Snowland. La nuova mostra del fotografo vuole essere "una provocazione per riflettere sulla necessita' di un diverso equilibrio non strettamente ambientale, ma soprattutto mentale".
Un luogo straordinario, cime di 3.000 metri, boschi di cirmoli e larici secolari, masi e architetture vecchie di secoli. Nei fondovalle ad attendere gli sciatori ci sono chiese gotiche, romaniche, barocche, rinascimentali.
Affreschi trecenteschi, musei con sculture lignee tra le più importanti d’Europa, da quelle di Michael Pacher in poi.
Gallerie d’arte contemporanea e testimonianze umane e culturali d’eccellenza.
Eppure l’occhio segue solo la pista. In seggiovia lo spettacolo circostante viene dopo le comunicazioni di lavoro o l’appuntamento per il pranzo in rifugio. Non c'è tempo e non c'è sguardo per le realtà preziose dei fondovalle.
L’importante è scivolare sulla neve bianca.
Anche le celebrate Cime dolomitiche escono dunque di scena dalle immagini, la neve diventa perfettamente bianca come un nulla su cui scorrere, i colori accesi come a Disneyland.
Un gigantesco fun-park, il più grande parco per divertimenti del mondo.
Il motivo di attrazione sono gli impianti di risalita: 4 posti, 6 posti 1.000 persone ora , 2.000 persone ora. Tutto ciò che è attorno all’impianto è superfluo.
E' la Montagna ad essere cambiata o è il turismo?
Una provocazione per riflettere sulla necessità di un diverso equilibrio non strettamente ambientale, ma soprattutto mentale.
Questa la mostra che Stefano Zardini ripropone dopo il successo del 2007, una mostra, un’occasione non solo di piacevolezza estetica ed artistica ma una chiave di lettura sofisticata, critica e provocatoria come da sempre Zardini ci sa offrire.
Ikonos Art Gallery
Via del Mercato, 1 - Cortina d'Ampezzo