The British School at Rome
Roma
via Gramsci, 61
06 32649385 FAX 06 3221201
WEB
Meet Me at the Cemetery Gates
dal 9/12/2010 al 17/12/2010
lun-sab 16.30-19

Segnalato da

Jacopo Benci




 
calendario eventi  :: 




9/12/2010

Meet Me at the Cemetery Gates

The British School at Rome, Roma

La mostra presenta opere create dagli artisti e architetti residenti, povenienti dal Regno Unito e da Australia, Quebec, Stati Uniti, in una pluralita' di esperienze e generazioni.


comunicato stampa

La mostra Meet Me at the Cemetery Gates all’Accademia Britannica presenta opere create dagli artisti e architetti residenti, provenienti dal Regno Unito e da Australia, Québec, Stati Uniti, in una pluralità di esperienze e generazioni.

Il lavoro di Joanna Bryniarska si muove fra fotografia, pittura, oggetto, installazione, combinando cortocircuito linguistico di ascendenza surrealista e stringatezza concettuale.

Richard Gasper, scultore, e David Smith, pittore, guardano al barocco: nel lavoro di Gasper si trasfigura nell’uso di stoffe, perspex colorato, metallo cromato, luce, per creare opere sensuali e sfacciate; mentre le intricate trame di motivi dei dipinti di Smith combinano in maniera originale grafia pittorica abstractionist e rigoglio rococò.

Le opere su carta di Emma Stibbon nascono da luoghi quali Antartide, Berlino, Roma, paesaggi naturali e urbani, indagati nelle forze che li modificano: la geologia, il clima, la storia.

Martin Sims, artista inglese che da tempo vive in Australia, a Roma ha riflettuto simultaneamente sul David di Bernini come immagine di violenza nella scultura, e sull’uso del neon da parte di artisti come Fontana e Merz, lavorando a un progetto che porterà a compimento in Australia.

Alison Crawshaw è componente dello studio Muf Architecture/Art, per cui ha diretto il progetto di Barking Town Square, vincitore del Premio Europeo per lo Spazio Urbano; a Roma, studia sul campo l’abusivismo edilizio e lo sviluppo informale delle periferie.

L’architetto franco-canadese Léa-Catherine Szacka, attraverso interviste e ricerche di archivio, sta facendo nuova luce su Roma Interrotta (1978), mostra di grande rilievo nella transizione verso il postmodernismo.

JOANNA BRYNIARSKA (Sainsbury Scholar in Painting and Sculpture, ottobre 2009-giugno 2011) ha conseguito il BA in Fine Art presso lo University College Falmouth nel 2004; è stata quindi premiata con una Spike Island Graduate Fellowship, e nel giugno 2009 ha ottenuto il Postgraduate Diploma alle Royal Academy Schools, Londra. Fra i suoi premi e residenze recenti, il Richard Ford Award al Museo del Prado, Madrid, e una mostra/scambio presso la Finnish Academy of Fine Arts, Helsinki. Ha recentemente tenuto la sua prima personale alla Post Box Gallery, Londra.

«Attraverso pittura, fotografia, stampa digitale e appropriazione, Joanna Bryniarska usa tropi inerenti alla costruzione della storia e dei generi per parodiare la gerarchia preconcetta dello sguardo. Con citazioni spesso tratte dalle nozioni tradizionali di pittura e letteratura, il trasferimento di queste dal loro contesto originale riflette il modo in cui tempo e storia possono esser costantemente riassemblati per scopi collettivi o individuali – cercando di autenticare un passato che non è mai esistito.» [JB]

ALISON CRAWSHAW (Rome Scholar in Architecture, ottobre 2010-marzo 2011) ha studiato all’Università di Cambridge e al Royal College of Art di Londra. Ha lavorato come architetto a New York e Londra. Dal 2005, Alison fa parte di muf architecture/art per cui ha realizzato il progetto della Barking Town Square, vincitore dell’European Prize for Urban Space. Ha insegnato all’Università di Cambridge e, con muf, presso il Royal College of Art, il Bauhaus di Dessau, e la Yale University.

«A Roma, la nozione di sviluppo consentito è dilatata. Le deroghe ai regolamenti di pianificazione sono riconosciute in un quadro sistematico e istituzionale e i piani regolatori sembrano documentare ciò che è stato costruito in loro assenza piuttosto che proiettare una visione ufficiale di città futura. Alison Crawshaw sta studiando lo sviluppo informale della periferia di Roma e le strategie per recuperare lo spazio pubblico dal paesaggio urbano privato.» [AC]

RICHARD GASPER (Sainsbury Scholar in Painting and Sculpture, ottobre 2010-settembre 2011) ha conseguito il BA Hons in pittura presso la Slade School of Art (2005), e il MA in pittura al Royal College of Art, Londra (2007). Da allora ha regolarmente esposto e curato mostre a Londra e in Europa. Le sue prossime mostre in febbraio e marzo 2011 comprendono Apocalypstick, The Nunnery Gallery, Londra, e una mostra con l’artista olandese Bas van den Hurk alla Galleria Rod Barton, Londra.

