Angelo Prini
Carla Accardi
Giuseppe Ajmone
Carlo Alfano
Antonio Antony De Witt
Karel Appel
Ugo Attardi
Eduard Bargheer
Guido Basso
Gino Bellani
Claude Bellegarde
Aldo Bergolli
Vinicio Berti
Renato Birolli
Gastone Breddo
Enzo Brunori
Dino Caponi
Margherita Carena
Arturo Carmassi
Gian Carozzi
Ezio Casoni
Bruno Cassinari
Vittorio Cavicchioni
Mino Ceretti
Mauro Chessa
Alfredo Chighine
Guido Chiti
Antonio Corpora
Italo Cremona
Carlo Calogero Datola
Armando De Stefano
Renato Di Bosso
Fernando Farulli
Vincenzo Frunzo
Flavia Fumagalli
Piero Giunni
Gino Gorza
Renato Guttuso
Giovanni Korompay
Giorgio Larocchi
Mario Lattes
Riccardo Licata
Pompilio Mandelli
Mario Marcucci
Giuseppe Martinelli
Carlo Mattioli
Pietro Melecchi
Giuseppe Migneco
Carlo Montarsolo
Mattia Moreni
Marisa Mori
Francesco Menzio
Lisa Montessori
Ennio Morlotti
Mario Nanni
Aldo Natili
Gualtiero Nativi
Leonardo Papasogli
Eugenio Pardini
Enrico Paulucci
Cesare Peverelli
Armando Pizzinato
Alfonso Pone
Giacomo Porzano
Enrico Prampolini
Angelo Prini
Osvaldo Peruzzi
Mario Puppo
Maria Questa
Mario Radice
Mauro Reggiani
Piero Ruggeri
Ottone Rosai
Antonio Sanfilippo
Giuseppe Santomaso
Sergio Saroni
Filippo Sartorio
Emilio Scanavino
Salvatore Scarpitta
Filippo Scroppo
Mario Sironi
Ettore Sottsass Jr
Luigi Spazzapan
Domenico Spinosa
Leonardo Spreafico
Guido Strazza
Alberto Sughi
Antoni Tapies
Nino Tirinnanzi
Emilio Tolaini
Arturo Tosi
Giulio Turcato
Giustino Vaglieri
Pompeo Vecchiati
Emilio Vedova
Renzo Vespignani
Giuseppe Viviani
Elio Waschimps
Giuseppe Zigaina
Bruno Zoni
Marzia Ratti
Franco Sborgi
Eleonora Acerbi
Cinzia Compalati
Leo Lecci
Un nuovo progetto espositivo focalizzato sulla pittura italiana storicizzata del Novecento attraverso la significativa collezione di dipinti del Premio del Golfo, focus della prima mostra, e con un approfondimento su Angelo Prini, uno degli artisti spezzini di spicco in quel riferimento temporale, presente in diverse edizioni del concorso cittadino e premiato nel 1950.
A cura di Marzia Ratti
Da dicembre il CAMeC presenta un nuovo progetto espositivo focalizzato sulla pittura italiana storicizzata del Novecento attraverso la significativa collezione di dipinti del Premio del Golfo, focus della prima mostra, e con un approfondimento su Angelo Prini, uno degli artisti spezzini di spicco in quel riferimento temporale, presente in diverse edizioni del concorso cittadino e premiato nel 1950.
Le mostre, se pur così “italiane” per ciò che concerne il contenuto, offrono invece un taglio spiccatamente internazionale proponendo una rassegna di nomi che travalicarono le Alpi, ma non solo, per giungere ed imporsi anche nella cultura e nel mercato statunitense.
Da Vedova a Guttuso, da Sironi alla Accardi, da Turcato a Prampolini, da Scanavino a Rosai, da Tosi a Morlotti fino a confronti con Appel e Tàpies, sono solo alcuni dei grandi nomi in mostra: oltre 130 opere che coprono un ampio arco temporale.
