Apparizione cosmica. Una ventina di opere tra installazioni, immagini e video. Attraverso l'utilizzo di una fotografia intesa come mezzo per fissare le proprie riflessioni esistenziali, Zaza si concentra sul corpo, in particolare sul volto.
«La fotografia ha un ruolo strumentale. Essa è un mezzo efficace e fedele per visualizzare le mie domande sull’esistenza umana. È un reportage della mia rivolta personale. La fotografia mi permette di manifestare i miei desideri di libertà».
Michele Zaza
Dal 18 dicembre 2010 al 15 gennaio 2011 la Galleria Allegretti Contemporanea ospiterà la personale di Michele Zaza Apparizione cosmica, una ventina di opere tra installazioni, immagini e video. Attraverso l’utilizzo di una fotografia intesa come mezzo per fissare le proprie riflessioni esistenziali, Zaza si concentra sul corpo – in particolare sul volto, suo e dei suoi famigliari – per elaborare una speculazione intellettuale e dunque attivare un percorso emozionale per immagini che arriva a trascendere la dimensione del soggetto rappresentato, comunicando così un messaggio universale.
All’interno della ricerca dell’artista, il corpo e il volto diventano il fulcro, l’interfaccia con il mondo, lo schermo su cui proiettare il risultato della propria astrazione. Per questa ragione, il corpo ma soprattutto il volto si trasfigura. È dipinto di blu per indicare un’idea di trascendenza, di bianco per focalizzare un punto di energia vitale, di marrone per manifestare un legame con la terra, di nero per segnare una zona di silenzio. Nell’universo dei simboli che Zaza viene man mano elaborando, esiste dunque un codice cromatico: tanto che i volti presenti nelle sue opere sono assimilabili a vere e proprie icone, ritratti sospesi nel tempo e nello spazio, autentiche proiezioni di una spiritualità.
Attraverso un utilizzo della luce mirato ad una teatralità estrema, Zaza fa dunque emergere i volti da uno sfondo scuro e misterioso, come nell’opera Cielo abitato, 1985, lavoro incentrato sui volti di Michele e di sua moglie Teresa illuminati da una luce caravaggesca.
I corpi e i volti ritratti nella mostra Apparizione cosmica si nutrono di forme plastiche, spesso in legno, di elementi cosmici archetipici, all’interno di una libera creatività che tutto reinventa e al tempo stesso tutto promuove. È nella rappresentazione di un nuovo antro misterioso del vivente che si trova la possibilità di un universo immaginario, fatto di volti dorati, a volte con parti dipinte di azzurro, che appaiono e scompaiono nell’oscurità segreta dello spazio, volti animati dall’intrecciarsi di mani dipinte, sicuri di voler abitare con assolutezza una propria dimora cosmologica materiale e psichica. Un cosmo dove si sedimentano segni e simboli - le molliche di pane e il colore del cielo, le forme, le sculture e i gesti del corpo nei video o nelle foto. Un processo di visione onirica sviluppato nelle sembianze di un habitat umano trasformabile, capace di rigenerare l’invisibile quanto il potenziale visibile.
Una rappresentazione che mette insieme terra, cielo, uomo, coscienza. Una sorta di paradiso perduto dell’infanzia e della bellezza che permette una favola antropologica ritrovata, dove l’essere va oltre se stesso.
In occasione della mostra sarà pubblicato da Christian Maretti Editore un volume antologico (a cura di Allegretti Contemporanea e Palazzo Bertalazone) sulla ricerca di Michele Zaza con particolare riferimento alle opere in mostra alla Galleria Allegretti con testi inediti di Daniel Marzona, Rainer Michael Mason, Gianluca Ranzi.
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inaugurazione 17 dicembre ore 19.00
Galleria Allegretti contemporanea
Via San Francesco d’Assisi 14, 10122 Torino
dal martedì al sabato ore 15.00 -19.00
Ingresso libero