«Il lavoro di Richard Gasper è largamente ispirato dalla sua comprensione del termine ‘barocco’, radicata nelle origini linguistiche della parola, che allude a una perla grezza o imperfetta. Gasper individua in questa perla deforme una visione distopica, che parla di ideali borghesi deformati e aspirazioni distorte. Attualmente lavora con materiali come seta, plexiglass specchiante e metalli lucidati; il suo lavoro è affascinante e seducente, e insieme frammentato e considerato come defunto. Sempre in gioco è la relazione (letterale e metaforica) con il corpo, che viene anch’essa sfigurata e infine infranta.» [RG]

MARTIN SIMS (Australia Council Resident Artist, ottobre-dicembre 2010) ha studiato alla Chelsea School of Art e al Royal College of Art, esponendo a Londra prima di trasferirsi a Sydney, dove oggi vive e lavora. Le sue sculture e installazioni sono state esposte nell’arco di un venticinquennio in luoghi storici, luoghi civici, spazi religiosi e gallerie contemporanee. Ha ottenuto numerosi premi e residenze internazionali, ed è attualmente Senior Lecturer in scultura presso il College of Fine Arts dell’Università del New South Wales. La sua residenza a Roma è sostenuta dal governo australiano attraverso l’Australia Council for the Arts.

«A Roma, Martin Sims ha studiato il David del Bernini nell’ambito di un più ampio progetto relativo alle scene di violenza nel canone della scultura occidentale. Concentrandosi sul museo come luogo che ospita rappresentazioni di brutalità, il lavoro attuale di Sims sviluppa il potenziale espressivo insito in forme arcaiche di armi, quali la mascella d’asino o la fionda, e la loro visualizzazione all’interno di spazi di misurato ordine culturale.» [MS]

DAVID SMITH (Abbey Fellow in Painting, ottobre-dicembre 2010) ha conseguito il BA e il Postgraduate Diploma in pittura alla Wimbledon School of Art (1992-95) e le Royal Academy Schools (1996-99). Fra le sue mostre recenti, Diamonds on My Windscreen e Baroque Reason, Keith Talent Gallery, Londra, Instants et Glissements, La Box, Bourges, Lada, Lipsia, e S.T.O.R.A.G.E., The Agency Gallery, Londra. David sta attualmente completando una ACME Studios Sugar House Residency.

«Attraverso la pittura, David Smith è interessato a generare un’esperienza ottica che combina la formalità del linguaggio pittorico e il processo della sua realizzazione. L’accumulo di intricati pattern nel suo lavoro disintegra la forma e crea una instabilità che incoraggia un gioco tra negazione e comprensione delle immagini. La contraddizione degli elementi e lo slittamento di forme rimosse dal loro significato originario o contesto razionale creano una possibilità e la struttura per rispondere ad associazioni inconsce.» [DS]

EMMA STIBBON (Derek Hill Foundation Scholar, ottobre-dicembre 2010) ha conseguito il BA Hons in Fine Art al Goldsmiths’ College di Londra e il MA Research Fine Art presso la University of West England, Bristol. È Senior Lecturer in Fine Art (Incisione) presso l’Università di Brighton. Fra le sue personali più recenti, Stadtmuseum, Berlino, upstairs berlin, ROOM, Londra, e Scott Polar Research Institute, Cambridge. Altri progetti includono una residenza della Fondazione Federkiel presso Spinnerei, Lipsia, e la IV Biennale Internazionale di Gyumri, Armenia. Sue opere sono in collezioni private e pubbliche tra cui il Victoria and Albert Museum di Londra.

«Il paesaggio è un tema centrale della pratica di Emma Stibbon; il suo interesse è concentrato sul modo in cui l’apparentemente monumentale può essere tanto fragile. Il disegno è fondamentale nel suo lavoro, attraverso il segno autografo o la mediazione della stampa. Nella sua residenza a Roma, l’artista esamina il declino inevitabile e il rinnovamento della pianificazione utopistica, in particolare nei parallelismi tra l’ascesa e la caduta dell’Impero romano e i progetti urbani dell’epoca fascista.» [ES]

LÉA-CATHERINE SZACKA (Giles Worsley Travel Fellow, ottobre-dicembre 2010) ha studiato architettura in Canada e in Italia prima di iniziare un PhD presso la Bartlett School of Architecture di Londra. La sua ricerca riguarda il paradosso dell’esporre l’architettura, in particolare nel contesto post-moderno. La sua tesi di PhD esamina soprattutto le prime mostre di architettura della Biennale di Venezia (1975, 1976, e soprattutto 1980). Léa-Catherine ha presentato le sue ricerche in diverse conferenze nel Regno Unito ma anche in Italia, Francia, Germania, Canada e Stati Uniti. Oltre ai suoi studi, ha lavorato per il Barbican Art Centre di Londra e per le edizioni Actar di Barcellona, oltre a collaborare con vari quotidiani e periodici.

«All’Accademia Britannica, Léa-Catherine sta conducendo una ricerca sulla mostra Roma interrotta (1978), la cui ragion d’essere venne descritta da Giulio Carlo Argan come ‘una serie di esercizi ginnici per l’Immaginazione che corrono paralleli a quelli della Memoria’. La sua ricerca, intesa come studio retrospettivo storico-culturale dell’evento, si basa su materiale d’archivio e testimonianze di storia orale.» [LCS]

Inaugurazione venerdì 10 dicembre 2010, ore 18.30-21.30

Accademia Britannica
via Gramsci 61, - Roma
Fino al 18 dicembre, lunedì-sabato, ore 16.30-19
ingresso libero

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