S.t. Foto Libreria Galleria
Roma
via degli Ombrellari, 25
06 64760105 FAX 06 64760105
WEB
Letizia Battaglia
dal 15/12/2010 al 22/1/2011
mart 15-20; merc-dom 11-20; da verificare durante le festivita' natalizie

Segnalato da

s.t. foto libreria galleria




 
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15/12/2010

Letizia Battaglia

S.t. Foto Libreria Galleria, Roma

Vintages 1972-1993. La mostra propone una selezione di fotografie vintage, stampe originali provenienti dall'archivio personale di Letizia Battaglia, che ripercorrono il suo percorso creativo nell'arco di un ventennio, dal 1972 al 1993, privilegiando i lavori meno direttamente implicati con le cronache della violenza criminale. Il vernissage e' preceduto, a partire dalle 18, dall'incontro con la fotografa e con Giovanna Calvenzi, autrice del libro 'Letizia Battaglia'.


comunicato stampa

a cura di Mariachiara Di Trapani

Giovedì 16 dicembre s.t. foto libreria galleria inaugura la mostra Letizia Battaglia Vintages 1972-1993. Il vernissage sarà preceduto, a partire dalle 18.00, dall’incontro con la fotografa e con Giovanna Calvenzi, autrice del libro Letizia Battaglia. Sulle ferite dei suoi sogni, da poco pubblicato da Bruno Mondadori.

Letizia Battaglia è ancora oggi identificata soprattutto come  fotografa di mafia. Ma anche nella stagione che più l’ha vista impegnata a documentare l’inferno quotidiano per le vie di Palermo, il suo sguardo ha voluto e saputo volgersi in altre direzioni, per mettere a fuoco -nel paesaggio della sua città o altrove, la trama diffusa di una disperata vitalità.
L’evocazione di Pasolini non è casuale. Non solo perché il poemetto Una disperata vitalità propone un ritratto profetico dell’artista testimone del suo tempo, che sceglie di insediarsi ai margini del mondo contemporaneo, ma perché lo stesso Pasolini è il protagonista di una delle immagini che Letizia Battaglia ha voluto esporre in questa occasione.

La mostra romana, negli spazi di s.t. foto libreria galleria, a cura di Mariachiara Di Trapani -che da diversi anni collabora con la fotografa, propone una selezione di fotografie vintage, ovvero di stampe originali provenienti dall’archivio personale di Letizia Battaglia: una trentina di immagini di formato diverso che ripercorrono il suo percorso creativo nell’arco di un ventennio, dal 1972 al 1993, privilegiando i lavori meno direttamente implicati con le cronache della violenza criminale.

In alcuni casi, lo scenario umano e sociale appare contiguo a quello degli scatti dedicati alle vicende più sanguinose della Palermo di quegli anni. Letizia Battaglia non può fare a meno di cogliere le tracce di solitudine, miseria, sgomento, disseminate nei suoi itinerari cittadini. Donne, bambini, anziani, perfino gli animali, paiono investiti dal ruolo di coro muto e impotente di un dramma che si consuma come una calamità naturale.
Ma in questa stessa realtà, nel vissuto degli attori più marginali della Cronaca e della Storia, l’occhio della fotografa mette a fuoco anche altro: un repertorio di mimica e gestualità -stazionamenti, fughe, legami, smorfie, trucchi-  in cui sembrano fatalmente congiungersi verità e bellezza.

Questa ricerca sulla bellezza in quanto abito espressivo e comunicativo, dono o esercizio capace di sottrarci, se pur provvisoriamente, al silenzio e alla morte, ha condotto Letizia Battaglia anche verso territori meno familiari: dalla Russia agli Stati Uniti, dalla Turchia allo Zaire, è soprattutto sull’universo infantile che si posa il suo guardo affettuosamente complice.
In mostra vengono inoltre esposte alcune immagini che documentano l’avventura umana e professionale della fotografa.

Prendendo spunto dall’accurato ed emozionante percorso biografico e iconografico offerto dal libro di Giovanna Calvenzi Letizia Battaglia. Sulle ferite dei suoi sogni, nel progetto espositivo sono confluite alcune foto e documenti cartacei originali che vedono come protagonista la fotografa: da un tradizionale ritratto in studio a Palermo del 1954, allo scatto fulminante che le ha dedicato trent’anni dopo Josef Koudelka, durante un viaggio in Turchia; dalle foto che ce la mostrano insieme a colleghi ed amici (lo stesso Koudelka, Ettore Sottsass, Franco Zecchin, Donna Ferrato, Graciela Iturbide) a quelle che testimoniano la sua presenza in quelle scene del delitto che Letizia Battaglia è stata spesso chiamata a rappresentare.

Alla scelta di Letizia Battaglia di esporre alcuni rari esemplari di stampe vintage di cui è ancora in possesso, si affianca quella -apparentemente agli antipodi- di proporre al pubblico di s.t. foto libreria anche un’edizione digitale senza tiratura (e dunque ad un prezzo contenuto) del ritratto di Pasolini e di un’altra foto da lei particolarmente amata: la bambina col pallone del quartiere La Cala di Palermo.

Letizia Battaglia
Palermitana, classe 1935, Letizia Battaglia inizia la sua attività di fotografa a Milano, nel 1972, per supportare gli articoli che pubblica sulle riviste come freelance. Nel 1974 torna a Palermo come responsabile del servizio fotografico del quotidiano L'Ora. Con lei collaborano diversi giovani, tra i quali Franco Zecchin, che sarà poi per vent'anni suo compagno di lavoro e di vita.
Nel 1979 è cofondatrice del Centro di Documentazione "Giuseppe Impastato".
Sono anni molto faticosi e duri: la mafia incalza in un susseguirsi di azioni delittuose, tra centinaia di morti , corruzione politica e sociale, traffici illeciti.  Letizia Battaglia documenta i fatti di cronaca nera con la sua Pentax K1000 (poi con la Leica), racconta la povertà e la ricchezza, la politica e il degrado ambientale.
Il suo primo punto di riferimento in ambito fotografico è Diane Arbus, ritenuta una sorta di "maestra assente"; poi scopre altri autori, li incontra, li ama. Si appassiona specialmente al lavoro delle donne fotografe: Mary Ellen Mark, Sally Mann, Lisetta Carmi, Sylvia Plachy.

Apre una libreria/galleria fotografica, Il Laboratorio d'If, la prima nel Sud d'Italia, esponendo le opere dei suoi colleghi più famosi, che invita. Fa inoltre teatro sperimentale come regista con il Teatès di Michele Perriera. Si impegna nel volontariato all'ospedale psichiatrico di Palermo, nel reparto epilettiche e schizofreniche: da qui nascono spettacoli teatrali e film, oltre a tanto coinvolgimento. Con il suo camper viaggia per l'Europa insieme a Franco Zecchin, spesso con Josef Koudelka.
L'esperienza fotografica ha segnato profondamente Letizia Battaglia, che vuole contribuire al riscatto della sua terra. Decide così di impegnarsi direttamente in politica politica e viene eletta consigliere comunale nelle liste dei Verdi. Subito dopo, nasce la nuova giunta con a sindaco Leoluca Orlando e Letizia Battaglia diventa assessore alla Vivibilità urbana. Sono gli anni della cosiddetta Primavera di Palermo,  durante i quali lo stesso Orlano dà vita al movimento politico La Rete: anni fra i più esaltanti nella vita della fotografa, di impegno generoso e fattivo al servizio della sua città. Nel 1990 viene eletta deputato regionale, ma la sua bella avventura politica è destinata tristemente a concludersi tra i banchi dell'opposizione.
Nel 1992 fonda la casa editrice Le Edizioni della Battaglia, nata per ospitare scritti sulla mafia. Successivamente pubblicherà anche collane dedicate alla poesia, al Sud del mondo, al cinema.

Torna alla fotografia. Ma il giornale L'Ora non c'è più. Quindi altre foto, altre storie...
Dal 2000 al 2003 dirige la rivista bimestrale realizzata da donne Mezzocielo, nata nel 1991 da una sua idea e della quale continua a occuparsi. Per un paio d’anni si trasferisce a Parigi, delusa per il cambiamento del clima sociale e politico, ma nel 2005 torna nella sua Palermo.
Letizia Battaglia è stata la prima donna europea a ricevere nel 1985 a a New York, ex aequo con l'americana Donna Ferrato, l’ Eugene Smith Grant. Seguiranno altri importanti riconoscimenti: nel 1986 il New York Times Award,  nel 1999 a San Francisco il Mother Johnson Achievement for Life; nel 2007, in  Germania, il Dr. Erich Salomon Preis e nel 2009, ancora a New York, il Cornell Capa Infinity Award. Al conferimento di questi prestigiosi premi internazionali si accompagna, negli ultimi anni, una sempre più intensa e qualificata attività espositiva.
Fra i suoi libri pubblicati in Italia, si ricordano: Siciliana (testi di Giovanna Calvenzi, Claudio Fava, Michele Perriera), Belvedere Electa, 2006; Passione, Giustizia. Libertà (testi di Alexander Stille, Renate Siebert, Roberto Scarpinato, Leoluca Orlando, Simona Mafai, Melissa Harris, Angela Casiglia Battaglia), Federico Motta Editore, 1999; Dovere di cronaca (con Franco Zecchin), Peliti, 2006.
In queste settimane, fino al prossimo 9 gennaio, è presente anche alla Triennale di Milano -insieme fra gli altri all’amata Diane Arbus,  nell’ambito della mostra Immagini inquietanti, curata da Germano Celant e Melissa Harris.

Il libro
Giovanna Calvenzi Letizia Battaglia. Sulle ferite dei suoi sogni, Bruno Mondadori, 2010, pagg. 192,
€ 17,00. Testi di: Giovanna Calvenzi, Santi Caleca, Alberto Roveri, Franco Zecchin, Giuseppe Di Piazza, Simona Mafai, Sergio Di Giorgi, Giovanni Sollima, Leoluca Orlando, Giovanni Senzani, Donna Ferrato, Melissa Harris, Anna Winand, MariaChiara Di Trapani, Letizia Battaglia.
«È capitato che abbia fatto per molti anni la fotografa e che fare la fotografa mi piaccia tanto, ma sicuramente potrei rinunciare a farlo per andarmene davanti al mare e vivere senza più fare niente.»
Giovanna Calvenzi, photo editor di “Sport Week”, insegna Storia della fotografia e Linguaggio fotografico al Centro Riccardo Bauer di Milano e al Master in Editoria alla Scuola Superiore di Studi Umanistici di Bologna. Ha collaborato alla realizzazione di mostre e libri fotografi ci e svolge un’intensa attività di ricerca sulla fotografia contemporanea.

Inaugurazione Giovedì 16 dicembre 2010
Il vernissage sarà preceduto, a partire dalle 18, dall’incontro con la fotografa e con Giovanna Calvenzi

s.t. foto libreria galleria
via degli ombrellari, 25 Roma
orari: martedì 15:00-20:00; da mercoledì a domenica 11:00-20:00; da verificare durante le festività natalizie
ingresso libero

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