Nello specifico il progetto scientifico intende affrontare il ruolo svolto nel secondo dopoguerra dal Premio Nazionale Golfo della Spezia, valorizzando la cospicua collezione di opere che grazie ad esso si è formata. Nel panorama della cultura del tempo, il Premio del Golfo ha registrato e promosso le ricerche artistiche in atto, documentando con un ampio ventaglio di partecipazioni, ciò che si stava elaborando nella Penisola ad opera di autori, gruppi e tendenze in rapido aggiornamento sulle poetiche internazionali. Grazie ai suoi appuntamenti, prima annuali poi biennali, si è costituita la copiosa collezione artistica, oltre duecento opere, che oggi è conservata in permanenza al CAMeC.
Per proseguire il lavoro di studio, catalogazione, restauro e divulgazione cominciato oltre un decennio fa, il CAMeC con questa retrospettiva vuole confrontare i ‘premi-acquisto’ con opere parallele di autori vincitori, in special modo con quelle partecipanti ad analoghe rassegne italiane, per avere una visione ampliata al fenomeno dei premi nell’Italia del boom economico (Premi Suzzara, Lissone, Gallarate etc., oltre alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma).
In esposizione si trovano oltre cento lavori dalle collezioni civiche della Spezia e una quarantina provenienti da altre raccolte pubbliche e private italiane, secondo i criteri di cui s’è detto.
Risale al 1933 la nascita del Premio Nazionale di Pittura intitolato al Golfo della Spezia. L’ideazione e l’organizzazione della rassegna – concorso si devono a Filippo Tommaso Marinetti e Fillia (nome d’arte di Luigi Colombo). Una vivace adunata di artisti, futuristi di seconda generazione e non, anima quella memorabile estate e sigla l’interesse spezzino per l’arte contemporanea: ne sono preziosa testimonianza i mosaici realizzati nel '33 nel Palazzo delle Poste, a quattro mani, da Fillia e Prampolini, inedita rappresentazione delle Comunicazioni terrestri, marittime (Fillia), aeree, telegrafiche, telefoniche (Prampolini), così come l'Aeropoema del Golfo della Spezia, componimento parolibero concepito dalla funambolica immaginazione di Marinetti.
A questo precedente storico guarda la ripresa della manifestazione che con lo stesso titolo si articola dal 1949 al 1965. Distintiva la formula del premio-acquisto, che consegna alla città circa 250 opere, nucleo originario della raccolta permanente conservata presso il CAMeC. Evidenti ed impliciti gli intenti: la registrazione e l'acquisizione dei più recenti e diversificati esiti della produzione pittorica italiana (e, dal '54, anche del biancoenero e della grafica). L'eccellenza qualitativa e la valenza storico-documentaria della selezione si devono all'autorevolissima gestione critica: la giuria del Premio, nelle sue peraltro salutari variazioni, vede il contributo e la collaborazione di eminenti ed impegnati artisti e critici. Dal '49 al '65 lavorano al vaglio e alla segnalazione delle opere, fra gli altri, Argan, Bellonzi, Carli, Carluccio, Carrà, Casorati, Ciardo, De Grada, Guttuso, Longhi, Magagnato, Russoli, Saetti, Santini, Viale, oltre a Marco Valsecchi, fedelissimo organizzatore della mostra e Carlo Ludovico Ragghianti, senza dubbio il più incisivo interprete della gestione del Premio nel ruolo di Presidente della giuria, ideatore della digressione dedicata alla produzione grafica (svoltasi dal '54 al '65) e della Mostra Nazionale del Disegno di Forme (1963), iniziativa culturale avanzata e pionieristica, coraggioso tentativo di educazione visiva nei confronti della produzione seriale. Dal 1952, inoltre, prende avvio un'ininterrotta serie di piccole antologiche curate dalla Giuria e dedicate ad autori ormai consacrati dalla storia, per lo più appartenenti alle prime generazioni del ventesimo secolo: Tosi, Rosai, Sironi, De Pisis, i maestri della grafica Daumier, Toulouse-Lautrec, Shahn e Maccari, nuovamente Rosai, a pochi mesi dalla sua scomparsa, Longanesi, Casorati e Mantelli, Semeghini, Magli e Viviani.
Artisti in mostra: Carla Accardi, Giuseppe Ajmone, Carlo Alfano, Antonio Antony De Witt, Karel Appel, Ugo Attardi, Eduard Bargheer, Guido Basso, Gino Bellani, Claude Bellegarde, Aldo Bergolli, Vinicio Berti, Renato Birolli, Gastone Breddo, Enzo Brunori, Dino Caponi, Margherita Carena, Arturo Carmassi, Gian Carozzi, Ezio Casoni, Bruno Cassinari, Vittorio Cavicchioni, Mino Ceretti, Mauro Chessa, Alfredo Chighine, Guido Chiti, Antonio Corpora, Italo Cremona, Carlo Calogero Datola, Armando De Stefano, Renato Di Bosso, Fernando Farulli, Vincenzo Frunzo, Flavia Fumagalli, Piero Giunni, Gino Gorza, Renato Guttuso, Giovanni Korompay, Giorgio Larocchi, Mario Lattes, Riccardo Licata, Pompilio Mandelli, Mario Marcucci, Giuseppe Martinelli, Carlo Mattioli, Pietro Melecchi, Giuseppe Migneco, Carlo Montarsolo, Mattia Moreni, Marisa Mori, Francesco Menzio, Lisa Montessori, Ennio Morlotti, Mario Nanni, Aldo Natili, Gualtiero Nativi, Leonardo Papasogli, Eugenio Pardini, Enrico Paulucci, Cesare Peverelli, Armando Pizzinato, Alfonso Pone, Giacomo Porzano, Enrico Prampolini, Angelo Prini, Osvaldo Peruzzi, Mario Puppo, Maria Questa, Mario Radice, Mauro Reggiani, Piero Ruggeri, Ottone Rosai, Antonio Sanfilippo, Giuseppe Santomaso, Sergio Saroni, Filippo Sartorio, Emilio Scanavino, Salvatore Scarpitta, Filippo Scroppo, Mario Sironi, Ettore Sottsass Jr., Luigi Spazzapan, Domenico Spinosa, Leonardo Spreafico, Guido Strazza, Alberto Sughi, Antoni Tàpies, Nino Tirinnanzi, Emilio Tolaini, Arturo Tosi, Giulio Turcato, Giustino Vaglieri, Pompeo Vecchiati, Emilio Vedova, Renzo Vespignani, Giuseppe Viviani, Elio Waschimps, Giuseppe Zigaina, Bruno Zoni.
Al piano terra incontriamo invece Angelo Prini (La Spezia 1912 – 1999), uno dei grandi Maestri spezzini del Novecento, confronto efficacissimo con la mostra dei piani superiori quale vincitore di uno dei riconoscimenti assegnati dal Premio del Golfo nel 1950.
Introdotto in maniera cristallina dall’amico Mario Soldati nel 1965 in una magistrale presentazione: “...Così, oggi, sembra che il rovello di Angelo Prini possa essere definito quello di un artista singolarissimo, il quale cerca di operare un piccolo miracolo: rendere pittorico ciò che, finora, pareva soltanto ottico: rendere visibile, e prigioniero di una specialissima pasta da lui spalmata sulla tela, un effetto di luce effimero, istantaneo, e riscontrabile soltanto in determinate condizioni: quando, per esempio, ci si tuffa nell'acqua immobile di una darsena o tra gli scogli di una baia deserta, un giorno d'estate; o quando fissiamo, in campagna, il sole prossimo al tramonto, e gli occhi ci bruciano, e guardiamo per una volta uno spettacolo comune e abituale, il bosco, il fiume, il campo, la casa, insomma la realtà quotidiana, attraverso le lagrime, improvviso sistema di lenti che la deforma, la scompone, la frantuma in meravigliose iridescenze...”.
L’ampia antologica tocca tutti i momenti salienti dell’iter artistico del pittore, dalla passione per il disegno e la grafica ai principali generi in cui si è espresso – figure e ritratti, giocolieri e maschere, nature morte e paesaggi –, per focalizzarsi attorno al rapporto viscerale che ebbe con la rappresentazione del mare e, in particolare, dei fondali marini di cui fu lirico illustratore.
Testi critici: Marzia Ratti, Franco Sborgi; Eleonora Acerbi, Cinzia Compalati, Leo Lecci.
Inaugurazione: venerdì 10 dicembre 2010, ore 18.00
Centro Arte Moderna e Contemporanea - CAMeC
p.zza Cesare Battisti 1 - La Spezia
Orario: da martedì a sabato 10-13 / 15-19, domenica e festivi 11-19, chiuso lunedì