (La Siesta), Antonio Mancini (Servetta).

Il nostro paese, fino a tutto l’Ottocento e per buona parte del Novecento, è stato fortemente connotato da una diversità di “culture” regionali locali che hanno trovano riscontro nelle leggende e nelle tradizioni popolari. Tuttavia, come suggeriva Benedetto Croce, esse sono ben lungi “dall’essere materiale minore di una oziosa curiosità”, al contrario, nutrono l’intelligenza della storia stessa. Negli anni Settanta dell’Ottocento, l’iconografia ricorrente in Italia e in Europa attribuisce alla donna una centralità che ne fa soggetto principale di tutta la famiglia. La donna è moglie, madre, educatrice dei suoi figli, nel duplice ruolo, rimasto immutato fino a Novecento inoltrato, di formatrice religiosa e di precettrice morale.

Le sezioni del Novecento, Il lavoro, Nuovi interni borghesi, Vanità, Solitudine ed Inquietudini dell’età moderna, mettono in luce la diversa individualità femminile, contrassegnata da un’indagine introspettiva (Edgardo Curcio, Sotto la lampada), anche voluttuosa (Giuseppe Amisani, Rirì) e melanconica (Eugenio Viti, Calvario) della donna moderna. L’identità del nuovo secolo vede scontare il progresso sociale, come sostiene Sigmund Freud, “con la riduzione della felicità”. La donna è animata dalla ricerca di un diverso status sociale, in un confronto diverso di relazioni con la famiglia e la società.

Nell’era contemporanea delle inquietudini, delle angosce e del progresso, si accelera la ricerca di un nuovo modello femminile, con un canone di comportamento e di “bellezza” assecondato dagli stereotipi moderni diffusi dai nuovi mezzi di comunicazione (fotografia e cinema).

Immagine: Vincenzo Irolli, (Napoli 1860 – 1949), Preghiera, olio su tavola, cm 145x145.
Bari, Collezione Pinacoteca Provinciale “Corrado Giaquinto”

Inaugurazione sabato, 4 dicembre 2010, ore 17.30

Pinacoteca Provinciale "C. Giaquinto"
Via Spalato, 19 / Lungomare Nazario Sauro, 27 (IV piano) - Bari
orari di visita: dal martedì al sabato 09,00 – 19.00;
domenica 09.00 – 13.00; lunedì e festività infrasettimanali chiuso;
agosto 9,00 - 14,00
prezzi di ingresso: interi € 2.58; ridotti € 0.52 (per studenti, ultrasessantenni, disabili).

IN ARCHIVIO [39]
Arte e musica
dal 3/10/2015 al 21/11/2015

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede