Spazio FMG per l'Architettura
Milano
via Bergognone, 27
02 894123702 FAX 02 83202443
WEB
Mario Nanni
dal 16/12/2010 al 27/1/2011
lun-ven 15-20

Segnalato da

Enrico Zilli




 
calendario eventi  :: 




16/12/2010

Mario Nanni

Spazio FMG per l'Architettura, Milano

Le otto regole di luce. In mostra il percorso dell'autore fatto di immagini, disegni, parole, finestre sul mondo della progettazione attraverso la luce: 8 regole ognuna rappresentata attraverso un suo progetto.


comunicato stampa

Luca Molinari chiude la stagione dello SPAZIO FMG PER L’ARCHITETTURA, la galleria milanese di Iris Ceramica e FMG Fabbrica Marmi e Graniti, con la prima personale dedicata a Mario Nanni, progettista della luce di fama internazionale.

Le otto regole di luce di Mario Nanni è il titolo della mostra che traccia il percorso dell’autore fatto di immagini, disegni, parole, finestre sul mondo della progettazione attraverso la luce. Trentacinque anni di osservazione, ascolto, esperienza, amore per lo studio e la conoscenza della materia luce che Mario Nanni sintetizza nelle sue regole, ognuna rappresentata attraverso un suo progetto. La cupola Guell del Gaudi Center Reus, la Luce della musica per il Teatro alla Scala, il Termometro di luce per Piazza Zabalburu di Bilbao, sono alcuni degli otto telai per le sue regole: luce materiale da costruzione, luce solo dove serve, lo spessore della luce, la luce genera il colore, elogio dell’ombra, luce in movimento, presenza e assenza, l’emozione del nulla.

Ne nasce un percorso che racconta come muoversi nello spazio sia innanzitutto provare o subire emozioni perché, come ci insegna Nanni, “tutte le volte che si affronta un progetto bisogna farlo con grande modestia e sensibilità, con la consapevolezza che lavorare con la luce non è solo applicare matematica e fisica, ma è anche dosare amore, percezione, passione e sperimentazione”. Progettista, poeta della luce, Mario Nanni ci racconta così l’architettura attraverso la sua esperienza del visibile e del sensibile, inquadrando il progetto, raccontandocene la storia, facendocelo vedere attraverso la luce.

SPAZIOFMGPERL’ARCHITETTURA è una galleria che FMG Fabbrica Marmi e Graniti ed Iris Ceramica dedicano all’architettura ed all’interior design. A cura di Luca Molinari, SPAZIOFMGPERL’ARCHITETTURA si propone come punto d’incontro e confronto per architetti, studenti e appassionati di architettura ed interior design. Uno spazio che associa la forza espressiva di una galleria alla dinamicità discreta di un atelier di idee e materiali, progetti ed opere, testimonianza del profondo legame e dell’autentica passione da parte del Gruppo Iris Ceramica verso il proprio mondo di riferimento.

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Infinite le regole della luce naturale, otto le regole della luce artificiale
M. Nanni

Regola n.1
PRESENZA ASSENZA

Presenza di Luce e assenza di corpo illuminante: magia, stupore ed emozione della luce senza l’evidenza della forma da cui nasce. La presenza-assenza della luce è un viaggio spazio temporale che rompe i confini della materia. Da una sorgente nascosta far risplendere i corpi su cui la luce si appoggia.
In mostra il progetto di illuminazione di una botola con il sistema 094; 2003

Regola n.2
LUCE SOLO DOVE SERVE

Chimica della luce: ci vuole la dose giusta e calibrata perché nasca l’alchimia. In un ambiente non servono tante luci. Ne basta una. Capace di far cogliere le emozioni, gli sguardi, l’attenzione. Luce, una e una sola. Dove serve.
In mostra il progetto di illuminazione per l’abito a Nove Gonne di Roberto Cappucci. Triennale Design Museum; 2007.

Regola n.3
LO SPESSORE DELLA LUCE

Ha spessore ciò che ha volume, ha volume ciò che genera ombra. L’ombra nasce dalla luce e la luce genera volumi definendone gli spazi. La luce che aiuta a scoprire e leggere l’architettura stessa. La luce è materia e come tale va trattata.
In mostra il progetto di illuminazione di superfici di luce; 2002

Regola n.4
LUCE MATERIALE DA COSTRUIRE

Un progetto non è solo materia ma anche luce. L’architettura è progettazione di luce. Troppo spesso la luce è un post intervento: corregge enfatizza e nasconde ciò che ha già preso una sua forma. Ma la luce, quella che non si vede ma si sente è un tutt’uno con la materia che si appoggia. E’ quindi necessario costruire con la luce.
In mostra il progetto di illuminazione per la Campana Brembana. Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso; 2006.

Regola n.5
ELOGIO DELL’OMBRA

La forza della luce coincide con l’approssimarsi al suo spegnersi. Su questo confine tra luminosità e oscurità prende forma l’architettura. Si ragiona per positivo e negativo: l’ombra è il vuoto e il pieno della luce. Quando si produce luce, non bisogna progettare tanto la luce in sé quanto l’ombra che gli oggetti colpiti da essa emettono.
In mostra il progetto di illuminazione della cupola Guell; Gaudì Centre Ross.

Regola n.6
LUCE IN MOVIMENTO

La luce segue il ritmo che va dall’alba al tramonto cogliendo aspetti architettonici, simbolici, narrativi e descrittivi legati alla città e ai suoi protagonisti. Muovendosi la luce diventa racconto e poesia come nel caso dell’illuminazione della facciata del Teatro alla Scala di Milano: grazie alla LIV (Lampadina a immagini variabili) la luce è in grado di modularsi e di trasformare le superfici su cui si appoggia modificando i confini e le profondità della facciata stessa.
In mostra il progetto di illuminazione La luce della Musica - Teatro alla Scala di Milano; Natale 2009.

Regola n.7
LA LUCE GENERA COLORE

Nessun oggetto emana un colore uguale a se stesso durante tutto l’arco della giornata. L’oscurita fa scomparire i colori perché il colore è luce. È la luce che dà ad ogni oggetto il suo colore, per questo il colore diventa strumento di progettazione.
In mostra il progetto di illuminazione Termometro di Luce: P.za Zabalburu a Bilbao; 2008.

Regola n.8
L’EMOZIONE DEL NULLA

L’emozione del nulla è l’incanto di poter vivere una situazione piacevole per mezzo della luce che avvolge uno spazio, senza che essa si manifesti apertamente, vivere emozioni attraverso quello che vedo. Rendere più pregne di significato le cose. Creare una magia invisibile. Come nel caso dell’illuminazione della scultura dell’Ermafrodito dormiente non occorre creare una luce sagomata che avvolge omogeneamente nella sua totalità l’opera; si tratta di dare un valore alla sua inquadratura, appoggiare lo sguardo della luce dove si appoggia lo sguardo dello spettatore.
In mostra il progetto di illuminazione dell’Ermafrodito Dormiente. Triennale Design Museum; 2007

Immagine: Progetto di illuminazione dell’Ermafrodito Dormiente (Triennale Design Museum – 2007)

UFFICIO STAMPA
OTTO - Sara Resnati - Enrico Zilli
tel. +39 02 89410320
e.zilli@ottoidee.it

Inaugurazione: venerdi 17 dicembre 2010 ore 18.30

Spazio FMG per l'Architettura
Via Bergognone, 27 - Milano
Orari: lun-ven 15-20
Chiuso dal 24 dicembre al 9 gennaio
Ingresso libero

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Nanda Vigo
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