Una collezione privata di brattee auree decorate, crocette in lamina d'ambito longobardo e sottili lamine con molteplici forme, oltre a monili aurei e argentei e placche ornamentali in lega d'argento e rame datati prevalentemente tra il VI e VII secolo.
Straordinaria collezione di brattee auree decorate, crocette in lamina d’ambito longobardo e sottili lamine con molteplici forme, oltre a monili aurei e argentei e placche ornamentali in lega d’argento e rame datati prevalentemente tra il VI e VII secolo. Questo il corpus che compone la mostra di opere d’arte bizantina e longobarda Petala Aurea, che apre al pubblico presso la Cappella della Villa Reale di Monza il 15 dicembre.
Promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Monza in partecipazione con il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza con il sostegno di Rottapharm|Madaus, la mostra, curata dal critico Marco Meneguzzo, si avvale della partnership de il Cittadino di Monza.
I manufatti, appunto “petali d’oro, sottili lamine” - compongono la collezione privata di Luigi Rovati, presidente della multinazionale Rottapharm|Madaus di Monza e stimato mecenate che ha voluto condividere con il pubblico questa importante testimonianza del gusto altomedievale per l’oreficeria.
Strategica l’esposizione a Monza, città eletta residenza estiva dalla regina Teodolinda che qui fece edificare intorno al 595 la Basilica di San Giovanni, nucleo fondamentale dell’attuale Duomo, il cui Tesoro è noto per l’eccellenza e per l’importanza storica unica di alcuni celebri manufatti. A questo tesoro storico si aggiunge oggi un altro importante sguardo sull’arte longobarda attraverso questa mostra che resterà aperta fino al 16 gennaio 2011.
Racconta Luigi Rovati: “È per me un privilegio e una gioia quello di poter condividere con la città di Monza questa mia collezione che, oltre ad un alto valore storico, ha per me un altrettanto grande valore affettivo. Attraverso questi piccoli oggetti - raccolti durante una vita e custoditi gelosamente sino ad oggi - ho potuto comprendere e apprezzare il legame affascinante che lega storia e arte. E’ avvincente capire il rapporto che lega un popolo alle sue espressioni artistiche, e come i cambiamenti di stile nell’arte siano anche lo specchio di cambiamenti sociali.”
Aggiunge Marco Sannazaro, curatore del catalogo e dei testi scientifici: “L’arte orafa dei primi secoli del Medioevo vede l’antica tradizione mediterranea confrontarsi e talora coniugarsi con gli apporti originali della cultura barbarica; il naturalismo che domina l’arte ellenistico–romana, ancora vitale nella sensibilità degli artefici romanzi anche se già filtrato e in parte snaturato dagli elementi introdotti nel tardoantico e dalla nuova spiritualità introdotta dalla religione cristiana, dialoga con l’astrattismo e l’essenzialità della visione germanica, proponendo nuove sintesi che proprio nell’Italia longobarda si manifestano in innumerevoli occasioni”.
Un corpus che saprà incuriosire quell’immaginario collettivo spesso attratto dalle storie del passato, specie se condite con qualche piccolo o grande mistero, in cui non tutto sia spiegato. Sottolinea Marco Meneguzzo, curatore della mostra: “Ecco allora che anche questa raccolta rarissima di croci e di brattee longobarde e bizantine, presentata per la prima volta al pubblico, può entrare a far parte di questa passione popolare, nonostante la difficoltà oggettiva di apprezzare oggetti così piccoli, così simili tra loro, così sostanzialmente incomprensibili, al di là del segno universale della croce. […] Così, queste croci, questi simboli d’oro divengono per il pubblico la testimonianza dell’esistenza di un mistero, di cui sarebbe latrice nientemeno che un’intera epoca. Per lo studioso, invece, l’affiorare di ogni nuovo documento contribuisce a precisare l’esatta collocazione concettuale di quella classe o categoria di documenti all’interno della galassia relazionale medievale”.
Conclude il Sindaco di Monza Marco Mariani, unitamente all’Assessore alla Cultura del Comune di Monza Alfonso di Lio: “Siamo davvero onorati e orgogliosi di poter presentare a Monza, in assoluta anteprima, una mostra d’eccezionale interesse culturale e di grande valore artistico: le lamine di ambito bizantino e longobardo provenienti dalla Collezione Rovati. Non capita tutti i giorni di avere l’opportunità di ammirare reperti tanto preziosi, il cui bagliore è pari soltanto all’intensità con cui essi testimoniano di una vicenda storica e artistica che ha consegnato un ruolo di primo piano alla nostra città. Queste opere sono esposte per la prima volta allo sguardo degli studiosi e a quello, non meno ricco d’interesse, di tutta la cittadinanza. È un particolare motivo d’orgoglio, come amministrazione comunale, quello di essere riusciti a costruire, con pazienza e caparbietà, un rapporto di collaborazione con il mondo imprenditoriale più illuminato e aperto alle istanze dell’arte e della cultura, quel mondo imprenditoriale che, come in questo caso, sa farsi mecenate e insieme al Comune dare vita a un’iniziativa destinata a incidere profondamente sulla qualità dell’offerta culturale cittadina.” Accompagna la mostra un catalogo edito da Johan & Levi con testi di Luigi Rovati, Caterina Giostra, Marco Sannazaro, Marco Meneguzzo, Letizia Bonizzoni e Mario Milazzo.
Inaugurazione martedì 14 dicembre ore 18
Serrone della Villa Reale
viale Brianza, 2 - Monza
Orari apertura: Da martedi a venerdi ore 15-18; sabato e festivi ore 10-18; chiuso 25 dicembre e 1 gennaio mattina
Ingresso libero